San Giovanni in Marignano, cassa integrazione alla Aeffe anche nel 2025
16 Novembre 2024 / Redazione
Alla Aeffe di San Giovanni in Marignano è in arrivo la cassa integrazione straordinaria anche nel 2025. Lo annunciano i sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec in una nota: “L’assemblea dei lavoratori Aeffe, convocata il 15 novembre, ha attentamente analizzato lo stato della crisi che colpisce il gruppo, all’indomani dell’incontro con la direzione aziendale. La situazione di contrazione delle vendite è purtroppo confermata anche per la prima parte del 2025 e probabilmente sarà necessario analizzare se richiedere l’utilizzo dello strumento della cassa integrazione straordinaria in quanto la stessa riesce a dare un nastro temporale più lungo, anche di 12 mesi, al fine di monitorare costantemente l’andamento delle vendite per il 2025. L’assemblea ha dato mandato alla delegazione sindacale di riprendere al il confronto con la direzione e di cercare addivenire al più presto ad un ipotesi di accordo di gestione di tale strumento, tenendo in considerazione le necessità di tutti i lavoratori, con l’anticipo del trattamento economico da parte dell’azienda dell’ammortizzatore”.
La crisi economica che sta investendo l’Italia e il resto del mondo non risparmia infatti nessun settore, neanche quello dell’alta moda. L’impatto dei conflitti internazionali, dalla guerra in Ucraina al conflitto in Medio Oriente, sta contraendo i consumi e riducendo la domanda globale, erodendo anche le quote di mercato delle eccellenze italiane. E non aiuta la prospettiva dei dazi che la nuova amministrazione Trump potrebbe intrdurre negli USA anche a danno del Made in Iraly.
A farne le spese è anche il gruppo Aeffe, noto per i marchi di lusso come Alberta Ferretti, Moschino, Pollini e Philosophy, che ha dovuto ricorrere agli ammortizzatori sociali per affrontare il difficile contesto economico.
Fausto Bacchini, direttore delle risorse umane di Aeffe, ha confermato l’avvio di una procedura di cassa integrazione straordinaria che interessa 500 dipendenti del gruppo. La misura, partita il 1° ottobre e in vigore fino al 20 dicembre, prevede un sistema di turnazione a rotazione condiviso con i sindacati Cgil, Cisl e Uil, oltre che con le rappresentanze sindacali unitarie (Rsu). «Ad oggi – spiega Bacchini – sono stati coinvolti circa 280 lavoratori, e la misura non graverà su ciascun dipendente per più di sei settimane».
La scelta di adottare la turnazione è stata attentamente ponderata per mitigare l’impatto sociale e proteggere il più possibile le buste paga dei lavoratori, specialmente in vista del periodo natalizio. «Il nostro obiettivo – sottolinea Bacchini – è tutelare il più possibile i dipendenti, tenendo conto delle difficoltà del mercato mondiale, che sta attraversando una contrazione trasversale in tutto il settore moda».
Il gruppo Aeffe, che conta circa 600 lavoratori tra lo stabilimento principale di San Giovanni in Marignano (dove sono impiegati 480 dipendenti) e l’unità produttiva di Milano, si trova ad affrontare un calo della domanda globale, che sta impattando anche sul segmento del prêt-à-porter.
Le previsioni non sono rosee nemmeno per il futuro. Secondo Bacchini, la contrazione del mercato dell’alta moda dovrebbe proseguire anche nel 2025. Proprio per questo motivo, il gruppo è già in trattative con i sindacati per individuare ulteriori strumenti di ammortizzazione sociale da adottare il prossimo anno.
Lo stabilimento di San Giovanni in Marignano è un polo produttivo strategico per Aeffe, dove si realizzano collezioni iconiche di alta moda. Tuttavia, anche eccellenze come Alberta Ferretti e Moschino stanno subendo l’impatto della crisi economica mondiale, a dimostrazione di quanto il settore moda, tradizionalmente trainante per l’economia italiana, stia affrontando una fase di profonda incertezza.
La decisione di Aeffe rappresenta un segnale di allarme per l’intero comparto della moda e del lusso, un settore che solitamente sembrava più resiliente alle crisi globali ma che oggi si trova a dover fare i conti con una domanda sempre più debole e mercati in contrazione.