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200 mestieri e 5 mila lavoratori: la Rimini del Quattrocento svelata da Oreste Delucca
14 Maggio 2024 / Redazione
Sabato 18 maggio, ore 17.00, Panozzo Editore organizza la presentazione del libro di Oreste Delucca, Mestieri e botteghe riminesi del Quattrocento edito da Panozzo, presso la cineteca della Biblioteca civica Gambalunga. A presentare il volume, insieme all’autore, sarà presente il professor Carlo Dolcini, già ordinario di Storia medievale presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna.
Nella sua opera Delucca riesce a donare anima agli aridi archivi cittadini, riconnettendo i dati raccolti in un gradevolissimo racconto e conducendo il lettore nella Rimini del XV secolo, una città ancora pre-industriale di circa 10.000 abitanti, in cui ogni singolo prodotto era realizzato a mano e in cui il rapporto tra acquirente e artigiano era continuo e indispensabile. Di questi, Delucca rintraccia i nomi di ben 5mila lavoratori del Quattrocento, con le loro esistenze che traspaiono dai freddi documenti notarili.
Come spiega il ricercatore, il lavoro è “articolato in ben 201 mestieri, fra artigiani, mercanti, professionisti e pubblici ufficiali. Per ciascun mestiere è stato definito: il numero degli aderenti; la loro distribuzione entro le contrade e i borghi cittadini; le caratteristiche proprie di ogni lavoro; le normative statutarie, i capitoli, bandi e ordinamenti che ne regolano l’attività; l’amministrazione e i libri contabili; le attrezzature e gli inventari di bottega; la costituzione e lo scioglimento di eventuali società; le forme di finanziamento all’impresa ed altri aspetti peculiari”.
Inoltre: “Sul piano più generale sono esaminate le Corporazioni cittadine di mestiere, il sistema fiscale vigente, i rapporti fra i settori economici, le importazioni e le esportazioni, le emigrazioni e le immigrazioni. In base alla dislocazione topografica prevalente dei singoli mestieri è stato alfine delineato il volto delle 22 contrade e dei quattro borghi maggiori, ivi compresa la dislocazione delle botteghe nelle piazze e lungo gli assi viari principali. In definitiva l’immagine e il cuore della città nel Quattrocento”. La presentazione era stata scritta da Chiara Frugoni, storica e saggista di fama internazionale, purtroppo nel frattempo scomparsa.
Delucca passa in rassegna tutte le professioni allora praticate – alcune ancora oggi esistenti, altre invece scomparse – ricostruendo in maniera analitica il quadro socio-economico cittadino. Il risultato è uno straordinario affresco dell’operosa realtà riminese dell’epoca e, allo stesso tempo, un’opera imprescindibile per qualunque studio successivo sulla Romagna del XV secolo.
Circa 200 mila i documenti consultati negli Archivi di Stato di Rimini e di Forlì durantequasi 60 anni di ricerche, 23 mila dei quali utilizzati per i testi. Il risultato è contenuto in due tomi per un totale di 1.400 pagine, con 200 immagini e 212 tavole statistiche. Per Oreste Delucca, Sigismondo d’Oro 2013, il coronamento delle fatiche di una vita.