Coriano: venerdì due eventi per ricordare Don Michele a 25 anni dalla scomparsa
5 Giugno 2024 / Paolo Zaghini
Don Michele Bertozzi era nato a Santarcangelo di Romagna l’11 aprile 1917 ed è morto a Rimini, dove era dal dicembre 1998 presso la Casa del Clero, il 9 febbraio 1999 all’età di 82 anni.
Nel 1929, a 12 anni, era entrato nel Seminario Diocesano di Rimini per poi passare al Seminario Regionale di Bologna. Fu consacrato sacerdote il 7 giugno 1941 a 24 anni. Don Francesco Maria Giuliani di Lui ha detto: “Si è sempre distinto fra noi seminaristi per le sue doti intellettuali e morali. Nipote di don Giovanni Montali, l’indimenticabile parroco di S. Lorenzo di Riccione, ne ereditò lo spiccato senso delle cose e il santo orgoglio di essere prete e parroco”.
Il 26 marzo 1943 arrivò a Coriano come coadiutore del parroco don Guglielmo Mondaini. Il 6 agosto 1946, alla morte di don Mondaini, don Michele divenne parroco di Coriano. L’1 ottobre 1946, con decreto del Vescovo, fu nominato Vicario Foraneo del Vicariato di Coriano a 29 anni. Rimase parroco di Coriano sino al 1970 quando gli subentrò don Vincenzo Marfori (1926-1990) che coadiuvò sino alla sua morte.
Nel 1978 il Vescovo Giovanni Locatelli lo elesse canonico della Cattedrale di Rimini, un riconoscimento che viene dato ad un sacerdote che “si distingue per dottrina e integrità di vita” (come recita il Codice di Diritto Canonico), che accettò ma con la clausola di rimanere a Coriano. E a Coriano don Michele rimase sino alla fine dei suoi giorni.
Per i corianesi un parroco mai dimenticato. A 25 anni dalla sua morte la Parrocchia Santa Maria Assunta di Coriano lo vuole ricordare, come recita il manifesto dell’iniziativa, “tra Chiesa del passato e Chiesa del futuro”, venerdì 7 giugno.
Due gli appuntamenti, entrambi presso la Chiesa di Coriano: alle 18.30 la proiezione di un filmato dedicato a don Michele con interviste ai corianesi che l’hanno conosciuto (le persone intervistate sono Enrico Santini, Paolo Zaghini, Edda Bianchi, Marcello Ugolini, Elvira Buldrini e Vincenzo Frascogna, Gianluca Ugolini e Nicoletta Lombardini, Don Tarcisio Giungi, Don Alberto Pronti e Giuseppe Pronti), curato da Fabio Bacchini e Andrea Carciani.
Alle 19.15 S. Messa concelebrata da tutti i preti corianesi, anche quelli che sono diventati sacerdoti grazie al magistero di don Michele. Parteciperà il Vescovo di Rimini S.E. Mons. Nicolò Anselmi.
Don Michele considerò fondamentale per la sua attività di pastore portare giovani a diventare preti, indirizzandoli ed aiutandoli nel loro percorso spirituale. Alla fine saranno nove i ragazzi corianesi che diventeranno sacerdoti grazie all’azione e all’esempio di don Michele: Don Serafino Pasquini (nato nel 1935), Mons. Sergio Matteini (nato nel 1938), Mons. Agostino Pasquini (nato nel 1939), don Romano Nicolini (nato nel 1940), Mons. Natale Imola (nato nel 1943), don Tonino Fabbri (nato nel 1944), don Agostino Giungi (nato nel 1952), don Tarcisio Giungi (nato nel 1954), don Tarcisio Tamburini (nato nel 1954).
Infine in Chiesa sarà allestita una mostra dedicata a don Michele, con documenti inediti che lo riguardano.
Don Michele fu un prete “militante”, che organizzò il mondo cattolico corianese contro il “nemico” della Chiesa: il comunismo ateo. Con alcuni corollari: ad esempio al 1 Maggio dei sindacati oppose il 1 Maggio cristiano. Così per decenni a Coriano si festeggiò il 1 Maggio due volte: uno al mattino e uno al pomeriggio. Divisi e separati. Litigando anche, possibilmente. Fu dunque prete e protagonista del suo tempo, senza mediazioni, senza tentennamenti. Fu comunque sempre rispettato, se non temuto, da quelli che Lui considerava suoi avversari.
Don Michele con i Sindaci comunisti Carlo Zaghini (dal 1944 al 1951) e Renato Muccioli (dal 1951 al 1975) ebbe rapporti personali ottimi, ma sul piano pubblico organizzò, con il supporto degli altri parroci corianesi, la vasta rete delle associazioni cattoliche a sostegno della DC locale e in fortissima contrapposizione ideologica al PCI e al PSI. La scomunica emessa nell’estate del 1949 contro i comunisti fu ampiamente “usata” da don Michele nei confronti dei singoli e delle forze politiche di sinistra. Il democristiano corianese di riferimento per don Michele fu per decenni Armando Foschi.
Certamente don Michele Bertozzi, tra il suo magistero spirituale e la sua azione organizzativa del mondo cattolico, ha lasciato un imprinting molto forte, ancora a distanza di oltre vent’anni dalla sua morte, sulla identità corianese.