Home___primopianoL’insulto è il nostro re, la parolaccia la sua regina

Sembra incredibile ma vi fu un tempo in cui la cultura, la buona educazione e il rispetto per il prossimo rappresentavano ancora dei valori: perfino in tv


L’insulto è il nostro re, la parolaccia la sua regina


27 Ottobre 2024 / Giuliano Bonizzato

Pare proprio che, nel clima demagogico e populista che ci circonda, l’insulto e la parolaccia sparata dal politico o dall’intellettuale sgarbato di turno in interviste e talk show televisivi, possa giovare alla sua immagine. Forse in omaggio al principio, oggi di moda, che uno vale uno. E che si può anche essere Re, sia pure degli Ignoranti.

Mi permetto, a tal proposito, di citare una mia esperienza personale. Ai tempi pionieristici di TeleRimini, in qualità di giovane legale dell’emittente, convinsi il Direttore a varare una trasmissione alla quale chiunque, venendo anche dalla strada, potesse democraticamente intervenire mentre andavamo in onda, assicurandogli che, con la mia presenza, avrebbe evitato i rischi che la ‘diretta’ (cui a quei tempi eravamo inevitabilmente costretti) potesse comportare. E dunque partimmo. Titolo: Hyde Park.

Una gigantografia sullo sfondo, creata dal geniale Carlo Angelini, rappresentava il grande Parco Londinese e una cassetta di frutta e verdura era il pulpito sul quale, come nel famoso Speaker’s Corner, chiunque poteva salire per dire la sua su qualsiasi argomento.

Bene. Io me ne stavo invisibile dietro le quinte e se l’intervento cominciava a degenerare in volgarità, insulti, attacchi personali e quant’altro, intervenivo (grazie a un potente altoparlante piazzato sul soffitto dello studio) con una voce da Giudizio Universale, dissociando l’emittente e invitando severamente alla moderazione l’ospite sconosciuto. Se poi il tipo non si decideva a piantarla (e a volte avevo a che fare con veri e propri mattoidi) azionavo, premendo un pulsante, una assordante sirena che poneva fine all’esibizione.

Altri tempi, quando la cultura, la buona educazione e il rispetto per il prossimo, rappresentavano ancora dei valori.
Magari potessimo fare lo stesso oggi interrompendo ogni tanto, con quella vecchia sirena, certi politici che esibiscono in TV tutta la loro volgarità.

Tanto per fare un esempio: definendo ‘cani e porci’ i poveracci che arrivano sui barchini.
Oppure ‘stronza’ la Presidente del Consiglio.

Ogni riferimento a due personaggi politici esistenti è assolutamente non casuale.

Giuliano Bonizzato