Home___aperturaMattia Zaccagni, dai campetti di Bellaria al gol in nazionale contro la Croazia

Mister Massimo Zanini lo ha allenato al Bellaria: "Quel ragazzino che faceva i compiti con il pallone sotto la scrivania avrebbe fatto qualcosa di grande”


Mattia Zaccagni, dai campetti di Bellaria al gol in nazionale contro la Croazia


25 Giugno 2024 / Nicola Luccarelli

L’Italia passa agli ottavi di finale di Euro 2024. Dopo il rigore parato da Donnarumma al capitano Modric e la successiva azione che ha portato al gol lo stesso fantasista del Real Madrid per il momentaneo vantaggio della Croazia, tutto sembrava ormai scritto. Gli azzurri avrebbero finito il girone al terzo posto, sperando forse in un ripescaggio e i croati invece sarebbero arrivati secondi a quota 4 punti, passando così il turno. Questo sarebbe stato il nostro destino, almeno fino all’ingresso di un calciatore romagnolo, precisamente di Bellaria, che ha scombinato i piani dei croati, mandando noi agli ottavi ad affrontare la Svizzera. Il suo nome è Mattia Zaccagni (classe ’95), ruolo centrocampista, attualmente in forze alla Lazio, ma cresciuto calcisticamente nel Bellaria, a ‘piadina e squacquerone’. Uno dei primi a scoprire questo talento ‘made in Romagna’ è stato mister Massimo Zanini, anche lui bellariese doc, che lo ha allenato ancora imberbe nelle giovanili del Bellaria e poi in prima squadra in Serie C.

 

Mister Zanini, cosa ha provato quando ha visto segnare Mattia?

“Ero in una pizzeria e non c’era la tv. Una volta finito di mangiare mi sono avvicinato a un locale pieno di tifosi incollati alla teleschermo e ho dato un’occhiata. Proprio in quel momento la palla è arrivata a Mattia, ho chiuso gli occhi ed è arrivato il boato delle persone presenti. Cosa ho provato? Non so spiegarlo, è difficile da descrivere”.

 

Mi dica la verità, lo ha sentito dopo il gol?

“Solo tramite messaggi, ma adesso si deve godere il momento. Sicuramente, io e lui ne avremo altri”.

 

Che calciatore era Mattia da ragazzo?

“Beh, mi viene da dire orgoglioso, anche perché l’esordio non è stato il più semplice né per lui né per me, ma comunque vincente”.

Come è andata?

Dobbiamo tornare al 2012, campionato di Serie C, derby con il Forlì. Nel primo tempo siamo andati sotto 1-0, finale di gara 1-2 per il Bellaria. Il presidente di allora non voleva che lo convocassi e allora mi sono fatto 25 km a piedi, perché ero salito in sede a casa del presidente insieme al ds con la sua auto. Detto questo, l’avevo convocato per la rifinitura, poi ho deciso di farlo entrare in campo anche solo per pochi minuti. In quell’occasione non ha segnato, ma da quel momento è stato sempre convocato”.

Una società, il Bellaria, che ha sfornato talenti, non è vero?

“E’ stato il frutto di un programma e di un progetto di una società che, al primo posto, ha sempre messo la crescita dei giocatori. Infatti, il Bellaria, da sempre, ha fornito alla Nazionale giocatori e tecnici di grande livello come, ad esempio, Sacchi, Varrella, Zoratto o Giaccherini solo per citarne alcuni. Comunque, la sicurezza e il potenziale di Mattia lo avrebbe portato sicuramente a fare una buona carriera. Non mi aspettavo di vederlo addirittura in nazionale ma quel ragazzino che faceva i compiti con il pallone sotto la scrivania, avrebbe fatto qualcosa di grande e così è stato.

 

Quanto è cambiato in questi anni?

“E’ semplicemente maturato, è diventato un uomo responsabile, anche se lo è sempre stato. Quando hai la possibilità di confrontarti con grandi campioni riesci a crescere e migliorare sotto tutti i punti di vista. Comunque, nel settore giovanile del Bellaria indossava già la fascia da capitano, è questo vuol dire che era già un predestinato”.

 

Secondo lei, dopo questo gol così importante, Spalletti potrebbe inserirlo nella formazione titolare?

“Già nella gestione Mancini meritava più spazio ma Mattia è un ragazzo che sa stare al proprio posto e sa dare le risposte migliori nei momenti in cui viene chiamato in causa. Infatti, nelle ultime due partite si è ricavato un po’ di spazio e per le qualità di velocità e capacità di saltare l’uomo o mettere qualche pallone in area può essere utile nei due tempi”.

 

Da mister, e quindi con un giudizio da addetto ai lavori, dove può arrivare questa nazionale?

“Ritengo che non sia la nazionale più performante che abbiamo visto, ma è una squadra che può crescere elevando la qualità degli avversari. Ogni volta che si disputa una gara prende coscienza delle proprie capacità e sembra essere una squadra con un gruppo decisamente forte”.

Allo stabilimento Esotica di Bellaria, il cui proprietario è lo stesso Zaccagni, insieme a Massimo Zanini (maglia blu), e due ex suoi compagni ai tempi del Bellaria: Emiliano Vucaj e Nicolas Lombardi