Rimini, Case di Comunità: l’assessore Gianfreda risponde al consigliere Brunori
7 Agosto 2024 / Redazione
Sulla questione della Case di Comunità a Rimini, l’assessore alla salute del Comune di Rimini, Kristina Gianfreda, ha risposto all’interrogazione del consigliere comunale Stefano Brunori, descrivendo lo stato dell’arte della casa di comunità prevista a Rimini Nord e illustrando anche le funzioni che erogherà.
“Il decreto del 23 maggio 2022, n. 77 è quello spartiacque che dà il là alla sanità territoriale e delinea il percorso delle tre case di comunità che si insedieranno in maniera diffusa sul territorio, una in viale Settembrini nei pressi dell’ospedale Infermi, una a Miramare nell’area sud di Rimini e una a Nord che prevede la costruzione di un nuovo edificio, in area messa a disposizione dal Comune – spiega Gianfreda -.Attualmente, su quest’ultima, si sta completando l’istruttoria per la definizione della migliore proposta progettuale.
In particolare, la casa di comunità di Rimini Nord appartiene al modello ‘spoke’ e, come specificato da apposito decreto, non è da intendersi come un ‘mini pronto soccorso’, ma come un luogo fisico e di facile individuazione al quale i cittadini possono accedere per bisogni di assistenza sanitaria e socio-sanitaria. Si tratta, in poche parole, di un modello organizzativo dell’assistenza di prossimità per la popolazione di riferimento. La struttura, di fatto, garantirà una serie di servizi essenziali, sfruttando anche le possibilità offerte dalla telemedicina.
Saranno presenti equipe multiprofessionali composte da medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatori interni e dipendenti, infermieri e altre figure sanitarie e socio-sanitarie. La presenza medica e infermieristica sarà assicurata per almeno 12 ore al giorno, sei giorni su sette, da lunedì a sabato – sottolinea l’assessore -.Inoltre, sarà istituito un Punto Unico di Accesso (PUA) sanitario e socio-sanitario facilmente accessibile alla cittadinanza. Saranno offerti servizi ambulatori per patologie ad elevata prevalenza, come cardiologia, pneumologia, diabetologia eccetera, mentre quelli infermieristici comprenderanno sia la prevenzione collettiva e promozione della salute pubblica, inclusa l’attività dell’Infermiere di Famiglia o Comunità, sia di continuità di assistenza sanitaria, per la gestione integrata delle patologie croniche.
A questo quadro si aggiungerà anche l’attivazione di programmi di screening, un collegamento con la Casa della Comunità hub di riferimento, nonché un sistema integrato di prenotazione collegato al CUP aziendale in modo tale da garantire un servizio efficiente e coordinato. La partecipazione della comunità – al centro del progetto – sarà valorizzata attraverso la collaborazione con le associazioni di cittadini e il mondo del volontariato. La superficie lorda dell’immobile varierà dai tra i 1.700 mq e i 2.000 mq, e si prevede diventerà operativa nel 2027.
Come amministrazione comunale abbiamo quindi avviato un percorso di trasformazione significativa del nostro sistema sanitario, attraverso la creazione di nuovi presidi che hanno lo scopo di offrire una vasta gamma di servizi socio sanitari assistenziali, nel solco di una medicina sempre più di prossimità e meglio rispondente alle esigenze dei pazienti”- conclude l’assessore.