A Sant’Agata Fetria chiude l’unica banca, sindaco e cittadini la occupano
16 Dicembre 2024 / Redazione
Sindaco e cittadini occupano la banca del paese. Succede a Sant’Agata Feltria, comune dell’Alta Valmarecchia di 2 mila abitanti, che dal 20 dicembre resterà senza l’unico istituto di credito e senza bancomat. L’unico sportello presente, quello di Intesa Sanpaolo, chiuderà i battenti, lasciando il territorio completamente sguarnito di servizi bancari. Una situazione che ha spinto oggi, 16 dicembre, il sindaco Goffredo Polidori, la giunta comunale, i consiglieri e numerosi cittadini a occupare pacificamente l’edificio.
Un colpo al territorio e all’economia locale
Senza questa banca per trvare almeno un altro sportello automatico i cittadini del paese dovranno fare 15 chilometri di montagna per scollinare fino a Novafeltria. Il sindaco ha evidenziato come la chiusura colpisca pesantemente il tessuto economico locale. Sul territorio opera l’azienda IndelB di Berloni, che conta ben 500 dipendenti, per i quali l’assenza di una banca rappresenta un disagio significativo. Nel pase ci sono poi important manifestazii turistiche, come la Fiera internazionale del Tartufo che per tutto il mese di ottobre attrae decine di migliia di turisti, e in questo periodo “Paese Natale”, uno degli appubtamenti più conosciuti fra quelli con i mercatini di fne anno.
Polidori ha provato a mediare con Intesa Sanpaolo per scongiurare la chiusura, ottenendo soltanto un rinvio di due mesi, da ottobre a dicembre. Ha anche cercato soluzioni alternative, contattando altre banche cooperative e offrendo al Comune di farsi carico dell’affitto dei locali, ma finora nessuno si è fatto avanti.
L’appello al Governo
“La fuga delle banche dai territori, specie montani, deve essere fermata con una legge – sostiene Polidori –. La nostra realtà si estende per 80 chilometri quadrati: è inaccettabile che resti senza un servizio essenziale. E’ la banca che rapina noi, rispeondendo solo a criteri del massimo profitto. Occorre una legge a livello nazionale che vieti agli istituti di credito di chiudere gli sportelli in comuni montani già poveri di servizi. Altrimenti tutti i bei discorsi contro l’abbandono della montagna e dei piccoli centri restano parole al vento. Già con la privatizzazzione delle Poste avevano perduto due uffici postali”.
La protesta pacifica proseguirà per tutta la giornata, ma, salvo sviluppi dell’ultimo minuto, dalla prossima settimana i cittadini di Sant’Agata Feltria saranno costretti a recarsi nei comuni vicini per accedere ai servizi bancari.
Contro la desertificazione sia la CGIL che Confcommercio
Un disagio che si aggiunge al già diffuso problema di desertificazione dei piccoli centri, denunciato nei giorni scorsi dalla Cgil della provincia di Rimini, sottolineando come interi Comuni siano ormai privi perfino di un edicola o un distributore di benzina, oltre che di uffici postali e banche.
Sul tema interviene oggi anche il presidente di Confcommercio Rimini Gianni Indino: “Credo che per cominciare si debba cambiare punto di vista e capire che è un problema di tutti. A prescindere da dove si abiti, tutti facciamo parte di questa grande comunità che si chiama provincia di Rimini, che ha peculiarità diverse, ma che contribuisce tutta insieme al benessere, alla coesione e allo sviluppo del nostro territorio e del tessuto sociale. L’invito è dunque a tutti, affinché si rinsaldi il legame con il proprio territorio, che porti a combattere insieme la chiusura delle piccole attività commerciali e lo spopolamento dei borghi scegliendo di acquistare nei negozi di vicinato e portando il proprio contributo ai ristoranti, ai bar, agli esercizi commerciali che resistono, che sono sinonimo di qualità e che io chiamo eroi senza paura di esagerare. Senza dimenticare la grande valenza che ha anche il nostro entroterra dal punto di vista storico-culturale e naturalistico, protagonista di un turismo slow che dobbiamo valorizzare”.
“Questo è ciò che può fare ogni giorno ognuno di noi. Poi ci sono le azioni che spettano ai nostri amministratori pubblici, a cominciare da un riassetto e dall’implementazione delle infrastrutture e dei servizi essenziali come scuole, ospedali e ambulatori. Ma anche uffici postali e sportelli bancari: senza servizi ogni luogo è destinato ad impoverirsi e a scomparire. È necessario agire e farlo in fretta. A breve chiederò un incontro con l’assessora regionale al Commercio e Turismo, Roberta Frisoni, che si è appena insediata, per parlare di interventi e nuove opportunità da mettere in campo”, conclude Indino.