Home___primopianoQuel Trebbo di Coriano perduto e ritrovato

Il 26 maggio 1968 si svolse una commemorazione dei circa 200 militari locali caduti nella Prima Guerra Mondiale di cui restano alcune foto solo ora riconosciute


Quel Trebbo di Coriano perduto e ritrovato


21 Agosto 2024 / Paolo Zaghini

Ordinando negli anni l’archivio fotografico della Biblioteca Comunale “Battarra” (consistente nel momento in cui lasciai la direzione della biblioteca a fine 2019 di oltre cinquantamila foto su Coriano digitalizzate e ordinate, con data, luogo, nomi delle persone ritratte) c’erano tre foto che ritenevo importanti, ma di cui non ero mai riuscito a individuare l’evento ritratto.
Avevo individuato la data (il 26 maggio 1968), il luogo (il vecchio Teatro Comunale), individuato alcuni dei protagonisti (il Sindaco Renato Muccioli, Aldo Spallicci, medico, poeta e politico repubblicano, nonché cultore e promotore dell’identità e delle tradizioni popolari della Romagna, direttore della rivista “La Piè”). Ma la didascalia di queste tre foto ha recitato per anni solamente data e luogo dell’evento.

26 maggio 1968, mattino. Coriano, Teatro Comunale. Al microfono il sen. Aldo Spallicci commemora il Cinquantenario della Vittoria 1918-1968. A destra il Sindaco Renato Muccioli (dall’Archivio fotografico della Biblioteca Comunale “Battarra” di Coriano)

Ora, in questi giorni agostani, sfogliando le annate de “La Piè” mi sono imbattuto in un articolo, firmato Ferruccio Tassinari, sul numero 4 del luglio/agosto 1968 (pp. 215-217) intitolato “il Trebbo di Coriano …”. Il dizionario Treccani riporta: “trébbo s. m. [lat. trĭvium: v. trebbio e trivio]. – Italianizzazione della voce romagnola trébb che significa (come il tosc. ant. trebbio) riunione di amici, incontro, veglia. Sono state così chiamate le riunioni che gli amici di una rivista (La pié, cioè «La piada», detti perciò «piadaioli»), fondata nel 1920, organizzano periodicamente in varî luoghi della Romagna per tenere vivi il dialetto e le tradizioni popolari della regione!”.

26 maggio 1968, mattino. Coriano. Corteo verso il cimitero. A destra Giuseppe Montanari, Presidente dell’Associazione Combattenti e Reduci di Coriano (dall’Archivio fotografico della Biblioteca Comunale “Battarra” di Coriano)

Nell’articolo l’autore ci racconta la giornata corianese a cui i piadajoli romagnoli diedero vita, assieme all’Amministrazione Comunale  quel 26 maggio 1968.

Nella mattinata i piadajoli si accompagnarono ai cittadini e ai rappresentanti delle istituzioni corianesi per ricordare i circa 200 militari locali caduti nel corso della Prima Guerra Mondiale di cui ricorreva il Cinquantesimo della fine nello scoprimento di una lapide con tutti i nomi in una cappella del Cimitero.

26 maggio 1968, mattino. Coriano. Al cimitero, nella Cappella dei caduti, il parroco don Michele Bertozzi celebra la Santa Messa (da “La Piè” n. 4 del 1968)

I discorsi nel Teatro gremito all’inverosimile, con gente all’esterno, furono tenuti dal Sindaco Muccioli e dal sen. Aldo Spallicci che commemorò il Cinquantenario della Vittoria. “Fondendo la manifestazione combattentistica con quella dei poeti romagnoli, ha dato giusta pienezza di accento ai comuni ideali”.

Poi i combattenti corianesi e i piadajoli andarono assieme a pranzo al ristorante “La Vecchia Stazione” di Cerasolo Ausa di proprietà di Ciro Bellettini.

Al termine ritorno a Coriano dove “nel Teatro gremitissimo aveva luogo il Trebbo alla presenza del Sindaco sig. Muccioli”.
A questo trebbo parteciparono le poetesse Maria Teresa Pazzaglia di Rimini, Adriana Belletti di Cesena, Maria Bertaccini Dogheria di Forlì e i poeti Giuseppe Tamagnini, corianese residente a Roma, Fausto Ferlini di Castelbolognese, Domenico Pennazzi di Massalombarda, Giuseppe Pecci di Verucchio, Aurelio Orioli “piadajolo residente a Parigi”, Gioacchino Viroli di Forlì, Oddo Diversi di Castelbolognese, Alberto Andreucci di Gatteo, Ferruccio Tassinari di Forlì, Ubaldo Galli di Castelbolognese, Giuseppe Pazzaglini, Rino Gramellini di Forlì, Libero Ercolani di Castiglione di Cervia, Sallustio Mancini di Cattolica.

26 maggio 1968, mattino. Coriano. Al cimitero, nella Cappella dei caduti, il sen. Aldo Spallicci tiene un’orazione funebre in memoria dei Caduti corianesi nella Prima Guerra Mondiale (da “La Piè” n. 4 del 1968)

L’articolo ci dice inoltre altre due cose che non sapevamo: primo che questo trebbo era il secondo che si teneva a Coriano. L’altro fu tenuto il 25 luglio 1954 e di questo appuntamento a Coriano non è rimasta traccia e, finora, credo che nessuno ne sapesse più dell’esistenza. Secondo che l’organizzatore della manifestazione a Coriano fu il prof. Giuseppe Tamagnini “corianese residente a Roma, scrittore e pubblicista, mai dimentico della sua terra di Romagna”. In realtà nativo della frazione corianese di Passano. Autore di “Era tornato… aprile” edito nel 1965 a cura dell’Associazione combattenti e reduci di Coriano, opera vincitrice del Premio letterario Piave-Serafino Guasti 1965. Ma anche di due articoli apparsi su “La Piè”: “Dall’Ungheria alla Romagna” sul Beato Enrico d’Ungheria sepolto nella Chiesa di Passano (n. 4 del 1966); “Le ridenti colline di Coriano” in cui l’autore si abbandona alla nostalgia del suo paese lasciato a metà degli anni trenta.
L’articolo sul trebbo corianese di Tassinari si chiudeva così: “Una giornata densa di avvenimenti, il Trebbo di Coriano. In questa bella e graziosa cittadina abbiamo trascorso all’insegna della più squisita ospitalità una simpatica giornata che rimarrà scolpita nei nostri cuori”.

Ed io, in maniera molto postuma, devo ringraziare Ferruccio Tassinari che mi ha permesso finalmente di collocare al posto giusto le tre fotografie conservate presso la Biblioteca corianese, a cui oggi aggiungo le due foto pubblicate da “La Piè”.

Paolo Zaghini

(nell’immagine in apertura: 26 maggio 1968, mattino. Coriano, Teatro Comunale. Al microfono … (?). A destra seduto il Sindaco Renato Muccioli – dall’Archivio fotografico della Biblioteca Comunale “Battarra” di Coriano)