A Rimini 500 mc di rifiuti speciali pronti per l’estero, sequestrato capannone
14 Giugno 2024 / Redazione
A conclusione di indagini svolte dai militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Rimini e della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Rimini, è stato individuato un magazzino utilizzato come deposito incontrollato di rifiuti.
Nell’ambito di controlli congiunti svolti dai Carabinieri Forestali e dalla Guardia Costiera in materia di tutela dell’ambiente e sul ciclo dei rifiuti è stato individuata una gestione illecita di rifiuti, effettuata mediante un deposito incontrollato di un notevole quantitativo di apparecchiature elettroniche obsolete (RAEE), mobilio in disuso e pneumatici fuori uso, pari a circa 500 metri cubi, i quali venivano stivati all’interno di un capannone di circa 3.200 metri quadrati situato nel Comune di Rimini, verosimilmente al fine della loro spedizione illecita verso paesi esteri.
Le indagini di polizia giudiziaria hanno permesso di risalire al presunto autore del reato, che è stato deferito alla Procura della Repubblica di Rimini per le ipotesi di reati previste e punite dall’art. 256 c. 1 e 259 del D.Lgs 152/2006, cioè la gestione illecita di rifiuti e il traffico di rifiuti.
L’attività descritta si inquadra nell’ambito delle azioni svolte quotidianamente dai Carabinieri Forestale e dalla Guardia Costiera in difesa dell’ambiente nelle sue varie componenti del suolo, delle acque, dell’aria e della biodiversità. A tal proposito appare utile ricordare che la norma prevede la pena dell’arresto da tre mesi a un anno o con l’ammenda da 2600,00 euro a 26000,00 euro per chiunque effettua una attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio ed intermediazione di rifiuti in mancanza della prescritta autorizzazione, iscrizione o comunicazione se si tratta di rifiuti non pericolosi, mentre in caso di rifiuti pericolosi (come ad esempio possono essere alcune categorie di R.A.E.E.) la pena prevista è più grave e diventa l’arresto da sei mesi a due anni e l’ammenda da 2600,00 euro a 26000,00 euro.
Inoltre incorre nel reato di “traffico di rifiuti” chiunque effettui una spedizione di rifiuti in difformità dalle prescrizioni di legge e dei regolamenti UE. Tale reato è punito con la pena dell’ammenda da 1550,00 euro a 26000,00 euro e con l’arresto fino a due anni.
Si ricorda che le indagini sono in corso e che gli indiziati sono da ritenersi presunti innocenti fino a definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile di condanna all’esito del procedimento penale.