Il rilancio del comparto moda emiliano-romagnolo, che oggi conta quasi 15 mila imprese e 64 mila occupati, deve ripartire dalla filiera e dal distretto produttivo di Rimini. Un comparto che ho voluto visitare ieri – accompagnata dall’assessore al commercio della Regione Emilia-Romagna, Andrea Corsini – partendo dalle tre aziende più importanti, Aeffe, Gilmar e Fuzzi. La filiera della moda conta 15mila aziende per oltre 64mila occupati, un settore a forte traino export, il terzo in regione.
L’Emilia-Romagna è senza dubbio il territorio che più di altri ha contribuito all’affermazione del modello italiano, con la nascita e lo sviluppo di diversi poli, uno dei quali, quello riminese, rappresenta l’approdo della direttrice della via Emilia e lo snodo con la direttrice adriatica delle Marche, di questa straordinaria Fashion Valley dell’industria italiana.
L’Obbiettivo è portare il distretto riminese nel tavolo permanente regionale
L’obbiettivo della visita è stato quello di raccogliere istanze e proposte tra cui particolarmente sentita ed interessante è stata quella di costruire un coordinamento riminese per potere rivendicare, fin dall’apertura della prossima legislatura regionale, l’inclusione del nostro territorio nel Tavolo regionale e cominciare a selezionare le priorità di politica industriale che emergono dalle criticità del tessuto locale.
L’incontro con i lavoratori; ammortizzatori sociali e formazione specializzata
Dopo la visita alle aziende, Emma Petitti ha voluto incontrare anche una delegazione sindacale dei lavoratori del distretto della moda, “perché i due temi che vanno tenuti insieme sono quelli dello sviluppo delle imprese ma anche quello, decisivo, del sostegno all’occupazione”. Il Il tema degli ammortizzatori sociali diventa cruciale per attraversare questa delicata fase di contrazione dei mercati e di ristrutturazione, senza che
risultino gravemente penalizzate le maestranze, il capitale insostituibile delle nostre imprese, fondate sulle competenze dell’artigiano e la qualità del prodotto finale. Il sistema moda regionale e non solo, ha necessità di percorsi di formazione specializzata che creino, al fianco di quelle artigianali, figure professionali innovative con competenze nel digitale, realtà aumentata e intelligenza artificiale.
Sostegno per le ferie e burocrazia snella per favorire export
Per le imprese più piccole il principale canale per accedere all’export è quello di partecipare alle fiere. Un sostegno per le piccole e le medie per la partecipazione a fiere ed eventi di moda all’estero, ma anche in Italia, sarebbe importante, insieme allo snellimento e velocizzazione delle pratiche burocratiche e dei contributi.