“L’Ospedale di Novafeltria non esiste più, il dottor Tamagnini non sa di cosa parla”
4 Settembre 2024 / Redazione
Non sembra stemperarsi la polemica che riguarda l’Ospedale o, meglio, il ‘non ospedale’ di Novafeltria. Dopo le dichiarazioni del Comitato Giù le mani dall’Ospedale di Novafeltria, è arrivata la replica al vetriolo del dottor Mirco Tamagnini, direttore del Distretto Sanitario di Rimini, a cui ha fatto seguito una controreplica del Comitato.
“Parla di comunicato infarcito di inesattezze il direttore del Distretto di Rimini Mirco Tamagnini, replicando al Comitato Giù le mani dall’ospedale di Novafeltria.” – esordisce il comunicato del Comitato -. Comincia così il resoconto giornalistico di un quotidiano locale in riferimento al nostro comunicato stampa, dove comunicavamo l’inizio di una raccolta firme che supportasse la nostra richiesta ai due candidati alla carica di presidente della regione Emilia Romagna di salvaguardare l’Ospedale di Novafeltria ai sensi del Decreto Balduzzi.
Un provvedimento governativo, giova ricordare, che per le aree disagiate autorizzava le Regioni a mantenere attivi Presidi Ospedalieri di Base dotati di una unità operativa di Chirurgia, Una unità Operativa di Medicina e di Un Pronto Soccorso. La Conferenza dei sindaci prima e la Regione poi riconosceva questo status all’Ospedale di Novafeltria. Con il cambio del direttore generale Carradori al posto di Tonini, sono cominciati i guai.
Eliminazione della Unità Operativa semplice di Chirurgia, dopo che il Reparto di Medicina Generale era stato passato al dipartimento cure primarie e tentativo (solo rimandato) di trasformare in CAU ( un ambulatorio medico) quello che era un Pronto Soccorso declassato a PPI (punto di Primo Intervento) – viene sottolineato nella nota -. La conferma che il nostro ospedale stesse per essere trasformato in casa della comunità ci è stata confermata l’11 luglio dello scorso anno quando lo stesso Caradori comunicava che da “quando c’era lui il nostro Ospedale era passato sotto il governo del distretto”.
L’ulteriore conferma è arrivata proprio ieri dalle parole del direttore di quel distretto, il dottor Tamagnini, che regge il distretto di Riccione e sembra ricoprire anche il ruolo di addetto stampa della AUSL della Romagna.
Intervenendo a sproposito Tamagnini, coglie l’occasione per ricordarci gli sforzi economici che sta facendo il Distretto per potenziare le strutture della medicina territoriale. “Siamo informati e riconoscenti, dottore ma quei soldi non c’azzeccano con la Rete Ospedaliera che è sottratta alle sue competenze “.
Noi, dottor Tamagnini, stiamo denunciando questo: Il Presidio Ospedaliero di area disagiata Sacra Famiglia , afferente alla rete Ospedaliera dell’Emergenza e Urgenza , ai sensi del DM 70 del 2015 allegato A ) punto 9.2.2:
- E’ stato prima disarticolato , all’insaputa dei Sindaci.
- I resti sono passati sotto il Suo governo, che come noto anche ai sassi, è competente solo per Case ed Ospedali della Comunità.
Quindi parlare di potenziamento del nostro Ospedale da parte di chi non ha responsabilità in proposito è una offesa alla intelligenza di chi legge ed è un ingenuo tentativo di ingannare i nostri concittadini che non hanno l’anello al naso.
E’ nostro convincimento, ma non solo nostro, che la decisone della AUSL della Romagna oltre che essere illegittima (stiamo chiedendo gli atti che hanno autorizzato la chiusura dell’Ospedale Sacra Famiglia per valutare eventuali ricorsi) nuoccia gravemente alla salute del nostro territorio in termini economici, di sviluppo ed acceleri quel processo di spopolamento che ha visto in pochi anni la popolazione dell’ Alta Valmarecchia passare da 21.000 a 16.000 anime” – conclude il Comitato.