Regione, Nadia Rossi (PD): “De Pascale? La persona giusta per guidare l’Emilia Romagna”
13 Luglio 2024 / Redazione
Dall’apprendistato stagionale per i minori che ha dato accesso al lavoro a oltre mille giovani solo a giugno, fino al reddito di libertà per le donne vittime di violenza, “le mie più grandi vittorie in consiglio regionale dell’Emilia-Romagna, due misure che ho portato in Regione e che sono diventate realtà e che hanno cambiato in meglio la vita delle persone: quello che secondo me dovrebbe fare la politica, con poche chiacchiere e molta sostanza” – spiega Nadia Rossi, consigliera regionale dem che fa un bilancio al termine – anticipato – della legislatura regionale. Lo fa a seguito dell’individuazione della candidatura di Michele De Pascale a presidente della Regione Emilia-Romagna per il dopo Bonaccini.
“Michele è una persona di valore umano e politico: lo dimostrano le battaglie e i risultati che ha portato a casa a Ravenna e in Romagna, sempre con un’idea collettiva, di insieme, di area vasta, dalla sanità alle infrastrutture, i valori che rappresenta e che ha messo in campo anche durante momenti tragici per la nostra terra. Sono certa possa fare un grande lavoro per tutta l’Emilia-Romagna, così come è stato quello di Stefano Bonaccini, che ringrazio. I temi su cui lavorare ci sono, primo fra tutti proprio quello della sanità”.
Rossi poi prosegue: “Di lavoro in questi anni in viale Aldo Moro ne abbiamo fatto tanto e altrettanto ce n’è da fare, conoscendo le regole e i meccanismi di una struttura complessa come la Regione. Per farlo, sono pronta a ricandidarmi come consigliera regionale per la prossima legislatura e ci metterò tutto l’entusiasmo e il coraggio che serve, partendo dai risultati di questi anni”. Le regole del Partito Democratico le danno in via libera, come da indicazione della segreteria regionale ai territori: Nadia Rossi infatti non ha completato il mandato e si può ricandidare alle prossime elezioni regionali, presumibilmente in autunno. “Come nelle altre province emiliano-romagnole, se le regole vanno applicate, si applicano per tutti” chiosa sul tema.
Il sostegno alla sanità, alla sicurezza sul lavoro, lo psicologo di base, il voto per i fuori sede, gli asili nido, gli interventi a favore del settore della pesca, l’attenzione per i frontalieri, le colonie marine, l’aeroporto di Rimini e le Officine Grandi Riparazioni, l’attività per l’eolico e le rinnovabili che non possono e non devono deturpare un territorio e la sua storia.
“Sono solo alcune delle questioni che ho affrontato con determinazione tra i banchi dell’Assemblea legislativa in questi anni. Una legislatura complessa che ci ha messo davanti a sfide inimmaginabili, per accompagnare un’intera comunità prima fuori da una pandemia mondiale e poi in salvo da un’alluvione disastrosa. Ci siamo rimboccati le maniche e, spesso con le sole forze della comunità regionale e senza il supporto di un Governo di destra nemico delle persone solo per scopi politici, siamo ripartiti. Chi mi conosce lo sa: ho sempre fatto della concretezza e della risoluzione delle questioni il mio orizzonte politico, sempre per il territorio della provincia di Rimini e per chi lo abita. Un amministratore deve fare questo, fedelmente ai valori in cui crede e che rappresenta. I miei sono quelli dei diritti, dell’uguaglianza, delle pari opportunità. Di una sanità pubblica e universalistica. Di una crescita sostenibile, di un cambiamento vero dei nostri territori e delle nostre comunità.”
I temi cruciali della prossima legislatura regionale Nadia Rossi li ha ben chiari. “Nei cinque anni che verranno bisognerà darsi un orizzonte preciso e fare interventi strutturali sul dissesto idrogeologico e sulla transizione energetica, sciogliere nodi come quello del riutilizzo delle colonie marine, difendere e rafforzare la sanità pubblica, sviluppare le infrastrutture, l’aeroporto di Rimini, l’alta velocità, il trasporto pubblico intelligente. Ci sono le spiagge e le concessioni demaniali, il nostro immenso patrimonio turistico. Guardando alle persone: il disagio giovanile, il supporto psicologico, il diritto alla casa, la parità di genere, le imprese e soprattutto il lavoro, tutelato, giusto, sicuro. Se non ci teniamo insieme perdiamo i pezzi e come rappresentante di un territorio sento la responsabilità di evitarlo”.
“La politica non è tutta uguale, e non tutta parla solo per parlare. Lo abbiamo visto con le europee: la differenza la fanno i partiti, ma anche le persone. C’è chi fa e porta a casa i risultati, per la gente che l’ha votata e anche per quella che non l’ha votata. Su questi candidati dovremmo puntare alle prossime elezioni regionali, nel rispetto delle regole e del merito e lasciando da parte le logiche e gli equilibri di partito: alla gente non interessano”- conclude la consigliera regionale.