Rimini, tiene la rete dei negozi di vicinato. L’assessore Magrini: “Contribuiscono ad aumentare la qualità della vita dei centri urbani”
8 Luglio 2024 / Redazione
Rimini è una città a misura di negozio di vicinato. In provincia, infatti, il 40% dei residenti impiega meno di 15 minuti per raggiungere un punto vendita alimentare dalla propria abitazione, collocando il territorio nella metà alta della classifica delle città maggiormente servite. A stilare la graduatoria che misura per la prima volta l’accessibilità dei servizi in termini di vicinanza fisica, e che ‘premia’ soprattutto i territori del Sud Italia rispetto a quelli del Nord dalle dinamiche più metropolitane, è il Sole 24 Ore che nell’edizione odierna pubblica l’indice realizzato nell’ambito del progetto Urban Pulse 15 del Centro studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne.
La provincia di Rimini è la seconda emiliano-romagnola solo dopo Bologna (32esima), confermandosi nella media nazionale che si attesta appunto sul 40%.
Una percentuale che ovviamente sale se ci si concentra sul solo capoluogo e dunque sull’indice urbano: per quanto riguarda Rimini, il 47,9% dei residenti può raggiungere un punto vendita del piccolo commercio al dettaglio (panifici, macellerie, pescherie, fruttivendoli, e così via) in meno di 15 minuti, con 16,2 punti vendita ogni 10 kmq. Per la grande distribuzione organizzata (che comprende oltre a iper, supermercati e discount anche i minimarket) la percentuale è del 48,6%.
“La classifica testimonia come sia ancora presente e solida la rete di funzioni di vicinato, elemento questo in grado di incidere in maniera rilevante sulla qualità della vita delle persone e delle famiglie – spiega l’assessore alle attività economiche Juri Magrini –. Dalla graduatoria emerge in maniera chiara come il territorio riminese riesca a mantenere ancora un equilibrio tra servizi di vicinato e esigenze turistiche, tra la dimensione provinciale e quella metropolitana. Non a caso come Amministrazione abbiamo posto come uno dei principi della nostra azione amministrativa la volontà di potenziare i servizi di prossimità, nella convinzione che l’accessibilità delle diverse funzioni in tempi ragionevoli contribuisca alla vivibilità della città – sottolinea l’assessore -. Questo vale per le funzioni pubbliche di base (anagrafe, sanità, ecc) ma vale allo stesso modo per le attività commerciali, botteghe e negozi alimentari al dettaglio, che rispondono ad un bisogno primario essenziale e che allo stesso tempo rappresentano spazi di relazione e comunità nei diversi quartieri della città. Per quanto possibile, l’Amministrazione in questi anni ha cercato di affiancare gli operatori nella prospettiva di consolidare e ampliare questa rete di attività di vicinato, attraverso azioni trasversali come l’ex progetto No Tax Area, oggi diventato programma SISE, Sostegno alle Imprese e Sviluppo Economico, con il quale si dà un sostegno concreto a diverse tipologie di attività, dalle botteghe storiche, riconoscendone anche l’importante peso anche culturale, alle start up e imprese giovanili e femminili – conclude Magrini -. Pur in un contesto socioeconomico non semplice, cerchiamo di dare un supporto a chi con la propria attività contribuisce alla qualità della vita del nostro centro urbano”.