HomePoliticaBellaria: Giorgetti rischia il ballottaggio. Tutto fa brodo quindi, anche una Borgonzoni di passaggio

La passerella Giorgetti-Borgonzoni sul tappeto rosso del Bellaria Film Festival è l'evento più imbarazzante di una campagna elettorale piena di sorprese


Bellaria: Giorgetti rischia il ballottaggio. Tutto fa brodo quindi, anche una Borgonzoni di passaggio


12 Maggio 2024 / Onide Donati

Ha trovato Bellaria in Romagna ed è una notizia perché poteva facilmente finire in Trentino, regione che nel suo immaginario geografico confina con le nostre terre. La leghista Lucia Borgonzoni, oggi sottosegretaria alla Cultura e, prima, imposta da Salvini per le grandi sfide politiche decisive in Emilia-Romagna (sindaco di Bologna, presidente di Regione) sempre perse, sabato era al film festival di Bellaria ed è stata premiata dal sindaco Filippo Giorgetti con “un gagliardetto della città e un tessuto con stampati artigianali tipicamente romagnoli in segno di gratitudine […] per la forte vicinanza dimostrata nei momenti di forte difficoltà vissuti a causa dell’alluvione. Una vicinanza innanzi tutto umana di cui le siamo riconoscenti“.

 

Di tanti politici di destra esistono prove fotografiche in posa con gli stivaloni nel fango e perfino con badili in mano. Di lei niente ma forse il contributo l’avrà dato in altro modo che Giorgetti conosce. È nota, comunque, la sua propensione alla gaffe che sconfina dalla geografia ai libri (“Non ne leggo no da tre anni”), incapace di distinguere le immagini di Bologna da quelle di Ferrara, autrice di uscite surreali come quella sugli ospedali che dovrebbero essere sempre aperti “di notte e nel weekend in Emilia-Romagna”.

 

Comunque, a parte questo, la passerella Giorgetti-Borgonzoni sul tappeto rosso del Bellaria Film Festival è l’evento più imbarazzante di una campagna elettorale piena di sorprese. Sul piano istituzionale è una iniziativa forse al limite delle regole per un sindaco uscente che si candida al secondo mandato e, dunque, si trova in piena campagna elettorale.

 

Ma è sul piano politico che il duetto sindaco-sottosegretaria va capito e interpretato. Borgonzoni, oltre alla sua imbarazzante fama di gaffeur seriale, è un personaggio che dopo gli svariati insuccessi accumulati e in una contingenza che vede la Lega calare a precipizio, non è esattamente l’esponente di governo più ricercata a destra per le comparsate elettorali. Filippo Giorgetti, che evidentemente lo sa, poteva delegare gli altri leghisti della sua giunta, dal vice sindaco Mauri all’assessora Grillo. Se il sindaco ci ha messo la faccia c’è un motivo lapalissiano: teme la frana leghista, teme che il “vento del nord” di cinque anni fa stia per girare a garbino e sciolga la residua forza elettorale salviniana. Tanto più che quei voti, pochi o molti che siano, sembrano in libera uscita verso l’altra lista di destra presente alle comunali capitanata da Gianni Giovanardi, e sostenuta da Enzo Ceccarelli che la Lega impose candidato sindaco a Rimini nel 2021. Per Giorgetti, che rischia il ballottaggio, è dunque prezioso ogni voto. Tutto fa brodo quindi, anche una Borgonzoni di passaggio. Strano però che della consegna del gagliardetto a Borgonzoni, Giorgetti non abbia divulgato la foto opportunity: chissà, dev’essergli sembrata di cattivo auspicio…