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Il porto di Cattolica ha il suo nuovo Regolamento


28 Agosto 2024 / Redazione

Il porto di Cattlica ha il suo nuovo regolamento.

La Regione Emilia-Romagna, con delibera del Consiglio Regionale n. 503, 11 dicembre 1996, confermata dal prit98-2010 nei contenuti, accolse l’impostazione ministeriale includendo nella 3^ classe anche il porto di Cattolica.

In attesa di un’accettazione da parte del Ministero della proposta regionale e del Decreto attuativo sulla classificazione dei porti, in base alla L.R. n. 19/1976 riguardante il sistema portuale e la L.R. n. 11/83 (che ha introdotto alcune modifiche alla legge n. 19/76), il porto di Cattolica è pertanto classificato come porto regionale.

Il porto canale divide Cattolica dal comune di Gabicce (PU) e segna il confine tra le Marche e l’Emilia Romagna. Entrambi i comuni fanno parte della conurbazione costiera che si estende in questo tratto senza soluzione di continuità.

Le prime notizie di quello che sarà poi il porto di Cattolica si riferiscono al 16 maggio 1768, data in cui la comunità di Gabicce cedeva la proprietà dell’alveo destro del torrente Tavollo alla comunità di San Giovanni in Marignano, di cui Cattolica era all’epoca frazione, “affine di costruirvi un porto”. In precedenza la nascita di un porto era stata espressamente vietata dal Comune di Rimini al momento della fondazione del castello di Cattolica, nel 1271. Fra le clausole accettate dagli abitanti di Ligabizzo (Gbicce), Medio (Castel di mezzo), Focara (Fiorenzuola di Ficara) e Granarola in cambio della protezione del potente Comune riminese  dalla confinante Pesaro, c’era l’imegno di non costruire mai una “palata” alle foci nè del Conca nè del Tavollo, che potesse far concorrenza all’approdo del Marecchia.

Dopo la cessione settecentesca, trascorso poco meno di un secolo tra progetti bocciati e difficoltà nel reperire i finanziamenti necessari, viene presentato nel 1850, dall’Ingegnere Biagio Schiedi, il progetto definitivo che viene approvato il 20 maggio 1851, con inizio dei lavori nell’aprile del 1853.

Nel 1865 il porto di Cattolica viene classificato di IV classe ed affidato alla gestione del Comune di San Giovanni in Marignano.

Con Regio Decreto del 5 agosto 1920, n. 1458 il porto di Cattolica viene classificato di 2^ categoria – III classe.

La L. 84/94 (“Riordino della legislazione in materia portuale”) ha introdotto (art. 4) una nuova classificazione dei porti articolata su due categorie:

  • la prima relativa a porti interessanti la difesa e la sicurezza dello Stato;
  • la seconda comprende la generalità dei porti con funzioni commerciali, industriali, di servizio passeggeri, diportistiche, pescherecce, di approvvigionamento energetico.

Rispetto al R.D. n. 3095 del 1895, le classi della 2^ categoria sono passate da quattro a tre: in particolare la L. 84/94 ha individuato nella 1^ classe i porti di rilevanza economica internazionale; nella 2^ i porti di rilevanza economica nazionale; nella 3^ i porti di rilevanza economica interregionale e regionale. La classificazione, troppo generica per i porti della 2^ e 3^ classe della seconda categoria, avrebbe dovuto essere precisata per gli aspetti dimensionali, tipologici e funzionali da un apposito decreto. A tale scopo l’allora Ministero dei Trasporti e della navigazione (ora Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) trasmise alle Regioni, nel luglio del 1996, una bozza di decreto, precisando per ogni classe gli indicatori di tipo quantitativo, funzionale e strutturale.

Qui il nuovo REGOLAMENTO DEL PORTO DI CATTOLICA