Home___primopianoRimini, l’ex hotel Gobbi della truffa ancora nella bufera “No ai migranti nell’hotel”

Raccolta firme a Marebello contro l'ipotesi di un centro per migranti


Rimini, l’ex hotel Gobbi della truffa ancora nella bufera “No ai migranti nell’hotel”


14 Maggio 2024 / Redazione

Forte preoccupazione a Marebello per il futuro dell’ex hotel Gobbi salito alle cronache giudiziarie per truffa ai danni dei clienti. Ora l’hotel ha cambiato nome, Hotel Big, ed ha una nuova gestione. Tuttavia quest’estate l’hotel non riaprirà perchè la proprietà ha deciso di mettere in vendita la strutture. Proprio questa decisione ha provocato la preoccupazione di operatori economici e residenti della zona. Infatti tra i diversi soggetti che si sono interessati alla struttura vi è inclusa una cooperativa sociale riminese, Eucrante, che già si occupa di intermediazione culturale e accoglienza in una struttura di Viserba, dove sono ospitate una ventina di donne provenienti da vari paesi dell’Africa con i loro figli. Nulla di deciso ma quanto basta per fare partire una petizione popolare.

“La nostra è una zona a forte vocazione turistica – si legge nella petizione – e la decisione di trasformare un albergo in un centro di accoglienza straordinaria potrebbe avere ripercussioni negative sulla comunità e sul turismo locale. Siamo già un quartiere in forte degrado ed abbandono, dove sempre più strutture ricettive ed attività sono costrette a chiudere per le note difficoltà di gestione. La zona deve essere perennemente presidiata dalle forze dell’ordine e, a nostro avviso, creare un centro di accoglienza non farebbe altro che peggiorare la situazione. Inoltre siamo a conoscenza di altre realtà, sempre all’interno del Comune di Rimini, dove la situazione è poi sfociata in tensioni con chi ci vive e lavora“.

A chiarire la situazione anche una nota della Cooperativa Eucrante  a firma della presidente Alida Paterniani, “Abbiamo parlato con i proprietari del Gobbi e abbiamo già visitato la struttura – spiega – Tuttavia siamo ancora in una fase molto embrionale, è presto per parlare di una vera e propria trattativa. Ci stiamo guardando intorno e abbiamo preso in considerazione anche altre opzioni. Stiamo valutando la possibilità di attivare un progetto in una struttura adeguata, non limitandoci soltanto all’assistenza di richiedenti asilo, ma riservando degli spazi anche ai lavoratori stagionali o ai soggetti fragili segnalati dai servizi sociali del Comune. La nostra realtà ha vinto un bando e ha all’attivo una convenzione con la Prefettura di Rimini, senza la cui autorizzazione non sarà naturalmente possibile fare nulla, e con la quale dovremo confrontarci per quanto attiene l’individuazione di un immobile idoneo”

Sicuramente l’attenzione verrà mantenuta alta da parte degli operatori economici e residenti della zona anche nelle prossime settimane