Rimini: 60enne ucciso per sedare una rissa alla “Murri”, 16 anni e mesi all’assassino
14 Gennaio 2025 / Redazione
A Rimini la Corte d’Assise ha condannato Alioune Badara Mbaye, 36enne senegalese, a 16 anni e 2 mesi di reclusione per la morte del connazionale Ndiaye Babacar, 60 anni. La sentenza è stata emessa martedì, dopo una lunga e complessa vicenda giudiziaria che ha visto il reato riqualificato da omicidio volontario a preterintenzionale, evitando così un possibile ergastolo per l’imputato.
Il delitto era avvenuto il 24 luglio 2023 in un bivacco di fortuna al parco Murri di Marebello. La lite, originata da un presunto furto, si era trasformata in una feroce rissa che ha visto Mbaye aggredire con violenza la vittima, intervenuta per cercare di calmare gli animi.
Secondo la ricostruzione della Squadra Mobile della Questura di Rimini, Mbaye avrebbe accusato due connazionali di avergli sottratto lo smartphone e pochi spiccioli mentre dormiva. La discussione era degenerata in una violenta lite, durante la quale Mbaye ha usato bottiglie di vetro rotte come armi per minacciare e aggredire gli altri uomini. Ndiaye Babacar, nel tentativo di sedare il conflitto, era stato colpito ripetutamente fino a riportare lesioni agli organi interni. Nonostante il ricovero d’urgenza all’ospedale “Bufalini” di Cesena, l’uomo era deceduto dopo 18 giorni di agonia.
Il sostituto procuratore Davide Ercolani aveva chiesto una condanna a 23 anni, tenendo conto delle aggravanti per futili motivi, minorata difesa e recidiva. Tuttavia, la Corte ha escluso alcune aggravanti, accogliendo solo quella dei futili motivi. Al termine della pena, è stato disposto il rimpatrio dell’imputato in Senegal.
Durante il processo, Mbaye ha dato in escandescenza, insultando i presenti e accusando il sistema giudiziario italiano di corruzione e razzismo. Anche alla lettura della sentenza, l’imputato ha protestato vivacemente, dichiarando la sua intenzione di ricorrere in appello. Il suo avvocato, Massimiliano Orrù, ha da parte sua rinunciato al mandato.