Home___primopianoA Rimini dopo l’estate rallentano le assunzioni, l’81% sono a termine

Negli ultimi 25 anni sempre più occupati in costruzioni e servizi alle imprese, meno in industria, commercio e turismo


A Rimini dopo l’estate rallentano le assunzioni, l’81% sono a termine


14 Settembre 2024 / Redazione

La Camera di commercio della Romagna diffonde le previsioni occupazionali per il trimestre settembre-novembre 2024: le imprese hanno programmato complessivamente 19.880 nuovi ingressi nelle province di Forlì-Cesena e Rimini. Fra le professioni emergenti i white jobs che comprendono lavori nei servizi sanitari e sociali, in favore di persone e famiglie. Fra i giovani, inoltre, è sempre più diffusa l’autoimprenditorialità, il tentativo di formare una nuova impresa, da soli o con un ridotto numero di addetti.

Dalle analisi occupazionali diffuse dalla Camera di commercio della Romagna, gli ingressi previsti (entrate per assunzioni a tempo indeterminato e determinato e per attivazioni di forme di lavoro flessibile) nelle province di Forlì-Cesena e Rimini, per il trimestre settembre-novembre 2024 sono 19.880.

Gli ingressi previsti nel mese di settembre sono 7.670, 4.130 a Forlì-Cesena e 3.540 a Rimini, e rappresentano il 15,7% del dato regionale (-2,1% rispetto al mese scorso) pari a n. 48.800 il 9,1% (+0,5%) degli ingressi previsti in Italia, pari a 538.000 (+223.000 rispetto ad agosto). Le incidenze sui movimenti regionali da parte del territorio romagnolo rallentano dopo l’estate pur rimanendo elevate rispetto alle medie annue.

La Camera di commercio della Romagna diffonde le previsioni occupazionali provinciali, elaborate dalle analisi di Excelsior Informa, il Bollettino mensile con orizzonte trimestrale sui fabbisogni occupazionali delle imprese industriali e dei servizi, realizzato da Unioncamere, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dalle Camere di commercio italiane.

In provincia di Rimini gli ingressi previsti (entrate per assunzioni a tempo indeterminato e determinato e per attivazioni di forme di lavoro flessibile) per il trimestre settembre-novembre 2024, sono 9.320. Per il mese di settembre le entrate previste sono 3.540.

Ancora preponderante l’impiego dei contratti a tempo determinato, pari all’81%, ancora stabili.

Per quanto riguarda le entrate nel trimestre, i 5 principali settori di attività, in valore assoluto, risultano i Servizi di alloggio/ristorazione/turismo, con 910 ingressi previsti, i Servizi alle persone con 870, il Commercio con 490, Costruzioni con 340 e i Servizi operativi a supporto delle imprese e delle persone con 220.

Le entrate previste si concentrano per il 78% nel settore servizi (-1%), che comprende commercio, alloggio e ristorazione, servizi alle imprese e alle persone e nel 59% (-8%) dei casi in imprese con meno di 50 dipendenti.

Una quota pari al 29% delle assunzioni previste riguarderà giovani con meno di 30 anni -5%, mentre il 19% delle imprese prevede di assumere personale immigrato, costante rispetto ad agosto.

Nel 65% delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore, ma in 53 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati, +2% per entrambi gli indicatori rispettivamente.

Focus white jobs e nuove imprese
Proseguono gli approfondimenti sulle professioni, dopo gli orange&brown jobs del mese scorso.

I white jobs comprendono lavori nei servizi sanitari e sociali, in favore di persone e famiglie, ambiti fortemente influenzati da fenomeni come l’andamento demografico. Si stima che 38,1 milioni di persone nell’Unione Europea avranno bisogno di assistenza a lungo termine nel 2050, il 23,5% in più del 2019. Il PNRR potrebbe rappresentare un’opportunità di crescita per la filiera salute: la “missione 6 Salute”, se realizzata completamente, genererebbe una crescita occupazionale fino a 125.000 unità, dell’1,1% annuo, rispetto alla media precedente dello 0,6%.

Per il 2023 nell’ambito dei servizi alle persone in Italia erano previste 690.110 entrate (10.000 in più rispetto al 2022). Il 73% delle imprese con dipendenti in ambito sanitario e il 69% in ambito chimico-farmaceutico desidera assumere personale (media imprese 62%). Le difficoltà di reperimento raggiungono un picco dell’80% per personale infermieristico e ostetrico (nel 71% dei casi per mancanza di candidati). In Emilia-Romagna, nella sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati la difficoltà di reperimento si attesta al 61%, mentre nelle province di Forlì-Cesena e Rimini al 58% e al 61%; (nella metà dei casi per mancanza di candidati).

Per ridurre il mismatch tra domanda e offerta di lavoro 11 percorsi di Istruzione Tecnologica Superiore (ITS) si concentrano in Nuove Tecnologie per la Vita (1 in Emilia-Romagna), con l’obiettivo di formare figure specializzate nella produzione di apparecchi e dispositivi diagnostici, terapeutici, riabilitativi e nel controllo qualità di processi e prodotti a base biotecnologica.

Per molti giovani si rileva invece la predisposizione e/o il tentativo di formare una nuova impresa, da soli o con un ridotto numero di addetti (1,5-2 per impresa). La caratteristica di essere iniziative imprenditoriali di recente formazione comporta anche un numero limitato di nuove assunzioni nel 2023 pari nel complesso a 17.430, in diminuzione. Si rivolgono in parte però a figure di livello alto, in settori mediamente più innovativi. Le nuove imprese sono quindi un importante sensore della direzione del sistema produttivo, della sua vitalità per l’intero tessuto socioeconomico. È stato rafforzato e rilanciato il ruolo del Servizio Nuove Imprese (SNI), piattaforma del sistema camerale italiano nata con l’obiettivo di orientare all’imprenditorialità e accompagnare – con servizi online e presenze live – aspiranti e neoimprenditori nel percorso di avvio di una nuova impresa.

Le nuove imprese registrano difficoltà di reperimento con minore frequenza rispetto all’intero universo delle imprese, in particolare quando le attività di ricerca e selezione di personale si rivolgono a figure in possesso di titoli di studio elevati. Una parte delle start-up può occupare segmenti dinamici dell’attività produttiva in grado anche di attrarre talenti.

Nota metodologica: Le informazioni contenute nel presente bollettino sono state acquisite nel periodo 14-31 luglio 2024, utilizzando principalmente la tecnica di compilazione in modalità CAWI attraverso le interviste realizzate presso più di 113.600 imprese, campione rappresentativo delle imprese con dipendenti al 2022 dei diversi settori industriali e dei servizi. La proiezione mensile dei dati di indagine e il potenziamento dell’integrazione tra questi e i dati amministrativi attraverso un modello previsionale, permettono l’analisi delle principali caratteristiche delle entrate programmate nel mese di settembre 2024, secondo i profili professionali e i livelli di istruzione richiesti. I risultati dell’indagine sono disponibili a livello nazionale, regionale e provinciale per i settori ottenuti dall’accorpamento di codici di attività economica della classificazione ATECO2007. La ripartizione delle entrate previste per “gruppo professionale” fa riferimento ad opportune aggregazioni dei codici della classificazione ISTAT CP2021.