HomeEconomia e Lavoro“Maxi profitti ma niente investimenti e qualità”: il 6 maggio tutta Hera in sciopero

Presidi sindacali a Bologna, Padova e Trieste, pullman anche da Rimini


“Maxi profitti ma niente investimenti e qualità”: il 6 maggio tutta Hera in sciopero


3 Maggio 2024 / Redazione

L’appello al dialogo dell’azienda, fin qui, non è passato: i sindacati tirano dritto verso lo sciopero in Hera di lunedì prossimo 6 maggio, con presidi a Bologna, Padova e Trieste. Da Rimini il pullman dei lavoratori in sciopero diretti a Bologna partirà da via Caduti di Marzabotto, 30 alle ore 7.30.

Qualche giorno fa, in casa Cgil, si definiva la giornata “cruciale”. E oggi, nel tirare la volata alla giornata di lotta, le sigle dei lavoratori inquadrano così la posta in gioco: “Oggi ci troviamo in una situazione che, dalla sua costituzione, Hera non aveva mai vissuto: tutti i lavoratori del Gruppo, indipendentemente dal contratto di appartenenza, hanno dato mandato di proclamare una giornata di sciopero lunedì 6 maggio”.

Un’iniziativa per “contrastare la miope visione degli attuali vertici aziendali che, dal loro insediamento, stanno pensando prevalentemente ad incrementare gli extra-profitti e a distribuire extra-dividendi agli azionisti, composti anche da Fondi privati stranieri e Enti pubblici locali, disattendendo la sua stessa mission principale, ossia erogare alti livelli di qualità nei servizi di pubblica utilità per i cittadini a tariffe eque (acqua, igiene ambientale, gas e luce)”.

Una sorta di ‘mutazione genetica’ pro finanza che avverrebbe anche a discapito dello “sviluppo di tipo etico che un Gruppo come Hera deve avere, legato al buon lavoro per i propri dipendenti diretti e per quelli dell’indotto, oltre a garantire alti standard di salute e la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini stessi”. Invece, come “dimostrato anche dalle delibere approvate durante la recente Assemblea dei soci”, Hera continua a macinare utili record (circa 245 milioni di euro nell’ultimo esercizio consolidato) e a giugno distribuirà agli azionisti privati e pubblici ben l’85% (pari a circa 209 milioni) “lauti dividendi”; il 55% (115 milioni) agli azionisti privati “fra i quali Banche d’affari straniere con sede legale in paradisi fiscali”, ricordano dal sindacato. Oltre 94 milioni andranno agli Enti locali pubblici. “In altre parole: anziché reinvestire una parte significativa degli utili nei servizi essenziali gestiti e nel contenimento delle tariffe, si destinano sempre più prevalentemente a favore dei fondi speculativi, tesi alla ricerca del profitto fine a sé stesso.

Purtroppo, la politica aziendale pare sempre più orientata ad esternalizzare attività distintive dei servizi, col rischio di perdere irreversibilmente competenze professionali e con sempre meno investimenti interni per l’adeguamento degli organici, in contrazione a causa dei numerosi pensionamenti”, rimproverano le sigle di Cgil (Fp e Filctem), Cisl (Femca, Reti e Fit), Uil (Uiltec e Uiltrasporti) Cisal (Fiadel).

Con la giornata di sciopero si vuole quindi “rimettere al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica la necessità inderogabile di produrre un cambiamento di rotta da parte dei vertici del Gruppo Hera, sia in termini di ripristino di corrette relazioni industriali e soprattutto con l’inversione delle priorità strategiche, affinché venga meno l’attenzione quasi esclusiva ai risultati finanziari e si mettano in campo l’incremento degli investimenti sul profilo industriale di Hera”, nonché “il miglioramento delle condizioni di lavoro nelle ditte in appalto”. Non manca un riferimento al tema sicurezza sul lavoro: “Non va ridimensionata, cosa che a nostro parere sta succedendo in questo ultimo anno a causa della nuova organizzazione della reperibilità per la gestione delle emergenze su reti idriche e gas”. I sindacati invitano i cittadini a partecipare ai presidi “perché è necessario mantenere i livelli di eccellenza nei servizi per l’utenza, tutelare la sicurezza dei lavoratori: Hera è di tutti, non solo degli azionisti”.

(Agenzia DIRE)