CAU Cattolica senza pace: “Bambino con grave insufficienza respiratoria ma non è un pronto soccorso”
14 Agosto 2024 / Redazione
“Problemi a non finire al CAU Cattolica – Medici esasperati dalle condizioni di rischio continuo”: ancora una denunca del sindacato autonomo medici di famiglia SNAMI.
“Stamattina – srive il sindacato – risulterebbe che una famiglia straniera scambiando il CAU per un PS, essendo in ospedale, abbia portato un bambino con grave insufficienza respiratoria e condizioni critiche a rischio di vita. Bambino e genitori stranieri, barriera linguistica, necessità di un interprete per capirsi. Il personale del CAU avrebbe chiamato il 118, che tuttavia in un primo momento avrebbe inviato una sola ambulanza infermieristica in codice Giallo, ambulanza che appena giunta sul posto e vista la situazione di estrema criticità, avrebbe immediatamente attivato anche l’automedica 118. Fortunatamente nella struttura in quell’orario era anche presente un anestesista rianimatore anch’esso chiamato dai colleghi del CAU e assieme all’ Automedica del 118 per gestire l’emergenza a rischio di vita e portare il paziente al nosocomio riminese. Ennesimo “scambio” di CAU per un presidio di pronto soccorso, ennesimo rischio fortunatamente senza esiti negativi, affidandosi, come recentemente dichiarato dall’ azienda sanitaria, al “giuramento di ippocrate”, nuovo motto per la gestione del Risk Management”.
“Per rimarcare il precedente: Rimane quel “perché”, in una situazione così drammatica, quei cittadini qualificati come “alcuni conoscenti” della vittima abbiano pensato di portare al CAU ex P.S. il paziente “senza allertare il 118”.
Non punge neppure vaghezza, alla mosca nocchiera o al maggiordomo di turno: tout va très bien madame la Marquise”, conclude il presidente SNAMI Rimini Pietro Pesaresi.
Nel frattempo prendono posizione anche esponenti dell’opposizione: “CAU centro di assistenza ma non di urgenza, perché non definire le cose col proprio nome – scrivono Camilla Cereda, Silvia Pozzoli e Fabio Avanzolini – Il CAU è un servizio di guardia medica o come amano chiamarlo adesso continuità assistenziale, infatti, l’acronimo CA sarebbe più che corretto. Fermo restando che nessuno di noi intende mettere in discussione la professionalità del personale medico ed infermieristico, anzi lo elogiamo quello che vogliamo mettere in discussione , ormai da diverso tempo, è che Cattolica e la Valconca hanno bisogno è almeno di un punto di primo intervento pur ben sapendo che Cattolica avrebbe la necessità di un vero e proprio pronto soccorso visto che
come bacino di utenza già sarebbe soddisfacente da sola ma accoglie tutta la Valconca ed i limitrofi comuni marchigiani oltre al notevole incremento estivo dovuto al turismo”.
“Ricordiamoci – proseguono – che la Sindaca Franca Foronchi prometteva “Per quanto riguarda Ospedale ed RSA, l’amministrazione non solo vigilerà che non avvengano depotenziamenti ma lavorerà politicamente affinché i servizi vengano garantiti e mantenuti, in quanto indispensabili per la nostra comunità. Si ritiene altresì forte la necessità di garantire il Servizio di Pronto Soccorso (da non confondersi con il Primo intervento) almeno nel periodo estivo, quando si registra un significativo aumento del bacino di utenza”. Fonte: programma elettorale PD”.
“Queste promesse elettorali che fine hanno fatto? Non soddisfatti del depotenziamento del Cervesi, del depotenziamento del primo intervento a CAU hanno anche permesso che venisse tolta MIKE9 l’automedica che faceva base a Riccione e seguiva la zona di Cattolica e la Valconca. Scriviamo che hanno permesso perché sono i Sindaci dei nostri comuni a fare parte del distretto socio-sanitario di Rimini Sud e hanno decretato la morte di MIKE9. Sono anni che usciamo su stampa e social cercando di informare i nostri concittadini sulla reale situazione delle cose, venendo additati e smentiti. Siamo molto contenti che in vista delle prossime elezioni regionali adesso si svegliano i politici dormienti, meglio tardi che mai”, è la conclusione.
Fa loro econMarta Evangelisti, capogruppo di Fratelli d’Italia nella regione Emilia-Romagna.
“Da segnalazione pervenuta – spiega Evangelisti – un bimbo di sette anni, belga, con malattia distrofica muscolare (SMA) si sarebbe presentato con i genitori al Cau di Cattolica, pensando che si trattasse del Pronto Soccorso, in quanto ubicato all’interno dell’ospedale: il piccolo paziente non sarebbe stato alla fine intubato, per rifiuto da parte dei genitori, ma trattato con ventilazione non invasiva e portato dal 118 a Rimini”. Nell’atto ispettivo, si precisa inoltre che “il Cau di Cattolica accoglie anche parte dell’utenza marchigiana confinante che evita le strutture sanitarie di Pesaro, città piena di turisti in estate, aggravandone le criticità”.
A fronte di tale situazione, la capogruppo di FdI chiede perciò alla giunta “se intenda fare chiarezza in merito all’episodio segnalato”, “quali siano le eventuali iniziative volte a informare l’utenza sulle corrette modalità di accesso ai servizi di emergenza-urgenza nei casi più e meno gravi” e “come si intenda fronteggiare l’incremento di utenza proveniente dalle Marche”.