Home___primopianoCasa Madiba attacca il Comune di Rimini: “Multati per locandine pro Palestina”

Sanzione di 600 euro elevata dalla Polizia locale, l'episodio raccontato dagli attivisti


Casa Madiba attacca il Comune di Rimini: “Multati per locandine pro Palestina”


20 Gennaio 2025 / Redazione

Hanno affisso alcune locandine per pubblicizzare un evento “Pro Palestina” ma sono stati sanzionati con una multa di 600 euro dalla polizia locale. Loro sono alcuni attivisti di Casa Madiba, che hanno segnalato l’episodio alla stampa con un comunicato.

“La solidarietà con la Palestina non si attacca!!! Ma il Comune di Rimini non ha cose più importanti da fare? Nella giornata di venerdì ci è accaduto un episodio che ci ha lasciat* tanto incredul* quanto arrabbiat*. Anzi non uno, ben tre! Questo è il numero delle multe che abbiamo ricevuto dalla polizia municipale di Rimini.

Il motivo? Aver affisso sotto la pioggia tre locandine di carta con del nastro adesivo ad altrettanti bidoni in piazza Pascoli. Lo ripetiamo perché la cosa rasenta il ridicolo: tre locandine di carta affisse con lo scotch su tre bidoni dell’immondizia. Totale della sanzione 600 euro ovviamente escluse le spese di notifica (ben 14 euro per ogni lettera inviata).

Ci sembra difficile derubricare il gesto ad un semplice eccesso di zelo da parte di qualche agente troppo solerte o annoiato, non vorremmo dubitare delle sue qualità umane oltre che della sua capacità di giudizio. Piuttosto, ci sembra un chiaro messaggio politico che qualcuno ci ha voluto lanciare utilizzando uno strumento amministrativo, come va di moda adesso, per attaccare l’agibilità pubblica di un percorso, quello di Rimini con Gaza, che nell’ultimo anno e mezzo ha coinvolto la cittadinanza riminese attivamente in pratiche ed eventi di solidarietà con il popolo palestinese.

I manifesti pubblicizzavano la prima edizione del festival Al-Miftah (sulle multe neanche il nome corretto sono stati in grado di riportare) che in maniera totalmente indipendente – ovvero senza un euro di fondi pubblici ma solo grazie all’autofinanziamento e al lavoro di tantissim* volontar* – ha portato a Rimini artist* da tutta Europa e dalla Palestina per una due giorni aperta a tutt*. Molt* degli artist* hanno rinunciato al loro cachet perché tutto il ricavato andasse devoluto a progetti di cooperazione in Cisgiordania e Gaza. Ironia della sorte proprio oggi abbiamo inviato l’ultima parte delle donazioni.

In un territorio dove latitano iniziative culturali e sociali, soprattutto quelle alla portata delle tasche di tutt*, dove le istituzioni sono troppo impegnate a farsi i selfie in giro per inaugurazioni invece di mettere in campo progetti per rafforzare le produzioni dal basso e indipendenti, dove l’evento di punta di valorizzazione del territorio è il Tour de France, sembra che quello che da fastidio sia un piccolo festival indipendente e solidale.

Forse, o anche, a non essere gradita ad alcuni è la solidarietà con la Palestina. In tutti questi mesi abbiamo fatto il possibile per impedire che calasse il silenzio sul genocidio in atto a Gaza. Abbiamo provato ripetutamente a sollecitare il comune di Rimini al riguardo. Se quest’ultimo pensa di aver fatto abbastanza facendo una proiezione, sempre su nostra proposta, sulla rocca malatestiana o approvando un pavido ordine del giorno in consiglio comunale… beh si sbaglia.

Da mesi infatti attendiamo la lista di aziende e istituzioni israeliane che collaborano con l’amministrazione. Da mesi chiediamo che la fiera interrompa rapporti commerciali con aziende israeliane.

Mentre il governo Meloni viola i trattati internazionali dichiarando che non arresterà il criminale di guerra Benjamin Netanyahu, la polizia municipale di Rimini non ha altro da fare se non provare ad intimidire un’esperienza politica e culturale del territorio.

L’invito che facciamo a chi di competenza è quello di annullare le multe che tra l’altro sono state inviate all’inesistente associazione Casa Madiba. Da parte nostra assicuriamo tutt*, anche l’amministrazione comunale e le sue zelanti forze del disordine, che stiamo già lavorando alla seconda edizione del festival e che non smetteremo di certo di portare avanti tutte le nostre altre iniziative per una Palestina Libera e di lasciare messaggi di solidarietà per le strade di questa città.