HomePoliticaIl sindacato dei medici Snami Rimini: “Preoccupuante il taglio del 118”

Il presidente Pesaresi: "Senza automedica di Riccione si riduce drasticamente le possibilità di sopravvivenza dei pazienti più critici della zona sud"


Il sindacato dei medici Snami Rimini: “Preoccupuante il taglio del 118”


10 Aprile 2024 / Redazione

“Se questa è la riorganizzazione del territorio e del servizio di emergenza e urgenza in ASL Romagna c’è da preoccuparsi”: così il Presidente Provinciale del sindacato dei medici SNAMI RIMINI Pietro Pesaresi dopo aver letto l’intervista rilasciata a ieri dal dott. Menarini in merito al taglio delle automediche in Romagna. Insorge Pesaresi: “I medici del 118, nella stragrande maggioranza iscritti al sindacato SNAMI, contestano nel merito quanto dichiarato dallo stesso”.

E Pesaresi elenca. Primo: “Il DM70/2015 ha stabilito che deve esserci un mezzo di soccorso avanzato a leadership medica con medico ed infermiere ogni 60000 abitanti per non oltre 350km2, e in Romagna siamo ben al di sotto di questo parametro già nel periodo invernale, figurarsi nel periodo estivo”. Secondo: “Il taglio dell’automedica di Riccione riduce drasticamente le possibilità di sopravvivenza dei pazienti più critici della zona sud della provincia di Rimini dove la sola ambulanza con infermiere ed autista soccorritore può solo prestare una assistenza iniziale e parziale a questi pazienti, non potendo ovviamente gestire in modo adeguato e farmacologicamente avanzato il paziente, dovendo inoltre attendere più di 17 minuti l’arrivo dell’automedica da Rimini (ammesso che sia nel caso disponibile).

E ancora: “E’ stato dichiarato dal DG Carradori che questo taglio si era reso necessario per mancanza di Medici dell’Emergenza Territoriale: e allora perché da più di un anno non vengono istituiti in Romagna i corsi di formazione per Medici abilitanti a questo servizio predisposto a livello regio- nale? Perché tagliare il servizio del 118 che risulta essere uno dei meno costosi ed a più alta efficienza? Applicare la media matematica statistica degli interventi per valutare l’opportunità del mantenimento di un servizio di emergenza è una pericolosa distorsione della realtà, sarebbe come elimi nare i vigili del fuoco dall’aeroporto di Miramare perché gli aerei (per fortuna) cadono molto di rado”.

E conclude Pesaresi: “Appare quantomeno strano che si sia “largheggiato” nei CAU, dedicati a piccole necessità con- tingenti della popolazione (senza peraltro aver sgravato minimamente i PS che sono congestiona- ti esattamente come prima) e si voglia invece persistere in questa assurda gara a ridurre i presidi delle vere emergenze territoriali a gestione medica”.