Sono nato e cresciuto nel forno del paese. Mia mamma la “Menga”, quando le famiglie povere, nel dopoguerra, non potevano pagare il pane, i libretti neri dove si segnava, li bruciava con il consenso tacito di mio babbo. Il pane era sacro e fondamentale, in una Italia che rialzava la testa, mentre ancora la “squadra” andava a zappare le bietole in Francia. Coriano era, come tanti Comuni della Valconca, zona depressa. Quando scrivo che la Piada è nata dalle mie parti, voglio sottolineare che la Piada era il sostituto povero del pane. Dove si cenava con la Piada, significava che la numerosa famiglia, era in condizioni estremamente difficili.
Venerdì sera ero in prima fila ad ascoltare le dotte relazioni di Piero Meldini e Oreste Delucca che hanno confermato che la Piada è storia del nostro territorio, collegata da sempre all’area mediterranea orientale. Piada e piadine, sette secoli di Storia, Panozzo editore, è la nostra Bibbia e non può mancare nelle case riminesi e del Montefeltro. La miglior Piada, e vado giù pesante, a mio insindacabile giudizio, è quella di Savino a Cavallino di Coriano. E adesso, scatenatevi pure, sono molto curioso!
Rurali sempre,
Enrico Santini