HomePoliticaSantarcangelo: un ordine del giorno per sollecitare il governo a intervenire sulla situazione carceraria

Sovraffollamento, carenza di personale e 70 suicidi da inizio anno fra detenuti e guardie carcerarie: Pd, Più Santarcangelo e Pensa-Una mano


Santarcangelo: un ordine del giorno per sollecitare il governo a intervenire sulla situazione carceraria


8 Settembre 2024 / Redazione

Prima le firme a sostegno di un documento sul tema del segretario dei Radicali di Rimini di Rimini Jacopo Vasini, poi la predisposizione di un vero e proprio ordine del giorno “per un urgente intervento del governo nei confronti delle carceri italiane” proposto da Alessandro Astolfi a nome di tutto il gruppo del Partito Democratico e sottoscritto da tutte le forze di maggioranza:  per Più Santarcangelo da Pamela Fussi e per Pensa-Una mano per Santarcangelo da Patrick Wild . Documento inserito all’ordine del giorno della seduta di lunedì 9 settembre.

 

Dopo aver riproposto in premessa alcuni articoli del regolamento penitenziario e il decreto carceri (D-l n. 92/2024) approvato in via definitiva dalla Camera dei deputati che “prevede l’assunzione di 1000 agenti, solamente però 500 nel 2025 e 500 nel 2026, non rispondendo velocemente né adeguatamente alla necessità già presente”, i consiglieri dei gruppi di maggioranza clementini ricordano che “il segretario della Uilpa Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio sostiene la necessità di interventi immediati per deflazionare la densità detentiva di 14.500 detenuti oltre i posti disponibili, potenziare gli organici della Polizia penitenziaria, mancanti di oltre 18mila unità, garantire l’assistenza sanitaria e riorganizzare l’intero sistema”.

Quindi riportano i numeri impietosi e tragici della situazione carceraria nazionale. “Al 18 agosto 2024 i detenuti presenti nelle carceri italiane, secondo il Garante dei detenuti, sono 61.465; i posti regolarmente disponibili ammontano a 46.898, rispetto alla capienza regolamentare di 51.282, con un divario di 4.360 posti. Il numero di suicidi, nel 2024, è giunto a 63 con una età media di 40 anni circa. Dal 2014, negli ultimi 10 anni, sono stati superati i 600 suicidi totali e molti sono stati commessi da persone con situazioni di presunte o accertate patologie psichiatriche e tante vittime sono senza dimora. Il 20% dei detenuti fa uso di psicofarmaci antipsicotici e antidepressivi (dati Antigone), una persona su due si suicida nei primi 6 mesi di carcere e solo il 38% del totale risulta condannato in via definitiva. A questi si aggiungono i 1.348 tentativi di suicidio, 110 in più rispetto allo stesso periodo del 2023 quando furono 1.238. Oltre ai decessi per suicidio, il Garante conteggia anche 15 morti per cause da accertare. Si aggiungono inoltre 7 agenti morti per suicidio, da inizio anno” si legge nell’ordine del giorno, che prosegue: “Le condizioni di lavoro degli agenti sono assolutamente proibitive, secondo Gennarino De Fazio, Segretario generale del sindacato UIL Polizia penitenziaria. I turni sono massacranti, arrivano a 24 ore ininterrotte, a causa anche dell’inadeguatezza dell’organico. Secondo l’ultimo rapporto dell’associazione Antigone, aggiornato al 2024, nelle carceri sono presenti 31.068 agenti, il 16% in meno di quanti dovrebbero essere. Dal 2016 al 2023 il numero degli eventi critici (atti di aggressione, autolesionismo, suicidi, tentativi di suicidio, omicidio, aggressioni fisiche al personale di Polizia penitenziaria e al personale amministrativa) è aumentato del 139,5%, da 63.897 a 153.145”.

 

Il documento ricorda poi che “il problema riguarda, con gravità differenti, tutto il territorio italiano, inclusa la casa circondariale di Rimini, che presenta anch’essa condizioni minime sanitari insufficienti e carenza di organico” e chiede al Governo Italiano: “1) Cosa intende fare per affrontare le violazioni di diritti umani che ogni giorno si verificano nelle nostre strutture detentive.

2) Di impiegare tutti gli strumenti politici per porre un argine al vertiginoso numero di morti in carcere, al sovraffollamento, al numero insufficiente di agenti e alle condizioni fatiscenti degli edifici detentivi.

3) Una svolta culturale e politica, oltre che normativa, che rifletta sulle pene detentive, e che non si limiti alla realizzazione di ulteriori spazi di detenzione, in ogni caso necessaria. In particolare si segnala un aggravamento del sovraffollamento nelle carceri a seguito del maggior numero di incarcerazioni per reati di lieve entità”.

 

E impegna in conclusione il sindaco e la giunta comunale “a farsi interpreti di tali istanze, ad attivarsi per un’azione di sensibilizzazione delle rappresentanze politiche parlamentari e a dare oltretutto massima diffusione dell’ordine del giorno alla cittadinanza, alle associazioni e ad inoltrarlo al Presidente del Parlamento Europeo, al Presidente della Repubblica Italiana, al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministero della Giustizia, ai presidenti del Senato e della Camera dei deputati e ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari”.