A Rimini i dipendenti lavorano due mesi in meno che a Bologna, pesano lavoro nero e stagionalità
16 Luglio 2023 / Redazione
I lavoratori dipendenti del settore privato del Nord lavorano quasi 2 mesi in più all’anno dei colleghi del Sud e di Rimini e, alla luce di ciò, i primi percepiscono una retribuzione giornaliera del 34 per cento più alta dei secondi.
Questa il dato emerso da una ricerca fatta dalla CGIA di Mestre su dati Inps. Nel 2021 il numero medio delle giornate retribuite al Nord è stato pari a 247, al Sud, invece, a 211. Pertanto, nel settentrione un ipotetico operaio ha lavorato 36 giorni in più che corrispondono a quasi 2 mesi lavorativi “aggiuntivi” rispetto a un collega meridionale. Per quanto concerne la retribuzione media giornaliera lorda, nel Nord si è attestata attorno ai 100 euro e in meridione sui 75. Di conseguenza, la paga giornaliera in settentrione è mediamente più elevata del 34 per cento rispetto a quella percepita nel Mezzogiorno.
In questo contesto è interessante capire dove si colloca Rimini.
Prima è opportuno uno sguardo sulla situazione della regione Emilia-Romagna
Come si nota dalla tabella allegata l’Emilia-Romagna si colloca al quarto posto per valore aggiunto per ora lavorata.
Le province della regione: Parma 3°, Bologna 4°, Modena 5°, Reggio Emilia 7°, Piacenza 19°, Ravenna 22°, Forlì-Cesena 43°, Ferrara 48°.
Rimini in questa particolare classifica si colloca al 62 posto.
Rimini si colloca al pari delle province meridionali. Come Crotone (200,7 giorni), Lecce (200 giorni), Agrigento (199,3 giorni)
Perché questo dato così distante dalle altre province della Regione? E’ un problema di produttività oppure occorre analizzare altri aspetti?
Evidente che questa analisi mette in risalto un aspetto da sempre conosciuto nel mondo del lavoro riminese: lavoro nero e lavoro sommerso. Siamo in presenza di una economia sommersa più diffusa che nel resto della Regione che, statisticamente, non consente di conteggiare le ore lavorate irregolarmente Il mercato del lavoro nel settore del turismo è caratterizzato tanti precari, molti lavoratori intermittenti e tantissimi stagionali.
La combinazione di questi elementi fa sì che gli stipendi percepiti dai lavoratori regolari siano statisticamente più bassi della media nazionale.
In Regione infatti siano fanalino di coda anche per le retribuzioni medie annue. Passiamo dagli oltre 25mila euro delle provincie emiliani ai 16mila euro di Rimini.
Un’indagine che pone una riflessione seria a tutta la comunità riminese. Dalle istituzioni alle forze sindacali ed imprenditoriali