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Arianna Lanci: "Che cosa c'è di sostenibile in una simile 'cura' del verde urbano?"


Rimini, “Artiglieria pesante contro le piante pioniere”


18 Giugno 2024 / Redazione

Le piante pioniere arrivano nel nulla- dal nulla. Come un miracolo. Come il miracolo della vita.
Oserei dire che sono una sintesi perfetta della vita- della vittoria della vita sulla morte.
Me lo ha insegnato Veronica Gugnali che cosa sono le piante pioniere.
Veronica ha guidato anche la nostra passeggiata in centro storico alla scoperta di tutta la vita vegetale che vive nelle mura di Castel Sismondo- evento inaugurale di ALTISSIME VOCI- Festival Musicale tra Terra e Cielo.
Sono tante e sono diverse, le pioniere. Sono capaci di stupirti, perché impreviste e imprevedibili.
Un concentrato di poesia nel cuore di una strada di città, che continuerebbe ad essere una delle tante strade di città e che invece diventa, grazie a loro, come un’oasi diffusa di biodiversità vegetale, con tutto quello che questa presenza comporta in fatto di vita animale, penso soprattutto agli insetti e agli uccelli.
Tengo d’occhio da tempo gli spartitraffico nelle grandi arterie della città: soltanto negli ultimi giorni ci ho visto cardellini e ballerine bianche, uccelli di una bellezza che definirei magica e che passa inosservata a chi non coglie il tesoro di natura selvatica che si cela dentro quei piccoli ritagli di verde urbano che ciclicamente subiscono uno sfalcio indiscriminato e senza senso.
In via Matteotti ad esempio, oltre a fiorire la malva, ci sono dei cordoli in cui dal nulla è sbocciata la vita. Per mesi infatti- dopo l’abbattimento dei pini, e dopo tutto il rimescolamento di radici fatto quest’inverno- dentro quei cordoli non c’era più nulla, sembrava tutto morto, sembrava il nulla.
Poi ad un certo punto dal nulla sono arrivate loro, le pioniere. Bellissime, vive di una libertà gioiosa.
“Perché non risparmiare almeno loro?” ho chiesto agli operai, che stavano sfalciando oggi pomeriggio. Perché piuttosto non mettere un bel cartello davanti a quel cordolo, con su scritto: “isola di biodiversità”? Basta privarci di poesia, basta gesti senza senso! Diamo sguardo, ascolto, e valore, alla natura selvatica dentro la città! I tempi sono maturi per cambiare mentalità!
Sta di fatto che l’operaio- gentilissimo- vista la mia insistenza, ha fatto una foto alla reseda e mi ha promesso l’avrebbe inviata al suo capo, chiedendo di poterla risparmiare.
Quando sono tornata, dopo qualche ora, le pioniere erano ancora lì.
Ma chissà fino a quando.

CAPITOLO 2:
18 GIUGNO MATTINA

LE PIANTE PIONIERE DI VIA MATTEOTTI SONO STATE STERMINATE:
PER LORO HANNO USATO L’ARTIGLIERIA PESANTE.

Ieri nel primo pomeriggio l’operaio di Anthea mi aveva fatto il favore di scattare una foto e mandarla al suo capo, chiedendo di risparmiare dallo sfalcio almeno le bellissime piante pioniere cresciute nel vuoto di un cordolo dove in dicembre hanno abbattuto un pino e rimescolato tutta la terra e le radici.
Dopo qualche ora ero ripassata e le avevo trovate ancora tutte lì. Stamattina alle 7 erano sbocciati fiori gialli che ieri non c’erano. Era una meraviglia.
Ma alle 7.15 è arrivata l’artiglieria pesante: ho giusto fatto in tempo a scattare qualche ultima foto, e a spostare le api- erano in tante attorno alla reseda, avrebbero tranciato pure loro, le ho fatte volare via.
“Non posso non tagliare, il mio capo dice che è brutto, bisogna tagliare tutto, più che fare la foto e mandarla non posso fare altro!” mi ha urlato l’operaio con cui ieri avevo parlato a lungo.
Anthea decide che le pioniere sono brutte e che vanno tagliate.
E pensare che Carlotta Frenquelluci, Amministratrice unica di Anthea, alla presentazione del nuovo piano del verde di Rimini ha parlato di una “mission” legata alla sostenibilità.
Allora io mi chiedo:
che cosa c’è di sostenibile in una simile “cura” del verde urbano?
E soprattutto: questa è cura?

Arianna Lanci