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Mesotelioma maligno: dal 1996 161 casi in provincia di Rimini


Rimini: pubblicati i dati del tumore da amianto


7 Settembre 2024 / Redazione

Sono stati pubblicati i dati aggiornati al 30/6/2024 del rapporto “IL MESOTELIOMA MALIGNO IN EMILIA-ROMAGNA” a cura di A. Romanelli, C. Storchi, L. Mangone.

 

Mesotelioma: di cosa si tratta

Il mesotelioma maligno (MM) è un tumore raro ma che ha una certa correlazione con l’esposizione professionale o ambientale con le fibre di amianto. Nonostante l’amianto in Italia sia stato messo al bando nell’aprile 1994, il lungo tempo di latenza tra l’esposizione e l’insorgere del MM, determina ancora l’insorgenza della malattia tra la popolazione. In Emilia-Romagna la sorveglianza epidemiologica, sancita dalla Regione dal 1995, è attuata anche attraverso il ReM: Registro Mesoteliomi.

 

Amianto e mesotelioma in provincia di Rimini

L’insorgenza dei sintomi di MM, avendo una latenza di 35-40 anni, appare in genere dopo aver cessato l’attività lavorativa. Per quanto riguarda la provincia di Rimini, dal 1996 sono stati diagnosticati 161 casi di MM (erano 158 al 31/12/2023), 97 dei quali di origine professionale; da evidenziare che anche l’esposizione ambientale o familiare (11 casi) potrebbe comunque essere legata al lavoro di un familiare, o alla presenza di materiale contenente amianto vicino all’abitazione (ad esempio coperture in Eternit). Le fibre di amianto, infatti, una volta disperse (su abiti o nell’aria) possono essere inalate con conseguenze diagnosticabili a distanza di decenni.

Per quanto riguarda i tre settori a più alto rischio – anche legati ad ambiti professionali cessati da anni –  il 13,9% dei casi di MM riguarda lavoratori dell’edilizia/costruzioni, il 10% quelli delle manutenzioni ferroviarie e l 8,9% i metalmeccanici.

 

Lavoro, amianto, mesotelioma: una catena che si può spezzare

All’interno della Camera del Lavoro CGIL è infatti possibile avere informazioni e fare segnalazioni in relazione all’esposizione o alla presenza di amianto sul territorio: basta contattare lo Sportello AFeVA (associazione familiari e vittime amianto), al 0541779912 oppure scrivere a rimini.afeva@er.cgil.it .

Per gli ex esposti all’amianto è inoltre attivo gratuitamente l’Ambulatorio Amianto di Rimini dell’Azienda AUSL Romagna, dove si può attivare uno specifico protocollo di sorveglianza sanitaria. Per accedere a questo servizio, senza prescrizione medica, è necessario l’invio di un modulo scritto che è scaricabile dal sito https://www.auslromagna.it/ o disponibile allo Sportello AFeVA di Rimini.

Il ruolo delle amministrazioni locali, infine, come previsto dalle linee guida del “Piano regionale amianto”, sarebbe centrale nella definizione di una strategia per la mappatura completa dell’amianto ancora presente in provincia di Rimini. Il “Piano regionale amianto” non è stato infatti ancora integralmente attuato in provincia di Rimini. Una problematica, quella dell’amianto, che troverà spazio anche nelle piattaforme rivendicative della contrattazione sociale territoriale che presenteremo ai Comuni.

 

Focus su salute e sicurezza al 31 luglio 2024 sullo stesso periodo 2023

Secondo i dati INAIL rielaborati dall’Osservatorio permanente sugli infortuni e sulle malattie professionali, curato da Carlo Fontani per CGIL e Patronato INCA Emilia-Romagna, nel territorio riminese restano stabili le morti per causa di lavoro con i 5 infortuni mortali già registrati a maggio scorso. Aumentano del 8,7% gli infortuni sul lavoro, con 3.192 denunce. In generale la fascia di età dove si è concentrata la maggior parte degli infortuni è stata quella 41-65 anni. Per quanto riguarda le malattie professionali si contano già 276 denunce. Si tratta in questo caso di un nuovo aumento del 10,8%.