“Solo dal relativismo può nascere la tolleranza, il rispetto per le altrui opinioni e la democrazia. Il relativismo infatti si trova in netta antitesi con il fondamentalismo, portatore di morte. Dunque meglio il dubbio del fanatismo”.
Il prof. Carlo Monaco, docente di filosofia e storia (ed elzevirista sul medesimo periodico cui collaboravo anch’io diversi anni fa) è l’autore dell’articolo, scritto a quei tempi, da cui ho tratto la splendida sintesi finale.
Il relativismo che si contrappone al fondamentalismo portatore di morte, ci riporta alla attuale guerra Israele-Hamas-Hezbollah. E alle due Religioni monoteiste i cui Libri Sacri, interpretati in chiave messianica, ci parlano (entrambi, si badi) di un Dio che, alla testa di un popolo prediletto, non solo stermina i popoli adoratori di altri Dei ma li condanna pure ai tormenti eterni infernali. Da queste premesse nasce il comportamento dei terroristi di Hamas che, una volta penetrati in territorio israeliano, hanno massacrato uomini vecchi donne e bambini nel nome di Allah. Divina punizione per l’usurpazione sacrilega della Palestina e dei luoghi Santi.
Ma, attenzione. Nascono da quelle premesse anche i crimini di guerra perpetrati dalle nostre Sante Crociate, partite alla riconquista di una terra (ovviamente Santa) occupata da altri sacrileghi usurpatori. Una carneficina, nella Gerusalemme Liberata, di settantamila ebrei e musulmani compresi vecchi donne e bambini, al grido di battaglia di “Dio lo vuole”. Già. Perché quei macellai (che indegnamente portavano sul petto la Croce di Cristo, profeta della non violenza) eseguivano semplicemente e alla lettera i comandamenti di Geova contenuti nell’Antico Testamento. I quali imponevano, dopo la conquista delle Città appartenenti alla Terra Promessa, il totale sterminio della popolazione civile *.
E la Terra Promessa (Canaan) coincideva (fateci un pensierino) con i territori dell’attuale stato di Israele, di Gaza, della Cisgiordania, e della parte meridionale del Libano. Bene. Anzi male.Tornando ai tempi nostri come ha osservato Gilles Kepel, uno dei più importanti studiosi occidentali del mondo arabo, “la pressione esercitata dai partiti religiosi sul sistema elettorale israeliano non è così lontana da quella esercitata dall’Islam politico nei paesi musulmani vicini”. In particolare, osserva in sintesi lo studioso, il governo di Netanyahu si regge sull’appoggio dei fondamentalisti. I quali, in nome dell’Antico Testamento, puntano tenacemente al raggiungimento dell’obiettivo biblico. Occupazione della Cisgiordania e di Gaza, e conseguente cacciata dei Palestinesi dai suddetti Santi Territori.
Considerato che i suprematisti dell’altra parte si ripropongono di riportare i Palestinesi negli stessi luoghi di tremila anni fa, previo, oltretutto, il totale sterminio degli Israeliani, non c’è davvero da star allegri.
Soprattutto riflettendo su come Geova e Allah abbiano rispettivamente punito, intervenendo direttamente, le città giudicate infedeli e corrotte. Il primo distruggendo in un attimo Sodoma e Gomorra con una enorme fiammata incandescente scagliata dall’alto, il secondo seppellendo Ad sotto una tempesta di sabbia e annientando Thamud con un terremoto. Osservo che, nell’occasione Geova pare avvalersi di una tecnologia molto avanzata e che Allah ottiene comunque i medesimi risultati avvalendosi delle immani forze della natura.
Speriamo bene.
Giuliano Bonizzato
* Deuteronomio 20:16-17
‘Nelle città di questi popoli che il Signore tuo Dio ti dà come eredità non conserverai in vita nulla che respiri, ma voterai a completo sterminio gli Ittiti, gli Amorei , i Cananei , i Ferezei e i Gebusei, come il Signore tuo Dio ti ha comandato di fare’.