HomeEconomia e LavoroGaetano Callà, Ascom: “Ripensare lo spazio pubblico e l’utilizzo dei dehors”

Gaetano Callà, presidente FIPE-Confcommercio provincia di Rimini: “I dehors rappresentano oggi uno straordinario valore per i nostri centri urbani in termini di attrattività, decoro, legalità e sicurezza. Le persone sentono la necessità di vivere gli spazi esterni tutto l’anno


Gaetano Callà, Ascom: “Ripensare lo spazio pubblico e l’utilizzo dei dehors”


31 Luglio 2024 / Redazione

Gaetano Callà, presidente FIPE-Confcommercio provincia di Rimini: “I dehors rappresentano oggi uno straordinario valore per i nostri centri urbani in termini di attrattività, decoro, legalità e sicurezza. Le persone sentono la necessità di vivere gli spazi esterni tutto l’anno e trovo giusto venire incontro a questa domanda con provvedimenti come quello che si sta delineando”.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il provvedimento sul riordino delle procedure in materia di dehors per i pubblici esercizi. Gaetano Callà, Presidente di FIPE-Confcommercio della provincia di Rimini, ha espresso apprezzamento per il provvedimento, condividendo le dichiarazioni del Presidente di FIPE-Confcommercio, Lino Enrico Stoppani.

I dehors rappresentano oggi uno straordinario valore per i nostri centri urbani in termini di attrattività, decoro, legalità e sicurezza, anche in contrasto all’abusivismo. Questo provvedimento va dunque nella direzione di un significativo cambio di paradigma: dall’occupazione di suolo alla progettazione di spazio pubblico per condividere con le Istituzioni l’idea che i dehors sono una risorsa delle città e, in località turistiche come le nostre, ha dimostrato la sua importanza anche in chiave di appeal della destinazione”.

Nel Disegno di Legge Concorrenza, che sarà presentato alle Camere per l’approvazione entro dicembre, è presente un testo che include la delega al governo in materia di dehors, da adottare entro 12 mesi attraverso un Decreto Legge per il riordino e il coordinamento delle disposizioni concernenti la concessione degli spazi e aree pubbliche di interesse culturale o paesaggistico alle imprese di pubblico esercizio per installazione dei dehors, prorogando l’efficacia delle autorizzazioni e delle concessioni per l’utilizzazione del suolo pubblico in regime di semplificazione Covid fino al dicembre 2025, e comunque fino all’entrata in vigore del DL.

Per la nostra federazione questo è un risultato importante – continua Callà –, frutto di un lungo lavoro in collaborazione con i territori. Crediamo molto nell’importanza dei dehors sia per le imprese, con locali più attrattivi e capaci di lavorare meglio, sia per cittadini e turisti. La pandemia ha cambiato radicalmente le abitudini delle persone, che sentono la necessità di vivere gli spazi esterni tutto l’anno: è una richiesta che ci fanno ogni giorno e trovo giusto venire incontro a questa domanda con provvedimenti come quello che si sta delineando. In un’ottica di ripensamento delle città e dei loro servizi, questo nuovo modo di vivere il territorio va nella giusta direzione.

La concessione di spazio esterno ai pubblici esercizi senza l’obbligo di autorizzazioni paesaggistiche è consentita fino a dicembre 2024 e in questo provvedimento non si mira ad una proroga al 2025, ma a un intervento strutturale e di riforma organica della normativa vigente. Al momento, infatti, la disciplina è complessa e vede l’intervento autorizzatorio di troppi interlocutori, che sfocia in un lungo iter burocratico. Al contrario, come dimostrano esempi in diverse città europee e come ormai anche la nostra esperienza ci insegna, i dehors hanno la capacità di valorizzare il contesto in cui si trovano. Un valore aggiunto, anche grazie alla professionalità di locali attrezzati alla somministrazione.

Ma se è vero che le norme devono saper leggere le esigenze delle persone e dei territori, è altrettanto vero che le regole servono e vanno rispettate. Anche per questo, la riforma sul riordino dei dehors si riferisce esclusivamente ai pubblici esercizi che effettuano attività di somministrazione di alimenti e bevande, in quanto le uniche in grado di garantire un reale presidio dello spazio dato in concessione tramite il personale di servizio. Così come credo che debba essere tenuta in conto una proporzionalità degli spazi pubblici esterni rispetto all’area interna del pubblico esercizio”.