HomeLA LETTERAStefano Casadei, (Azione Rimini): “Le piscine sulla spiaggia il circo dell’assurdo”

"Le piscine previste dal Piano Spiaggia  sono sostanzialmente poco più che delle vasche da bagno di carattere precario"


Stefano Casadei, (Azione Rimini): “Le piscine sulla spiaggia il circo dell’assurdo”


21 Agosto 2024 / Redazione

“Partiamo dall’immagine di un sindaco che a cavallo di un’ altalena, asserisce che le piscine non si fanno per colpa della Sovrintendenza, ma se imposti un piano  spiaggia rivendicandone fino alla nausea la tradizionalità , viene  banalmente da chiedersi cosa diamine c’entrino le piscine sulla spiaggia.
Questo piagnisteo appare ancora più incomprensibile se si guarda cosa stabilisce il piano spiaggia recentemente approvato, ossia che le piscine sono già previste ,ma solo in caso di macroaggregazioni, ossia laddove più vincitori di bando si mettano d’accordo ex post…la qual cosa risulta assai poco probabile…quindi , o il sindaco ha già nella mente di impostare i bandi accorpando più concessioni, oppure, se si lasciano le piccole concessioni attuali, non si capisce perchè ora invochi le piscine che lui stesso ha reso molto difficile realizzare. Ci rendiamo conto dell’assurdo?
C’è poi da tener bene a mente che le piscine previste dal Piano Spiaggia  sono sostanzialmente poco più che delle vasche da bagno di carattere precario , ovviamente realizzare strutture importanti comporterebbe una cementificazione della spiaggia del tutto inaccettabile non solo per la Sovraintendenza.
 
In questo grottesco e poco divertente circo dell’assurdo si inseriscono pure quelli che il sottoscritto chiama “i maghi del giorno dopo”, quelli che si svegliano solo quando intuiscono che hanno difeso o addirittura patrocinato delle scelte insensate, per non dire delle vere cavolate,  fu così ad esempio per il caso dei parcheggi in zona mare, quando  solo dopo le giuste proteste dei cittadini , e quindi a cose fatte , si resero conto che erano spariti centinaia di stalli con le conseguenze disastrose che oggi tutti conosciamo.
 
Tornando al caso specifico delle piscine sulla spiaggia,l’atteggiamento ancora più scandaloso ,oltre a quello degli amministratori, è quello tenuto dalle categorie economiche, ricordiamo a tal proposito  che i bagnini affermarono con grande enfasi  che il nuovo piano spiaggia andava benissimo, ora d’incanto dicono che servono le piscine, non si capisce perchè non le abbiano chieste quando era il momento. Forse basterebbe che ammettessero che da sempre la loro unica preoccupazione è stata quella di vedere salvaguardate le loro concessioni e quindi di qualunque altra cosa non gliene è  mai fregato nulla, tanto più se eventuali “orpelli” possono comportare delle spese aggiuntive.
Altra categoria economica chiamata in causa, nella specifica persona della sua Presidentessa Rinaldis, è l’Associazione Albergatori, la quale al momento tace, forse perchè non sa che pesci pigliare dato che anche lei, come molti altri, non risulta aver sollevato alcuna proposta, critica od obiezione sostanziale  in sede di stesura del Piano Spiaggia che non ha mai avuto come obiettivo una vera e reale innovazione, ma solo la conservazione dello status quo, che la propaganda chiama con ipocrisia “la nostra tradizione”.
 
Questo sintetico spaccato illustra in modo assai chiaro e anche drammatico quanto sia scarso il livello delle classi dirigenti politiche ed imprenditoriali che governano la nostra amata città, compresa la stessa minoranza che, tecnicamente si è astenuta sull’approvazione del Piano, ma che politicamente lo ha sostanzialmente  approvato e condiviso, insomma anche alla cosiddetta opposizione di centro-destra questa pianificazione a tutela dei soliti noti di fatto andava benissimo, avete per caso sentito qualche loro esponente contestare nel merito il Piano?  Come al solito si sono limitati a suggerire qualche insulso aggiustamento, solo per far vedere che ancora politicamente respirano, in fondo anche per loro è più conveniente non disturbare i manovratori.
In questo caso, come ho avuto già modo di esporre in un recente articolo, era necessario mettere insieme aree in fregio, lungomare e spiaggia in unico contesto, le necessarie infrastrutturazioni dovevano trovare posto fuori dall’arenile, creando nell’insieme stabilimenti balneari che fornivano agli alberghi tutti quei servizi ormai irrinunciabili per il mercato del turismo contemporaneo,comprese le famose piscine che, guarda caso i turisti amano e ricercano moltissimo,anche senza mucillaggini e divieti di balneazione.”
 
Stefano Casadei 
Segretario Provinciale Azione Rimini