Rino Mini: “Aspetto le scuse di chi a Rimini mi ha fatto chiudere il Ferramenta Cafè”
1 Ottobre 2024 / Redazione
Il primo dicembre 2021 è stato inaugurato il Ferramenta cafè in piazza Cavour, ristorante con radiose prospettive e innovativo per il mercato di Rimini. Dopo meno di due anni è stato chiuso. In tanti allora si sono chiesti il perchè. Chiamamicitta.it ne ha parlato in un articolo del 31 ottobre 2023.
Il fermo non dipendeva dalla proprietà di Rino Mini già patron della Galvanina, ma da un complicato contenzioso con il vicino di casa e tra quest’ultimo e il Comune di Rimini.
Il tutto inizia da una controversia tra il gestore del ristorante, Rino Mini, e la proprietà del primo piano dell’edificio che ospita anche gli impianti tecnologici del ristorante. Da questo contenzioso parte la richiesta da parte di Mini al Comune di Rimini, di controllare la situazione edilizia del primo piano.
A fronte di tale richiesta, il 28 marzo 2023 viene eseguito il sopralluogo da parte dei tecnici del Comune. La relazione tecnica ha rilevato alcune irregolarità rispetto ai titoli edilizi compresi aspetti legati all’antisismica. A fronte di questa situazione edilizia, Rino Mini attraverso i propri legali comunica al Comune di Rimini la sospensione dell’attività di ristorazione dal 28 luglio 2023 al 27 gennaio 2024 per salvaguardare l’incolumità dei clienti e del personale del ristorante.
Da parte sua, il settore attività economiche del Comune di Rimini in data 5 settembre 2023 ha comunicato al gestore del ristorante Ferramenta l’avvio del procedimento amministrativo finalizzato alla revoca del titolo legittimante lo svolgimento dell’attività di somministrazione alimenti e bevande. La motivazione è a tutela dell’incolumità dei clienti e del personale del ristorante.
Ora a distanza di poco più di un anno arrivano i primi pronunciamenti da parte della giustizia amministrativa.
In particolare due ordinanze del Tar Emilia Romagna pubblicate il 26 settembre 2024 hanno confermato la correttezza della linea tenuta da Rino Mini
La prima ordinanza riguarda il ricorso presentato dai Ferranti, proprietari dei locali del Ferramenta Cafè, contro il Comune di Rimini, Fabio Lombardini proprietario del primo piano sopra il ristorante Ferramenra Cafè e Rimini Cafè srl la società di Rino Mini proprietaria del Ferramenta Cafè.
La seconda ordinanza, pubblicata il 26 settembre 2024, è riferita al ricorso presentato da Fabio Lombardini contro Comune di Rimini, i Ferranti e Rimini Cafè srl.
Entrambi i ricorsi chiedono al Tar Emilia Romagna l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, del provvedimento con il quale il Comune di Rimini ha previsto“la revoca del titolo legittimante lo svolgimento dell’attività di somministrazione alimenti e bevande presso il pubblico esercizio sito in Rimini Piazza Cavour”.
Il Tar ha respinto le richieste di sospensiva sostenendo che:
- Nel bilanciamento degli opposti interessi, appare prevalente quello pubblico a garantire l’incolumità di coloro che lavorano o frequentano come avventori, fornitori o ad altro titolo il locale gestito dalla società Rimini Cafè S.r.l.;
- Che le iniziative assunte dal proprietario del piano primo nell’ambito del distinto procedimento di repressione degli abusi edilizi, anche a non voler considerare la loro dichiarata temporaneità, non appaiono idonee a elidere la necessità della pratica sismica;
- Ritenuto che non sussiste il prescritto “fumus boni juris” in quanto, come evidenziato nel provvedimento impugnato le difformità riscontrate, costituite dalle porte finestre, rispetto al titolo edilizio costituiscono una modifica tipologica e non possono ricondursi a mere tolleranze e che analogamente la trasformazione della copertura del locale sottostante in terrazzo, anche a seguito della porta finestra appare realizzata in difformità dal titolo edilizio rilasciato;
- Rilevato che il parziale e provvisorio intervento recentemente realizzato, dopo l’emanazione del provvedimento, per precludere temporaneamente l’accesso alla terrazza non possono assumere rilievo in questa sede, ai fini della valutazione della legittimità degli atti impugnati.
Il Tar ha anche condannato i ricorrenti al pagamento delle spese della fase cautelare che si liquidano in euro 1.000, oltre oneri accessori, in favore del Comune intimato ed in euro 1.000, oltre oneri accessori in favore di Cafè srl.
Rino Mini ha commentato a Chiamamicitta.it le sentenze in modo netto: “Finalmente i riminesi che adoravano il Ferramenta Cafè di piazza Cavour oggi conoscono i veri motivi della chiusura del ristorante. Mentre i miei nemici (coloro che hanno fatto ricorso al Tar NdR) dovrebbero chiedermi scusa per le dicerie e l’affronto che mi hanno rivolto in questi anni di chiusura. Tutto questo è nato dalla mia volontà di garantire l’incolumità dei miei dipendenti e dei frequentatori dei miei locali, che ritengo di gran lunga più importante delle critiche che mi sono state fatte”.
Dopo queste due sentenze è facile immaginare che il contenzioso tra la società di Mini e il proprietario dei locali del ristorante e del proprietario dell’immobile al primo piano continuerà nelle aule dei tribunali anche per i prossimi mesi. In ballo ci sono danni milionari che qualcuno sarà chiamato a rispondere.