Stressante, interessante, pagato così così: il lavoro nel turismo secondo gli studenti di Riccione
27 Novembre 2024 / Redazione
La maggioranza vorrebbe lavorare nel turismo, ma non è molto sicura che le sue capacità verranno riconosciute. Solo la metà o poco più pensa che in quel settore il lavoro sia adeguatamente retribuito. E praticamente tutti sono convinti che si tratti di un lavoro faticoso.
Sono alcune deelle risposte emerse da un questionario presentato questa mattina un incontro presso l’Istituto Alberghiero Savioli di Riccione. Federalberghi Riccione, in collaborazione con il CAST (Centro Studi Avanzati sul Turismo) dell’Università di Bologna, ha presentato i risultati di un sondaggio realizzato dagli stessi studenti sull’immagine del mondo del lavoro nel settore turistico. Il sondaggio, effettuato a maggio 2024, ha coinvolto 197 studenti dell’Istituto Alberghiero Savioli e dell’Istituto Scientifico Volta di Riccione.
A condurre l’incontro sono stati Claudio Montanari, presidente di Federalberghi Riccione, insieme a Francesco Barbini e Laura Vici del CAST. Presente anche Alessandro Giorgetti, presidente di Federalberghi Emilia-Romagna, e Mattia Guidi, assessore al Turismo, che ha animato il dibattito con gli studenti.
Claudio Montanari ha dichiarato: “Siete il futuro imprenditoriale della città di Riccione. Cerchiamo nuovi imprenditori capaci di portare avanti il turismo e valorizzare la nostra città.”
A tema la presentazione dei 197 questionari compilati dagli studenti Volta/Fellini e Savioli.
Il sondaggio ha evidenziato che il 93% dei ragazzi ha fatto un’esperienza lavorativa nel turismo, il 67% ha detto che gli piacerebbe lavorare in futuro in un’impresa turistica. Ma il 58% di chi sta compiendo studi non turistici e oltre il 70% di quelli turistici ritiene che queste attività espongano a rischi di incidenti e infortuni. Positiva è per i più senza dubbio l’opportunità di viaggiare e conoscere il mondo. Ma che si tratti di un lavoro stressante è l’opinione di ben oltre l’80% di studenti e studentesse, i quali osservano in netta maggioranza comporti grandi sacrifici. Una percentuale minore, ma comunque sempre maggioritaria, considera quel lavoro dinamico e divertente. Più incerte e variegate le risposte alla domanda se la sicurezza economica sia garantita; pensano di sì solo il 50% di chi sta compiendo studi non turistici, appena il 35% di chi invece li sta facendo. In compenso nessuno a dubbi sul fatto che il lavoro nel turismo permetta “di imparare tante cose e garantisce lo sviluppo delle competenze”.
Di nuovo le opinioni si dividono sulle possibilità di fare carriera: lo crede solo il 46% dei “non turistici” ma ben l’85% dei “turistici”. E ancora: le imprese del turismo sanno riconoscere e premiare il talento dei lavoratori? Risponde di sì il 38% di chi frequenta il “Volta” ma il 60% di chi è al “Savioli”. Sul fatto che i turni permettano di bilanciare orario di lavoro ed esigenze personali ci sono meno dubbi: lo pensa solo il 40% dei primi e il 36% dei secondi. La stagionalità del lavoro nel turismo permette di avere maggiore qualità della vita? Lo crede oltre il 58% degli studenti “turistici”, solo il 48% degli altri. Infine, la gran maggioranza è d’accordo con l’agffermazione “Nelle imprese turistiche c’è un buon clima di lavoro tra i dipendenti”.
Francesco Barbini e Laura Vici hanno sottolineato: “La ricerca è nata in risposta ad alcune polemiche sul mondo del turismo. Coinvolgendo i nostri giovani talenti, abbiamo voluto capire come vedono il settore e raccogliere le loro impressioni dirette.”
L’incontro ha visto una partecipazione attiva da parte degli studenti, che hanno contribuito con interventi e riflessioni sulle sfide e le opportunità del turismo. Questo dialogo ha stimolato un’analisi più approfondita delle dinamiche lavorative del settore, aprendo la strada a ulteriori miglioramenti per renderlo più attrattivo per le nuove generazioni.
Alessandro Giorgetti ha aggiunto: “È fondamentale che i giovani trovino imprenditori capaci di offrire loro opportunità di crescita e sviluppo professionale all’interno del settore turistico”.
L’assessore Mattia Guidi ha preso parte attivamente al dibattito, incoraggiando i ragazzi a credere nel valore del turismo come risorsa strategica e settore ricco di possibilità.
“Nelle risposte – commenta Federalberghi – si evince l’importanza di bilanciare l’orario di lavoro con le esigenze personali e tempo libero. Il desiderio di essere valorizzati e pagati adeguatamente, la possibilità di acquisire competenze e far carriera coerenti con il percorso scolastico intrapreso. Tanti gli spunti su cui lavorare per un cambiamento e miglioramento del mondo dell’impresa turistica. Un vero momento di confronto tra due mondi, quello della scuola e quello del lavoro che poco spesso si parlano o si incontrano. Oggi è stato fatto un grande passo da entrambi che aiuterà gli albergatori a conoscere i giovani talenti del territorio e dotarsi di personale/collaboratori motivati e competenti”.