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L'11 e 12 settembre in Cineteca le giornate di studio “Vittime e carnefici. Le stragi nazifasciste lungo la Linea gotica orientale”


8 bambini, 3 ragazzi, 104 adulti e 21 anziani: assassinati 80 anni fa nel Riminese


10 Settembre 2024 / Paolo Zaghini

Mercoledì pomeriggio, alle ore 17, presso la Cineteca di Rimini avrà inizio la prima giornata di studio su “Vittime e carnefici. Le stragi nazifasciste lungo la Linea gotica orientale” promossa da Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG), dall’Istituto Nazionale “Ferruccio Parri”, dall’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania – Roma.
In questa prima giornata sarà presentato il libro “Vittime e carnefici” a cura di Daniele Susini, edito da Donzelli. Interverranno Sonia Residori, storica dell’Università di Padova; Marco Renzi, storico; Paolo Pezzino, Presidente dell’Istituto Nazionale “Parri”.

I lavori proseguiranno giovedì mattina e pomeriggio a Sala Ressi, presso il Teatro Galli, con gli interventi di Gianluca Fulvetti dell’Università di Pisa, Laura Fontana responsabile Italia del memorial de la Shoah, Giovanni Contini Presidente Istituto Storico della Resistenza di Pistoia, Elena Pirazzoli ricercatrice storica, Paolo Pezzino.

Per gentile concessione dell’Autore e della Casa editrice Donzelli pubblichiamo l’introduzione al libro “Vittime e carnefici” di Paolo Zaghini.

Ci sono nella storia dei popoli momenti tragici in cui la barbarie sembra essere prevalente rispetto al comune vivere civile. E le guerre risultano essere catalizzatrici di queste situazioni. Vale oggi per la guerra in Ucraina così come per quella in Medio Oriente nella striscia di Gaza e in Cisgiordania. Oppure per le innumerevoli situazioni di conflitto in Africa, ieri e oggi, per la guerra nella ex Jugoslavia o per la interminabile guerra in Vietnam.

Raramente le violenze, soprattutto verso i civili, registrate in queste guerre hanno trovato giustizia. Ne sappiamo qualcosa noi italiani per le innumerevoli stragi rimaste impunite compiute dai tedeschi, spesso in collaborazione con i fascisti italiani, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, durante l’anno e mezzo dell’occupazione dell’Italia fra l’8 settembre 1943 e l’aprile 1945.
Anche se poi occorre dire che noi italiani non abbiamo mai voluto render conto di ciò che i nostri militari hanno compiuto contro le popolazioni civili in Etiopia, Albania, Grecia, Jugoslavia, Libia. Il nostro Paese fu dunque contemporaneamente vittima e carnefice.

Il libro di Daniele Susini racconta come si è giunti a redigere l’atlante sulle stragi in Italia, dopo l’apertura dell’”armadio della vergogna”, le sentenze italiane e tedesche, la proposta tedesca di finanziare la ricerca. A metà del decennio scorso questo percorso portò alla pubblicazione del volume curato da Gianluca Fulvetti e Paolo Pezzino “Zone di guerra, geografia di sangue. L’atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia (1943 – 1945)” edito da Il Mulino nel 2016.

Lavoro compiuto grazie allo sforzo congiunto della rete degli Istituti storici della Resistenza e dell’ANPI. Susini, per conto dell’Istituto di Rimini, stese le schede riminesi che confluirono poi nel volume finale. Ma la sintesi nazionale non riuscì a dare la ricchezza del lavoro di ricerca compiuto. Da qui nacque l’idea di editare un volume solo sulle vicende riminesi. Si trattava di dare evidenza a fatti, donne e uomini in gran parte caduti, ingiustamente, nell’oblio più completo. Ne parlammo con Pezzino, curatore e responsabile del lavoro di ricerca per l’Atlante, poi divenuto Presidente Nazionale dell’Istituto Parri, chiedendo l’autorizzazione e il consenso per la pubblicazione dei dati riminesi che ben volentieri ci concesse. Purtroppo, per vari motivi, per portare in porto questo progetto sono stati necessari otto anni, ma finalmente questo volume grazie al finanziamento e al sostegno dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG) di Rimini vede la luce.

I 138 assassinati registrati, dal punto di vista dell’età sono così suddivisi: 8 bambini, 3 ragazzi, 104 adulti e 21 anziani.
Le 58 stragi nel territorio riminese furono compiute 7 dai fascisti, 45 dai nazisti e 4 insieme.

Susini in questa pubblicazione porta a sintesi i tanti lavori di ricerca da lui compiuti negli anni sulla Resistenza riminese, sugli approfondimenti fatti sulla strage di Fragheto di Casteldelci (delle 138 vittime registrate della provincia di Rimini, 46 muoiono qui), sulle biografie dei comandanti partigiani. Oltre a raccontare nel dettaglio i 58 episodi di stragismo registrati nel Riminese (nell’attuale configurazione territoriale), per un totale di 138 vittime, Susini descrive la situazione in cui il nostro territorio visse quell’anno e mezzo: città occupate e presidiate da consistenti forze tedesche, la presenza di decine di migliaia di sfollati provenienti da tutta Italia, le centinaia di bombardamenti aerei a iniziare dall’1 novembre 1943 e poi del successivo sfollamento della popolazione, dell’uccisione dei 5 contadini nel corso del rastrellamento nel corianese nell’agosto 1944, della cattura e dell’impiccagione dei tre giovani partigiani il 16 agosto 1944, degli scontri militari per lo sfondamento della Linea Gotica, del massacro dei 9 civili a Verucchio il 21 settembre 1944.

Susini non vuol dar conto unicamente del numero dei morti, ma cerca di farci comprendere con “quali forme, metodi e mezzi i tedeschi (e i fascisti) esercitavano il loro potere, il controllo del territorio e la repressione”. La strategia tedesca s’incentrava sull’obiettivo di terrorizzare la popolazione affinchè questa non fornisse alcun aiuto alle forze partigiane e non creasse problemi all’avvicinarsi del fronte. Di questi temi la storiografia locale non se ne è occupata molto, e dunque questa pubblicazione fornisce un arricchimento importante alla conoscenza della modalità dell’occupazione tedesca nel Riminese fra l’autunno 1943 e la primavera 1945.

In occasione dell’80° anniversario, a giugno 2024, di fondazione dell’ANPI il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha scritto al Presidente nazionale dell’ANPI Gianfranco Pagliarulo: “La lotta di popolo contro il fascismo e il nazismo, che ha realizzato il riscatto dell’Italia dopo le pagine della dittatura e della sua violenza, ha condotto a una nuova Europa, promessa di libertà e di pace. Oggi di fronte alla guerra, tornata in Europa con l’invasione dell’Ucraina, siamo chiamati alla responsabilità di ricostruire la pace nella libertà, nel rispetto del diritto, dell’indipendenza e dell’autodeterminazione dei popoli”.
E’ questa l’Italia che ci piace, che vogliamo, in un’Europa costruttrice di pace. Il ricordo che Susini ci fa delle 138 vittime delle stragi naziste e fasciste ci deve servire a rafforzare la volontà di pace di noi tutti, contro ogni violenza e nel ripudio del fascismo e del nazismo. Mai più!

Paolo Zaghini