Home___primopianoE’ ora di pulire i fossi, Comune di Rimini richiama enti pubblici e privati

La lista degli obblighi e le mappe di dove si deve intervenire


E’ ora di pulire i fossi, Comune di Rimini richiama enti pubblici e privati


8 Ottobre 2024 / Redazione

Come ogni anno, con l’approssimarsi della stagione maggiormente interessata da eventi piovosi, il Comune di Rimini ricorda di prestare la massima attenzione alla manutenzione e pulizia dei fossi. Si tratta di semplici interventi di manutenzione ma indispensabili per contribuire alla salvaguardia della sicurezza idraulica del territorio. Una richiesta che passa anche attraverso l’invio da parte del Settore Infrastrutture e Qualità Ambientale del Comune di Rimini di una comunicazione agli enti pubblici, ai gestori di infrastrutture stradali pubbliche e ai proprietari e ai conduttori privati di terreni agricoli, per la costante manutenzione e pulizia dei fossi stradali, di guardia e di quelli interpoderali, dei terreni e degli stabili agricoli, così come previsto anche dallo specifico regolamento comunale.

Si ricorda infatti che è vigente dal 2016 il “Regolamento sulla gestione dei suoli a prevenzione del rischio idrogeologico e a tutela del territorio” con cui si disciplina la tenuta e la cura dei fossi stradali, di guardia e di quelli interpoderali, dei tombinamenti e qualsiasi altra sistemazione del terreno per lo smaltimento delle acque in eccesso. Tale attivitá è posta a carico di tutti i soggetti pubblici e privati proprietari o conduttori o gestori di immobili, terreni e infrastrutture pubbliche affinché vengano attuati tutti gli accorgimenti tecnici ed operativi per mantenere in uno stato di massima efficienza il reticolo di canali e fossi per prevenire il rischio idrogeologico e per evitare disagi, danni e situazioni potenzialmente pericolose per la pubblica incolumità.

Per prevenire fenomeni di allagamenti e rischi sia per l’incolumità delle persone sia per i danneggiamenti delle proprietà private e pubbliche, occorre quindi garantire un corretto deflusso e smaltimento delle acque.

Agli enti pubblici e ai gestori di infrastrutture stradali pubbliche è chiesto di garantire una costante manutenzione e pulizia dei fossi stradali e analogamente è richiesto ai proprietari e conduttori di terreni agricoli di garantire una costante manutenzione e pulizia dei fossi di guardia e di quelli interpoderali, dei terreni e degli stabili agricoli e delle tombinature private, attenendosi alle disposizioni contenute nel regolamento.

Dovrá quindi essere assicurata la piena funzionalità dei fossi (tombinati e a cielo aperto) per evitare che acqua e fango possano invadere le strade pubbliche e le aree limitrofe. Inoltre, le scarpate dei fondi a monte e a valle delle strade dovranno essere tenute in condizioni tali da impedire movimenti franosi o cedimenti del corpo stradale, smottamenti di terreno, ecc.

Obblighi analoghi sono a carico dei proprietari dei fondi agricoli, che devono provvedere anche ad un’appropriata sistemazione del terreno per lo smaltimento delle acque in eccesso, alla pulizia di fossi e tombinamenti che circondano o dividono i terreni, nonché allo sfalcio dell’erba e della vegetazione spontanea e alla rimozione del materiale depositato da eventuali piene per assicurare l’efficienza idraulica dei fossi di scolo.

Nel dettaglio nei fondi agricoli occorre:

  1. a) in base al tipo di utilizzazione agraria dei suoli ed in funzione della loro pendenza, deve essere attuata un’appropriata sistemazione del terreno per lo smaltimento delle acque in eccesso, idonea a non provocare e comunque contribuire all’insorgere di fenomeni di dissesto, prevedendo la realizzazione o il mantenimento in efficienza i fossi;
  2. b) tenere sempre ben puliti i fossi ed eventuali griglie esistenti, ponendo maggior attenzione all’asportazione di tutto il materiale depositato da eventuali acque di piena;
  3. c) rimuovere immediatamente gli alberi, tronchi e grossi rami dalle loro piantagioni laterali ai canali di scolo, che per impeto di vento o qualsivoglia causa possono ostruire il fosso;
  4. d) provvedere allo sfalcio della vegetazione erbacea spontanea al fine di mantenerne l’efficienza idraulica dei fossi
  5. e) tenere controllato lo sviluppo della vegetazione infestante;
  6. e) mantenere ovunque possibile una idonea protezione antierosiva del suolo, tramite la preservazione della copertura erbosa nei terreni a colture arboree o arbustive e attraverso strisce vegetate, siepi e filari nei terreni a colture seminative a distanza opportuna a seconda dell’acclività del fondo;
  7. f) predisporre sistemi di fossi ad opportuna distanza gli uni dagli altri a seconda della pendenza del terreno, in modo da contenere la lunghezza del pendio in cui può svilupparsi il ruscellamento, consentire il convogliamento e lo smaltimento nei fondi stessi delle prime acque meteoriche, curando di mantenere una distanza sufficiente dai cigli di scarpata in modo da evitare l’apporto di detriti e sedimenti alle proprietà contermini, avendo cura che le acque raccolte vengano rilasciate in maniera controllata e non a dispersione in prossimità di scarpate o cigli potenzialmente destabilizzabili dalle acque da essi portate;
  8. g) non realizzare recinzioni o fabbricati o comunque la formazione di depositi di materiali in prossimità del ciglio di fossi o scoli.

Anche l’Amministrazione comunale, tramite gli interventi messi in campo da Anthea, provvede alla manutenzione ordinaria e straordinaria dei fossi delle strade comunali. Ogni anno sono previste diverse attività come ad esempio di sfalcio della vegetazione lungo le banchine stradali (primo taglio da aprile a giugno su tutto il territorio e fino a 3 passaggi all’anno lungo le viabilità principali) e di riprofilatura di fossi stradali che mediamente all’anno interessano dai 35 ai 40 km di rete (preventiva raccolta manuale dei rifiuti presenti nei fossi, taglio della vegetazione infestante come arbusti e alberature che invadono il fosso, analisi dei terreni, asporto e smaltimento dei terreni oggetto di riprofilatura).

Tutte queste attività, messe a sistema con quanto svolto dai gestori delle infrastrutture pubbliche (strade, canali e corsi d’acqua) consente di mitigare il rischio di smottamenti e di allagamenti andando a creare un sistema di drenaggio e laminazione delle acque più efficacie ed efficiente.

Il regolamento è anche dotato di mappe tematiche in cui sono stati individuati, su base cartografica C.T.R., i fossi di 1° e 2° livello ed i principali ricettori finali, cioè canali consortili e corsi d’acqua superficiali.

 

Il regolamento e le mappe tematiche sono consultabili alle pagine web del Comune di Rimini:

www.comune.rimini.it/servizi/gestione-dei-fossi

www.comune.rimini.it/amministrazione/statuto-e-regolamenti/ambiente/regolamento-la-gestione-dei-suoli-prevenzione-del-rischio