Svelati a Rimini i segreti dell’intelligence e della sicurezza nazionale
7 Novembre 2024 / Redazione
Sabato 9 novembre alle ore 18, presso la Palazzina Roma del Palazzo del Turismo di Rimini, in Piazzale Fellini, si terrà la presentazione del libro “Le Regole del Gioco” di Marco Mancini, edito da Rizzoli. L’incontro sarà presieduto da Marco Lombardi e moderato dal giornalista Elio Pari.
Marco Mancini, autore ed ex-agente del controspionaggio italiano, presenterà la sua opera che offre uno sguardo inedito sul mondo dell’intelligence e della sicurezza nazionale. Carabiniere dal 1979, Mancini ha dedicato la sua vita professionale a operazioni cruciali per la sicurezza del Paese, passando per la lotta al terrorismo fino a delicate missioni di controspionaggio in zone di conflitto internazionale.
Il libro, basato su esperienze dirette e su una vita “in trincea” nei servizi segreti, racconta eventi drammatici, come un tentativo di attentato terroristico sventato all’ambasciata italiana in Libano e il controverso episodio dell’incontro con il senatore Renzi nel 2020, costato a Mancini il pensionamento immediato.
Marco Mancini è oggi uno degli esperti più richiesti in televisione per il suo contributo su tematiche di sicurezza nazionale e crisi internazionali. Questa presentazione rappresenta un’occasione unica per ascoltare dalla voce dell’autore storie e riflessioni di grande attualità.
Info:
331 439 0100
Marco Mancini autore del libro “Le regole del gioco”. Dal terrorismo alle spie russe: come il controspionaggio offensivo ha protetto gli italiani” (Rizzoli editore).
L’uomo che ha guidato il controspionaggio italiano racconta il grande gioco delle spie. Carabiniere dal 1979, Marco Mancini ha partecipato a operazioni cruciali per la sicurezza del nostro Paese fin dai suoi esordi nella Sezione speciale anticrimine dei carabinieri di Milano fondata dal Generale Carlo Alberto dalla Chiesa per combattere i terroristi delle Brigate Rosse, Prima Linea e Nar e poi come agente segreto dello spionaggio e del controspionaggio in Africa, nei Paesi dell’Est Europa, in Libano e Iraq. Tutto questo grazie al “controspionaggio offensivo”, un metodo che ha affinato e messo in pratica con successo per molti anni. Fino al 2021 è stato responsabile amministrativo al Dis (il Dipartimento Informazioni per la Sicurezza) per il comparto intelligence.
Oggi apprezzato e stimato commentatore delle maggiori TV, profondo ed esperto conoscitore delle questioni medio orientali, tiene appuntamenti periodici sui maggiori quotidiani nazionali sulle tematiche sicurezza del paese nel contesto internazionale.
Il libro è una storia d’Italia inedita, raccontata da chi ha vissuto in trincea nel mondo dei servizi segreti internazionali. Mancini svela molto, ma non tutto, perché “ci sono segreti che potrebbero mettere in pericolo ancora oggi la sicurezza nazionale”. Tra i segreti svelati, anche uno sventato “11 settembre italiano”: alcuni anni fa è stato catturato un gruppo terrorista salafita di oltre 40 elementi che voleva far saltare in aria l’Ambasciata d’Italia in Libano piazzando 400 kg di esplosivo. Raccontato nel libro in veste inedita anche il famoso incontro del 23 dicembre 2020 all’autogrill di Fiano Romano con il senatore Renzi, che è costato a Mancini il “pensionamento immediato e coattivo”. Un’occasione per ascoltare dal vivo una testimonianza unica per la storia recente d’Italia. Mancini ha anche vissuto l’area “rossa” di Gaza come capo del controspionaggio: l’incontro potrà essere l’occasione per affrontare i temi di più stretta attualità legati alle varie crisi internazionali.
Carabiniere dal 1979, ha fatto parte della Sezione speciale anticrimine di Milano fino al 1984. Agente segreto poi, ha partecipato alle più importanti azioni di controspionaggio del Sismi e in seguito Aise, a contrasto del terrorismo internazionale fino al 2014. È stato responsabile amministrativo al Dis per il comparto intelligence fino al luglio 2021.
Sinossi
“La canna della Smith & Wesson .38 special che sfiora la nuca del latitante Sergio Segio. L’irruzione momento per momento nei covi delle Brigate Rosse. Lo sguardo del terrorista di Al-Qaida che incrociai a pochi metri dall’ambasciata italiana a Beirut, mentre stava cercando il punto giusto per farla esplodere piazzando 400 chili di esplosivo. L’azione di contrasto nei confronti di servizi segreti russi che tentavano di penetrare l’Italia”. Tutto questo grazie al “controspionaggio offensivo”: un metodo affinato dall’agente segreto italiano Marco Mancini che lo ha messo in pratica con successo per molti anni. Mancini ha partecipato a operazioni cruciali per la sicurezza del nostro Paese fin dai suoi esordi nella Sezione speciale anticrimine dei carabinieri di Milano fondata dal Generale Carlo Alberto dalla Chiesa per combattere il terrorismo e poi come agente segreto dello spionaggio e del controspionaggio in Africa, nei Paesi dell’Est Europa e nel Medioriente allargato. Ha costruito un sistema clandestino di spie nei teatri di guerra per acquisire informazioni utili alla liberazione degli ostaggi e alla prevenzione degli attentati. Il risultato è una storia d’Italia inedita, raccontata da chi ha vissuto in trincea il grande gioco dei servizi segreti internazionali, dedicando ogni energia a sventare stragi e impedire conflitti. Perché sono tante le guerre che Mancini ha combattuto per proteggere gli italiani da rischi ben peggiori. Alcune di queste attività sono giunte alla ribalta della cronaca, altre, come il sequestro di Abu Omar, sono ancora misteriosamente coperte dal segreto di Stato.