No alla partecipazione di Israele ad Ecomondo. È il messaggio che lanciano le associazioni Assopace Palestina, Rimini4Gaza, Rimini con Gaza, San Marino per la Palestina, in vista dell’apertura del salone della green economy di Italian exhibition group domani martedì 5 novembre, in fiera a Rimini.
L’ultimo rapporto sugli scambi commerciali tra Italia e Israele, argomentano, rivela che “il governo italiano sostiene in gran parte Israele e la maggior parte delle aziende italiane sono felici di continuare a commerciare con Israele, sebbene evitino di mostrarlo pubblicamente”.
Nel 2023 il volume degli scambi commerciali è stato di 4,8 miliardi di dollari e in particolare si è rafforzato l’interesse italiano per l’innovazione tecnologica israeliana. Si inserisce, proseguono, in questo contesto la partecipazione di Israele a Ecomondo: “Mentre prosegue senza sosta l’ecocidio delle terre palestinesi, aziende italiane e israeliane intensificano così il proprio greenwashing”.
Da qui la mobilitazione per “dire basta complicità con Israele” e “genocidio ed ecocidio in Palestina”, e sì a embargo di armamenti ed energia, al boicottaggio di aziende e prodotti israeliani, al disinvestimento delle aziende italiane in Israele. “Fermiamo israele con le sanzioni”, concludono le associazioni e finché non cesserà il conflitto si sospenda il Trattato di associazione tra Unione europea e Israele e si revochi del seggio di Israele alle Nazioni Unite.
(Agenzia DIRE)