Home___primopianoForlì – Rbr: trasferta vietata ai riminesi. Infiammano le polemiche, interviene Sadegholvaad

Dibattito sulla decisione della Prefettura di Forlì: i tifosi forlivesi solidali con i rivali riminesi. Critiche bipartisan, anche dai rappresentanti di Lega e Fratelli D'Italia


Forlì – Rbr: trasferta vietata ai riminesi. Infiammano le polemiche, interviene Sadegholvaad


16 Gennaio 2025 / Redazione

In occasione del derby Unieuro Forlì – Rimini in programma domenica 19, la Prefettura di Forlì ha vietato la vendita dei biglietti ai tifosi della Rbr, la squadra riminese di basket che milita in A2, per motivi di ordine pubblico, suscitando polemiche sia tra i tifosi che a livello istituzionale, con il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad in prima linea: “La decisione della Prefettura di Forlì di vietare la trasferta ai tifosi di RBR per lo storico derby della Romagna dei canestri è solo l’ultimo episodio di una serie che comincia a essere non sporadica“, ha attaccato.

I primi a prendere posizione sono stati proprio i tifosi della squadra di casa, i forlivesi, che hanno diramato una nota. “Se vietare è la vostra soluzione – hanno scritto in una nota i tifosi forlivesi – restare fuori è la nostra decisione. Il derby per noi inizia all’uscita dei calendari, quando ancora non sai nemmeno chi saranno gli americani o chi vestirà la tua maglia per questa stagione. Il dito scorre veloce fino a quella partita e il nostro derby inizia lì”. E ancora. “Notti insonni a preparare coreografie, striscioni, sfottò. Mesi di attesa per 40 minuti che per noi valgono se non la stagione almeno una buona metà”. L’invito degli ultras forlivesi è stato poi esteso a tutti i tifosi attesi al palasport cittadino, anche quelli degli altri settori.

Ad intervenire  anche il parlamentare della Lega Jacopo Morrone, già segretario della sezione romagnola del partito. “Ci sono altre soluzioni per impedire l’azione di pochi facinorosi piuttosto che vietare l’ingresso a un intero settore tifosi senza distinguo”.

Ogni divieto di partecipazione alle partite imposto ai tifosi rappresenta una sconfitta per lo sport”, ha detto invece il consigliere regionale Luca Pestelli di Fratelli D’Italia.

Va premesso che dopo il derby d’andata giocato a Rimini lo scorso 27 ottobre la Questura di Rimini emise tre Daspo nei confronti di altrettanti giocatori che erano stati fermati dalla Polizia appena in tempo prima che uno scontro con altri tifosi forlivesi degenerasse in una rissa.

La Prefettura forlivese ha spiegato le sue motivazioni anche in riferimento ad un blitz di tifosi del basket, avvenuto a Bellaria Igea Marina il 2 novembre in un locale adiacente alla parrocchia di Santa Margherita. Un 31enne fu colpito al cranio e ricoverato in ospedale e il locale danneggiato. Secondo le indagini gli aggressori erano ultras del basket Rimini. In quel bar si ritrovano di solito tifosi bellariesi che sostengono la Unieuro Forlì.

Di seguito la nota integrale del sindaco di Rimini:

“Non mi interessa alimentare polemiche politiche, ma quello che sta accadendo nel mondo dello sport italiano, in particolare negli ultimi tempi e dalle nostre parti, merita una riflessione con un’appendice preoccupata. La decisione della Prefettura di Forlì di vietare la trasferta ai tifosi di RBR per lo storico derby della Romagna dei canestri è solo l’ultimo episodio di una serie che comincia a essere non sporadica. Ricordiamo Pesaro e ricordiamo, passando ad altro sport, il divieto di trasferta a Olbia e Gubbio, disposto nei confronti dei tifosi della Rimini Calcio. Comprendendo le ragioni di tutti. Dico però che il futuro dello sport, e dico di una società intera, non può essere ascritto alla logica del coprifuoco, del tutti a casa. Sono ancora vive nella mia memoria le trasferte alle quali io stesso partecipai verso Vigevano, Cesena, Forlì, Pesaro, Bologna.

“Fanno anch’essi parte del mito di Rimini: un mito non solo sportivo ma identitario. Carovane colorate, festose, di ragazzi insieme agli adulti, di ragazze con la sciarpa biancorossa in curva a festeggiare un canestro o un gol. Mi chiedo: se si riusciva a gestire allora tutto questo come non può essere gestito oggi, considerati anche i progressi tecnologici, logistici, di controllo? E’ accettabile che isolati episodi, inaccettabili e censurabili sotto ogni punto di vista, penalizzino ormai in maniera sistematica centinaia, migliaia di veri appassionati di ogni età? Se si vuole andare verso palazzetti e stadi vuoti, verso una fruizione dello sport a esclusiva trazione televisiva lo si dica esplicitamente. Ma a quel punto non appassirebbe solo una passione sportiva. Tramonterebbe l’idea stessa di stare insieme, di avere relazioni vere con gli altri. E questo non posso accettarlo. Spero si possa ripensare al divieto per il derby di Forlì”.