HomeWelfareL’importanza dell’inclusione digitale per gli anziani. Il progetto di Federconsumatori

La conoscenza delle tecnologie digitali favorisce l’autonomia e l’accesso a servizi primari e migliorano le relazioni interpersonali


L’importanza dell’inclusione digitale per gli anziani. Il progetto di Federconsumatori


30 Maggio 2024 / Redazione

Federconsumatori Rimini nell’ambito del progetto INCLUSIONE DIGITALE (opportunità e rischi), progetto approvato e finanziato nell’ambito del progetto approvato e finanziato nell’ambito del Piano di zona per la salute e il benessere sociale del Distretto di Rimini (comuni di Rimini, Santarcangelo di R., Bellaria I.M. e Unione di Comuni Valmarecchia) ha pianificato una campagna di comunicazione, divulgato materiale informativo, predisposto sportelli giornalieri e settimanali nel territorio al fine di rendere consapevole la popolazione anziana ed i soggetti più fragili dell’importanza della digitalizzazione e favorirne di conseguenza l’autonomia nell’utilizzo dei dispositivi che ne permettano l’accesso a servizi primari per le persone e ne migliorino le relazioni interpersonali.

 

Fra l’aprile 2023 e marzo 2024, durante i 23 incontri realizzati sia nei centri anziani del distretto nord che nelle assemblee pubbliche nonché presso i nostri sportelli, abbiamo incontrato oltre 400 cittadini/e, e raggiunto con la nostra comunicazione circa 3.600 persone, affrontando con loro il tema dell’utilizzo delle tecnologie digitali con il fine di ridurre le distanze, informare e formare, fornire una adeguata alfabetizzazione digitale e acquisire le necessarie conoscenze.

 

Il profilo demografico dei partecipanti che abbiamo incontrato è stato quello con persone con età superiore ai 64 anni, di genere prevalente femminile. Spesso i presenti rappresentavano nuclei familiari unipersonali che si avvalgono maggiormente del sostegno della rete familiare, figli o parenti, e della compagnia di amici e conoscenti in virtù della frequentazione dei centri sociale e aggregativi per anziani. Nelle persone incontrate abbiamo osservato una tendenza positiva relativa alle dotazioni tecnologiche: in particolare fra gli uomini la maggioranza possiede uno smartphone. Internet con linea fissa è uno strumento più presente fra il genere femminile e ma fra le persone più anziane oltre gli 80 anni la quota di utilizzo di questi strumenti si abbassa radicalmente. Sull’utilizzo di questi strumenti una minoranza delle persone incontrate è pienamente autonomo, l’altra parte si fa aiutare in larga prevalenza da figli, nipoti o altri familiari. Ancora una volta dopo gli 80 anni il divario digitale si accentua nettamente e la quota di chi usa questi strumenti si riduce in autonomia Le persone maggiormente predisposte in molti casi presentavano un utilizzo di questi strumenti digitali in precedenti attività lavorative

 

Fra le attività svolte con questi strumenti digitali dalle persone che si dichiarano autonome prevalgono nettamente le telefonate e l’uso di sistemi di messaggistica seguiti dalla partecipazione a social network e chat e per ultimo, ma in modo minoritario, dalla posta elettronica. Vengono maggiormente consultati i siti internet di servizio, quali ad esempio le banche e l’INPS e la visualizzazione di siti Internet di informazione e di previsioni meteo. Le 284 persone che hanno dichiarato esigenze di aiuto nell’utilizzo degli strumenti evidenziano le maggiori difficoltà nelle questioni tecniche sull’uso dello strumento o della connessione, seguite dalla consultazione dei siti Internet di servizio e dalla posta elettronica; la maggior parte degli intervistati che non sono autonomi chiede aiuto almeno una volta alla settimana. Molto interessati nel sottolineare i problemi che limitano o precludono l’utilizzo delle tecnologie digitali, i cittadini/e incontrati hanno evidenziato che sarebbero necessari strumenti più semplici, pensati specificamente per le esigenze degli anziani; alcuni dichiarano che gli smartphone sono strumenti complessi o con troppe funzioni; altri che i personal computer non sono adatti per gli anziani che non li hanno mai usati e segnalano l’esigenza di un supporto tecnico per configurare e gestire la rete WiFi domestica; evidenziano i rischi connessi alla possibilità di truffe informatiche, segnalano difficoltà nell’accesso legate a problemi di registrazione o al cambio e smarrimento di password. Di grande rilievo le risposte fornite alle domande sul possesso delle credenziali per l’accesso a siti di servizio, quasi tutte le persone che utilizzano gli strumenti digitali dichiara di possedere il Fascicolo Sanitario Elettronico, una parte compie operazioni bancarie online e diversi si è dotato dello Spid per accedere al sito INPS e di Agenzia delle Entrate e per utilizzare l’App Pago PA. Si può affermare che siamo sicuramente in presenza di un rilevante problema di cittadinanza, che sicuramente condiziona alcuni aspetti decisivi dell’esistenza quotidiana di queste persone e compromette le possibilità di partecipare pienamente alla vita delle comunità a cui appartengono.

