A Pennabilli multe fino 15mila euro per chi accoglie profughi senza dirlo al sindaco
15 Luglio 2023 / Redazione
Multe fino a 15mila euro per chi accoglie profughi ripondendo ai bandi di Governo e Prefettura ma senza avvertire il sindaco di Pennabilli. E’ l’ultima trovata di Mauro Giannini, il primo cittadino “in camicia nera”, come lui stesso più volte si è vantato. Messa nera su bianco in un’ordinanza pubblicata ieri, 14 luglio, sull’albo pretorio del Comune della Val Marecchia.
Nello specifico, l’Ordinanza contingibile e urgente n.24 del 14 luglio 2023 “relativa ai contratti tra “Privati” e “Prefettura ovvero altro Organo dello Stato Italiano” a ciò deputato in relazione all’emergenza richiedenti status di profugo secondo le normative internazionali ed europee!”, ordina “ai Proprietari (persone fisiche o giuridiche) di beni immobili o comunque soggetti (persone fisiche o giuridiche) che abbiano il possesso di beni immobili e possano validamente disporne, di comunicare preventivamente a11’Amministrazione locale la sottoscrizione di contratti di locazione ovvero di comodato ovvero di concessione di qualsivoglia diritto reale o personale di utilizzo, con soggetti (persone fisiche o giuridiche) che abbiano tra le possibili finalità (anche derivanti ed evincibili dallo statuto nel caso di persone giuridiche) l’ospitalità di richiedenti asilo”; “Ai Proprietari o Conduttori o Gestori (siano essi persone fisiche o persone giuridiche di qualsiasi natura e forma) di immobili siti nel Comune di comunicare entro 48 ore tramite p.e.c. (posta elettronica certificata) la partecipazione a bandi indetti da parte di qualsiasi Organo Pubblico al fine de11’ospitalità e gestione dell’emergenza richiedenti asilo nonché di comunicare tramite p.e.c. l’esito della stessa entro 48 ore da1l’uscita delle graduatorie; “Ai Proprietari o Conduttori o Gestori (siano essi persone fisiche o persone giuridiche di qualsiasi natura e forma) di immobili siti nel Comune di comunicare tramite p.e.c. nei 15 giorni precedenti, la sottoscrizione di accordi, contratti e convenzioni con gli Organi ed Amministrazioni Pubbliche deputate alla gestione dell’emergenza profughi”. “Ai Proprietari o Conduttori o Gestori (siano essi persone fisiche o persone giuridiche di qualsiasi natura e forma) di immobili siti nel Comune, di produrre all’Autorità Comunale tramite p.e.c. (posta elettronica certificata) entro 48 ore dalla sottoscrizione, il contratto stipulato con la Prefettura o con altro Organo dello Stato a ciò deputato (ovvero autocertificazione dell’avvenuta sottoscrizione del predetto contratto con indicazione degli estremi precisi dell’atto di agibilità dei locali, con indicazione della durata del rapporto, dell’immobile cui inerisce, del numero di richiedenti asilo da ospitare nella struttura così come indicato in contratto) con allegazione di copia della conformità degli impianti di cui all’immobile, come rilasciati dal professionista incaricato; “Di comunicare, attraverso una relazione quindicinale (ogni 15 giorni a partire dalla data di sottoscrizione del contrattO) da parte del soggetto privato contraente, l’organizzazione interna della struttura, consistente nella dichiarazione di quanti siano i soggetti che ivi vi alloggiano, della provenienza degli stessi nonché di ogni altra informazione riguardante la salute dei medesimi”.
In caso di violazione degli obblighi e degli ordini previsti, “il soggetto privato è punito con la sanzione amministrativa da euro 1500,00 a euro 15.000,00 per ogni violazione commessa”.
Tutto ciò con pochissime probabilità di essere davvero messo in pratica, dato il contrasto evidente con i più elementari principi del diritto: ciascuno può fare quel che vuole del proprio immobile, tanto più se rispondendo a un bando governativo. Ma intanto gli scopi della “grida manzoniana” sono raggiunti. Intanto l’effetto intimidatorio verso chi intendesse rispondere ai bandi governativi per l’accoglienza ai profughi ma non ha voglia di impelagarsi in ricorsi. E poi l’aver piantata ben visibile la propria bandiera nel campo di chi i profughi non li vuole affatto, in barba alle più o meno ipocrite giustificazioni di voler dare loro un’accoglienza dignitosa o di “aiutarli a casa loro”.
Giannini, solo pochi giorni fa aveva annunciato: “Se ci mandano i profughi mi dimettro da sindaco”. Affermazione poi rettificata su Facebook: “Non ho MAI detto che mi dimetto, ho solo detto che se casomai mi arrestassero (ovviamente è stata una battuta per esprimere la mia rabbia), i cittadini dovranno ovviamente eleggere un nuovo Sindaco. Cari signori, IO NON SCENDO DALLA CROCE. “E’ meglio morire piuttosto che arrendersi”!”.
Che poi il governo che manda i profughi al sindaco di Pennabilli senza chiedere il suo permesso sia dello stesso colore politico del leghista Mauro Giannini, non rileva. Come non rileva affatto che questa pratica, prevista dalle norme vigenti, continui ad essere tranquillamente applicata senza modifiche, nonostante Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia ne avessero detto peste e corna fin che stavano all’opposizione.
Stefano Cicchetti