Home___primopianoRimini: in 5 rischiano il processo per la morte del 78enne travolto da un escavatore in via Euterpe

Il 24 ottobre 2022 Roberto Sancisi si scontrò con il mezzo che gli aveva tagliato la strada trasportando una grossa griglia in ferro


Rimini: in 5 rischiano il processo per la morte del 78enne travolto da un escavatore in via Euterpe


25 Luglio 2024 / Redazione

La Procura di Rimini ha richiesto il rinvio a giudizio per cinque persone coinvolte nella morte di Roberto Sancisi, il 78enne residente a Santarcangelo, deceduto in un tragico incidente stradale avvenuto la mattina del 24 ottobre 2022. Sancisi perse la vita sul colpo mentre guidava la sua Suzuki Vitara, che si scontrò con un escavatore che trasportava una grossa griglia in ferro.

L’incidente
L’incidente fatale si verificò quando l’escavatore, con la griglia in ferro agganciata alle benne nella parte anteriore, uscì dal cantiere di via Euterpe, lato monte. Il mezzo stava attraversando le quattro corsie della strada, compreso lo spartitraffico, dirigendosi verso il parco della cava. In quell’istante, Roberto Sancisi sopraggiunse alla guida della sua Suzuki Vitara, procedendo nella corsia lato mare in direzione Ravenna.

L’impatto fu devastante: la griglia sfondò il parabrezza e il tetto del veicolo, aprendolo come una scatoletta di latta. I soccorsi del 118 intervennero tempestivamente, ma per Sancisi non ci fu nulla da fare.

Le accuse
La Procura ha contestato il reato di omicidio colposo in concorso a due dipendenti, un dirigente e un responsabile della Cooperativa Braccianti Riminese (CBR), società incaricata dei lavori, e a un dirigente di Autostrade per l’Italia, che aveva appaltato i lavori alla cooperativa. Gli imputati rischiano ora di affrontare un processo per la loro presunta responsabilità nell’incidente.

L’udienza preliminare è fissata per il 14 novembre presso il Gup del tribunale di Rimini. Gli indagati, quattro dei quali sono rappresentati dagli avvocati Gilberto Gianni e Massimiliano Cornacchia, dovranno rispondere alle accuse che includono, tra le altre, la mancata regolazione del traffico da parte dei cosiddetti “mossieri”, figure incaricate di dirigere il traffico in situazioni di emergenza o lavori stradali.

La ricostruzione della polizia locale
Secondo le indagini condotte dalla polizia locale di Rimini, l’escavatore uscì dal cantiere senza le adeguate precauzioni per la sicurezza stradale. Le accuse mosse dalla Procura si concentrano sul fatto che il traffico non fu adeguatamente regolato in quei frangenti, un’omissione che avrebbe contribuito all’inevitabilità dell’incidente.

La polizia ha confermato che Roberto Sancisi non ha commesso alcuna infrazione e procedeva correttamente nella sua corsia al momento dell’impatto.

Chi era Roberto Sancisi?
Roberto Sancisi era un ex postino molto conosciuto e rispettato nella comunità di Santarcangelo. Oltre al suo lavoro, era appassionato di ciclismo amatoriale e partecipava attivamente alle attività ciclistiche del territorio. La sua morte ha lasciato un vuoto nella comunità, colpendo profondamente coloro che lo conoscevano.

Sancisi lasciò la moglie, due figli, tre sorelle e numerosi nipoti. La sua famiglia si è rivolta all’avvocato Umberto De Gregorio per cercare giustizia e chiarire le circostanze della tragica morte, che definiscono “assurda”.

Risarcimento alla famiglia
Nel frattempo, la famiglia Sancisi ha ottenuto un cospicuo risarcimento danni tramite un accordo con la compagnia assicurativa coinvolta, grazie all’intervento dell’avvocato De Gregorio. Tuttavia, il risarcimento economico non allevia il dolore della perdita, e i familiari continuano a chiedere che venga fatta giustizia per Roberto Sancisi.