Home___primopianoLavoratori frontalieri, Petitti: “Sono coinvolte 7mila famiglie, di cui più del 70% arriva dal Riminese”

“Bene i segnali sulle pensioni degli ex frontalieri. La Regione c’è, ma dal Governo serve più coraggio”


Lavoratori frontalieri, Petitti: “Sono coinvolte 7mila famiglie, di cui più del 70% arriva dal Riminese”


8 Ottobre 2024 / Redazione

La candidata consigliera alle regionali, nonché attuale presidente dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna Emma Petitti, interviene sulla questione delle pensioni degli ex lavoratori frontalieri di San Marino.

“Segnali positivi si pensionati, ma rimane ancora tanto da fare per i diritti dei lavoratori, l’Emilia-Romagna c’è, ci chiediamo cosa ne pensi il Governo, a cui chiediamo più coraggio e risorse – spiega Emma Petitti -.Parliamo di circa settemila famiglie, che nella stragrande maggioranza vivono nella provincia di Rimini, e rappresentano più del 30% della forza lavoro oltre confine. Sono praticamente un paese intero, un paese attivo ed economicamente di grande valore per i volumi che genera, che chiede semplicemente di poter lavorare con gli stessi diritti e servizi di tutti gli altri.

Certo la giornata di ieri ci ha dato finalmente un segnale positivo, in cui il dato da accogliere con grande soddisfazione è quello del primo giudizio favorevole ai pensionati ex frontalieri da parte della commissione tributaria, rispetto alle cartelle esattoriali ricevute dall’Agenzia delle Entrate. Le sentenze hanno confermato che il reddito da pensione deve essere tassato solo nel paese di erogazione della pensione. Bene, ma rimane tanto da fare e serve l’impegno di tutte le Istituzioni.

Il tema dei lavoratori frontalieri rappresenta per la regione Emilia-Romagna un impegno importante, per i volumi economici prodotti e le conseguenze sociali che genera – sottolinea la candidata consigliera alle regionali -. Un impegno concretizzato dalla recente risoluzione presentata dal PD all’Assemblea regionale (con prima firma della consigliera regionale Nadia Rossi) per impegnare la Regione a lavorare con il Governo al fine di trovare, con la Repubblica di San Marino, una linea comune che tenda alla stabilizzazione dei lavoratori frontalieri.

I lavoratori frontalieri fanno certamente la fortuna delle imprese sammarinesi, ma contribuiscono anche all’economia dell’Italia (e in particolare del territorio riminese) dove tornano ogni sera, dove vivono e portano a scuola le loro figlie e figli e, in buona parte, spendono i loro stipendi. Per questo è interesse di entrambi i Paesi sostenerli reciprocamente, senza zone grigie interpretative (come questa relativa alle doppie imposizioni) che, il più delle volte, significa penalizzare i redditi e le pensioni di queste famiglie – conclude Petitti –.Il segnale dato dalla Commissione tributaria è importante anche in questa direzione, aiuta a fare chiarezza e ci indica una strada, della legalità e dei diritti, che la Regione Emilia-Romagna dovrà continuare a seguire, senza esiti, come uno dei primi impegni del nuovo mandato”.