 

Studiare, lavorare, curarsi e più in generale partecipare alla vita economica, sociale e culturale: queste attività fondamentali con gli anni della pandemia hanno ricevuto un massiccio ricorso alle tecnologie digitali che hanno sostituito o integrato incontri in presenza e accesso ai servizi, questa accelerazione e radicale modifica dei rapporti ha investito in modo differenziato le diverse persone, in relazione al profilo demografico, sociale ed economico. Un fattore discriminante decisivo è stato rappresentato dal diverso grado di possibilità di connettersi alla Rete e dalle differenti abilità di utilizzare le tecnologie digitali e interpretare correttamente il flusso informativo che ne scaturisce. Il divario digitale oggi colpisce tutte le classi di età, ma è evidente che le maggiori difficoltà di cittadinanza digitale sono registrate nella popolazione anziana, identificata in modo convenzionale con le persone in età superiore a 64 anni. Il progetto INCLUSIONE DIGITALE (opportunità e rischi), presenta un carattere fortemente innovativo e fornisce indicazioni importanti per delineare le caratteristiche essenziali del divario digitale che si manifesta nella popolazione anziana, il progetto proseguirà fino ad marzo 2025 anche con  il contributo della AUSL Romagna e della Questura di Rimini. Le azioni da mettere in campo sono diverse, fra le quali: – assicurare la possibilità di accesso efficace alla Rete; – mettere a disposizione gli strumenti tecnologici per le persone meno abbienti; – prevedere forme semplici e immediatamente praticabili di delega verso familiari o altre persone di fiducia da parte di chi non è in grado per diversi motivi di accedere a queste forme di connessione.

Assicurare la cittadinanza digitale – dichiara Graziano Urbinati Presidente Federconsumatori Rimini – alla popolazione anziana è molto importante anche in considerazione della demografia del nostro territorio e delle future tendenze demografiche previste nei prossimi decenni. Assicurare un efficace e diffuso accesso ai nuovi servizi digitali nei campi della salute, e dei servizi appare particolarmente necessario proprio nelle zone dei territori della regione caratterizzati da un più accentuato invecchiamento della popolazione e delle aree interne del distretto e sopratutto fornire un diffusa formazione alla popolazione più esposta al divario digitale”.

 

L’assessore del Comune di Rimini, Kristian Gianfreda: “L’inclusione digitale è ormai un tassello imprescindibile per garantire un accesso equo e adeguato all’informazione, alla conoscenza e ai servizi digitali, partecipando attivamente alla ‘vita’ e alle opportunità offerte dall’universo web. Proprio per questo, come amministrazione comunale, attraverso iniziative mirate e attività di supporto all’uso delle nuove tecnologie, stiamo investendo molto sul tema della facilitazione digitale, con particolare attenzione verso le persone anziane e le fasce fragili della popolazione. Superare le barriere tecnologiche è infatti uno step indispensabile per favorire non solo una società più connessa, ma anche più equa e inclusiva”.