Martedì 30 luglio, presso la Corte degli Agostiniani di Rimini, verrà proiettato il film Il cielo sopra Berlino – Der Himmel über Berlin (1987) di Wim Wenders, presentato da Tamara Balducci nell’ambito della rassegna Back to the screen.

In una Berlino ancora separata dal Muro, due angeli invisibili sorvegliano dall’alto il corso delle vite umane. Ma uno di loro, Damiel (interpretato da Bruno Ganz), per amore decide di abbandonare la sua immortalità per diventare un uomo come tutti noi…

È il film che ha consacrato Wenders, dopo una lunga parentesi americana, come uno dei più importanti registi europei. Prima di tutto, è un inno d’amore a una città ancora segnata da una profonda anomalia, in cui il Muro rappresenta una barriera terrestre invalicabile, ma lo spazio aperto del cielo sopra quel Muro rimanda a un ideale assoluto di libertà.

In questo spazio fluttuano gli angeli di Wenders, fuori dal tempo ma all’interno della Storia. Due i protagonisti, come due le città separate dal muro, divisi da destini opposti.

Damiel, un grande Bruno Ganz, dopo aver visto in un circo la bella e solitaria trapezista Marion (Solveig Dommartin) ed essersene innamorato, accetta di perdere la sua immortalità pur di vivere l’amore, le sensazioni e le esperienze di un uomo comune.

Cassiel (Otto Sander), invece, resta fedele alla sua natura e al suo compito, custode delle coscienze della città sulla Colonna della Vittoria.

È anche un’opera dove la poesia è ovunque, nei movimenti di macchina come nelle interpretazioni, nelle scelte cromatiche come in quelle musicali. Ma è un film di poesia soprattutto grazie alla sontuosa sceneggiatura di un autore del calibro di Peter Handke, che nel 2019 ha vinto non a caso il Premio Nobel per la letteratura.

Eccellente ogni contributo tecnico, con una doverosa menzione per la splendida fotografia curata dal veterano Henry Alekan.

Per maggiori informazioni si rimanda al sito dell’evento.

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