Home___aperturaBiagini (Mare Libero): “I giochi per bambini a pagamento comportano la decadenza della concessione”

Il presidente di CO.NA.MA.L. chiede la revoca per "indegnità e cattivo uso"


Biagini (Mare Libero): “I giochi per bambini a pagamento comportano la decadenza della concessione”


6 Maggio 2024 / Roberto Biagini

Nell’ accogliente spiaggia riminese, bene pubblico di tutti, il Bagno n. 62 divide i bambini in chi può accedere ai “suoi” giochi, pagando l’obolo di € 6 e chi invece ne viene estromesso perché “non è di questo bagno”. Una madre si è sentita rivolgere queste parole nel momento in cui i suoi figli volevano accedere alle strutture per giocare. La notizia era stata riportata ieri dal quotidiano on line Chiamamicittà.it  e già di per sé evidenziava tutto lo squallore dell’accadimento.
Venendo però a conoscenza che il protagonista del vergognoso episodio, come riportato oggi dal Resto del Carlino, è il concessionario “scaduto” del Bagno 62 di Rimini, Mauro Vanni, nonché
Presidente di Confartigianato Imprese Balneari, è chiaro che la notizia è di per sé ancor più grave. Se poi si consideri che lo stesso Vanni il 27 gennaio del 2013 è stato consacrato “diacono” in duomo dall’ allora vescovo di Rimini monsignor Francesco Lambiasi, a questo punto non si sa se ridere o piangere. “Predicherò il Vangelo sulla spiaggia”, queste furono le prime parole del “diacono-bagnino” al momento della consacrazione.
Forse intendeva il suo “Vangelo”, quello del “Bagno 62 di Rimini”, che cataloga chi vuol giocare in base all’ obolo che versa, in quanto non risulta che i precetti cristiani dividano i bambini in quelli che pagano e quelli che non pagano. Invece di vergognarsi, il “diacono”, ritenendo di giustificarsi, coinvolge anche i suoi colleghi affermando che “è così da anni”, a meno che, si intende, volesse riferirsi (complimenti) solo allo stabilimento n. 62.
A questo punto, Sindaco Jamil Sadegholvaad e Assessora al demanio marittimo Roberta Frisoni, a voi la palla. Ricordo che il demanio marittimo è un bene pubblico, accessibile gratuitamente e liberamente a tutti, anche ai bambini che vogliono giocare senza pagare. Ritenete (sbagliando) la concessione ancora in essere? Allora ricordo che il codice della navigazione ne prevede la decadenza per “cattivo uso”.
Io ci inserisco anche la “revoca” per indegnità e violazione delle regole della correttezza. In ogni caso un soggetto che si comporta così, un bene pubblico non lo deve mai più “sfiorare”. Monsignor Nicolò Anselmi, “tra un miserere ed una estrema unzione”, forse “una scomunica” tra capo e collo il diacono Vanni se la meriterebbe: o no?
Roberto Biagini (Coordinamento Nazionale Mare Libero)