HomeLA LETTERANuovo parcheggio piazza Tripoli: “nasce male e serve a poco”

Si continua a far sparire parcheggi senza una soluzione


Nuovo parcheggio piazza Tripoli: “nasce male e serve a poco”


7 Ottobre 2024 / Redazione

Ho letto con interesse la parte riguardante il Parco del Mare contenuta nelle “Pillole di politica” a cura di Maurizio Melucci, della quale condivido appieno la sintesi. Tuttavia, desidererei aggiungere alcune considerazioni in proposito che, con tutta probabilità, completano quel quadro.

È parere, non da me generato ma espresso da personaggi esperti in viabilità e mobilità, che i parcheggi cosiddetti “puntiformi”, hanno ragione di esistere in un sistema periferico ed inseriti in un circuito definito dai quali poi si diramano minibus a percorrenza frequente per collegare gli stessi con le mete più frequentate di una città; oppure prossimi ai margini di un paese il cui centro è facilmente raggiungibile a piedi. Questo permette di tenere lontano il traffico veicolare da zone critiche o da tutelare, senza rinunciare all’agevolezza del loro accesso; e qui parliamo del costruendo parcheggio di Piazza Tripoli, o Marvelli che sia.

Secondo questa visione della mobilità, quel parcheggio nasce già male e non rappresenta alcuna soluzione alla scelta di non averli realizzati al di sotto del sedime del “parco”, come invece fu fatto a Riccione. Innanzitutto l’accesso principale da Via Tripoli, arteria viaria già sottoposta a forte stress e pericolo specie durante il periodo estivo; l’accesso al parcheggio aggraverebbe ulteriormente la situazione. Inoltre la logistica successiva.

A meno di chi sia interessato a frequentare il Bagno 46 o limitrofi, ritengo che nessuno accetti di raggiungere a piedi gli stabilimenti più lontani, specie se trattasi di famiglie o persone anziane. Il fallimento del parcheggio prossimo alla ex questura, offerto da una nota catena di esercizi alimentari ne è la prova. Da utilizzarsi, nelle intenzioni dei suoi ideatori come sosta per gli utenti della spiaggia, è divenuto, e lo è tuttora, un deposito stanziale di camper ed autocarri palesemente estranei al fine sperato.

Inoltre nel predetto articolo si parla di “investimenti importanti da parte dell’attuale amministrazione”, sempre riferendosi al complesso di Piazza Tripoli. In realtà dovrebbe definirsi con il suo vero nome “toppa”, quale tentativo di rimediare ad un errore che peraltro si è continuato a perpetuare in seguito in occasione degli altri stralci del “parco”, in cui sono spariti i parcheggi senza una soluzione alternativa o per lo meno credibile. Un soggetto privato si terrebbe ben lontano dall’attuare un “investimento” del genere, che oltre a non risolvere il problema della marina ha visto pure rinunciare ai lauti proventi che generavano i precedenti parcheggi a raso nel periodo estivo. Infine si aggiunga l’aggravante dell’uso dello Shuttlemare il cui costo pesa sulle spalle dei cittadini riminesi, e che termina il servizio la sera alle ore 21; lascio immaginare come si possa organizzare chi desidera trascorrere una serata nella zona della marina, rimanendo a cena fuori e godendosi la serata dopo quel termine.

Sarebbe ora di riflettere seriamente sul tema affrontandolo con un’ampia visione volta al futuro e non con rimedi estemporanei, ma temo che sia troppo tardi. Ritengo comunque che sia un tassello importante, tra i tanti, che attiene al fenomeno critico che il sistema turistico riminese sta attraversando.

Salvatore