Parità di Genere: Confcooperative Romagna riceve la certificazione
15 Gennaio 2025 / Redazione
Confcooperative Romagna conquista un riconoscimento importante. Infatti, nella giornata di ieri, l’Associazione ha ricevuto la certificazione per la Parità di genere, tecnicamente la Uni PdR 125:2022. Il certificato è stato consegnato ufficialmente ieri, dall’organismo di certificazione CSQA, nella sede ravennate dell’Associazione alla fine del seminario di approfondimento “Parità di genere: driver di sviluppo dell’impresa” dedicato alle cooperative associate all’Unione territoriale.
“Questa certificazione volontaria è un’ulteriore tappa di un percorso che parte da lontano e che ha visto Confcooperative Romagna impegnata sulla promozione e sulla sensibilizzazione di lavoratori, lavoratrici e imprese associate sul tema della parità di genere – sottolinea il direttore di Confcooperative Romagna, Andrea Pazzi –. Abbiamo organizzato incontri e corsi di formazione e nel momento in cui c’è stata la possibilità di certificarsi, abbiamo avviato il percorso. L’intero iter è molto interessante, oltre che per le tematiche di genere, anche perché tocca molti aspetti organizzativi di un’impresa o di un’associazione, aiutando a ottimizzare processi e performance. Non è un percorso complesso e, anzi, siamo convinti porti molti vantaggi anche dal punto di vista dei risultati della propria attività istituzionale”.
“Confcooperative Romagna è una delle Unioni territoriali della Confederazione Cooperative Italiane più grandi e strutturate in campo regionale e nazionale – commenta Massimiliano Oro, responsabile Servizi alla Persona di CSQA -. La scelta di adottare e certificare un Sistema di Gestione per la Parità di Genere conforme alla UNI PdR 125 è una scelta direzionale strategica. Durante l’audit abbiamo misurato l’applicazione della Politica della Parità di Genere e dei KPI nelle seguenti aree: selezione e assunzione, gestione della carriera, equità salariale, genitorialità e cura, work life balance e discriminazione sui luoghi di lavoro. Forte è l’impegno della Confederazione per una diffusione culturale tra tutti i lavoratori, mettendo al centro la persona quale anima della cooperazione, nel rispetto dell’Agenda 2030”.
Al seminario organizzato da Confcooperative Romagna era presente anche Sonia Alvisi, consigliera di Parità dell’Emilia Romagna che ha posto l’accento sul valore della Certificazione di Genere nell’ambito del cambiamento culturale di cui c’è bisogno: “La certificazione non è un bollino ma deve servire a cambiare la cultura aziendale per disincentivare prassi discriminatorie. Le discriminazioni presenti nei rapporti di lavoro per quanto riguarda le donne sono: maternità prima, durante e dopo, divario retributivo, avanzamento di carriera, conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, molestie sul luogo di lavoro. C’è bisogno di un cambiamento culturale in cui i datori di lavoro sono chiamati ad avere un importante ruolo. È un fondamentale passo per migliorare il benessere non solo delle donne, ma di tutta l’organizzazione: i vantaggi, oltre a quelli ottenibili dalla certificazione, saranno tangibili in ottica di minor tasso di dimissioni e aumento della produttività – conclude Alvisi -. Finora si sono certificate per lo più le grandi aziende, la scommessa futura sarà coinvolgere le Piccole medie imprese in questo processo”.
Parallelamente al percorso per conseguire la certificazione, Confcooperative Romagna ha avviato per il tramite di Linker Romagna un servizio di consulenza e tutoraggio per le cooperative che intendano certificarsi, per aiutarle nei vari passaggi e rendere più veloci e semplici le procedure.
(Nell’immagine di apertura: da sx: LorenzaManfredi, di Linker Romagna, Mauro Giannattasio, segretario generale della Camera di Commercio Ferrara Ravenna, Sonia Alvisi, Consigliera di parità dell’Emilia-Romagna, Andrea Pazzi, direttore generale Confcooperative Romagna, Mirca Renzetti, vicepresidente vicaria di Confcooperative Romagna, Massimiliano Oro, di CSQA, Mirco Coriaci, segretario generale di Confcooperative Romagna)