Home___primopianoA Rimini il 20 marzo il Premio Guido Lucchini: ecco i poeti dialettali premiati

Serata gratuita al Cinema Teatro Tiberio, sul palco anche musica e compagnie teatrali


A Rimini il 20 marzo il Premio Guido Lucchini: ecco i poeti dialettali premiati


18 Marzo 2024 / Redazione

Il dialetto romagnolo, con le sue sfumature, è più vivo che mai. A darne evidenza è la seconda edizione del Premio Guido Lucchini, ideato e promosso da Gruppo Icaro e realizzato, anche quest’anno, al Cinema Teatro Tiberio di Rimini: mercoledì 20 marzo alle 21.00, nel cuore del Borgo San Giuliano, dove è nato e cresciuto il poeta, scrittore e commediografo riminese, fondatore tra le altre della compagnia dialettale “E Teatre Rimnes”.

L’evento sarà anche trasmesso su Icaro TV, canale 18 per l’Emilia-Romagna e in streaming su icaroplay.it venerdì 22 marzo alle 21.30.

La serata è un omaggio a questo importante personaggio e alla sua capacità di trasmettere, diffondere e portare in scena il dialetto della tradizione popolare. Il premio, da un’idea di Marco Colonna condivisa e sostenuta dal figlio di Lucchini, Daniele, è alla sua seconda edizione ed assegnerà quattro importanti riconoscimenti: “Compagnia teatrale, “Autore teatrale”, “Zirudèla” e, infine, “Poesia dialettale”.

Sul palco, dunque, a ritirare i premi saranno: la compagnia teatrale e di arte varia “La Mulnela” di Poggio Berni, che, diretta da Daria Rocchi, ha recentemente avuto anche altri riconoscimenti in varie rassegne, tra cui quelle di San Martino in Villafranca, Brisighella e Savignano sul Rubicone.

Il premio per l’autore andrà al sammarinese Stefano Palmucci, la cui E diretor dla Scola è stata portata in scena proprio dagli interpreti de La Mulnela, con importanti riconoscimenti. Palmucci, che si è avvicinato alla scrittura nei primi anni 2000, inizialmente per la commedia che concludeva i festeggiamenti in onore di Sant’Agata a San Marino, ha iniziato ad esportare i suoi lavori in ambito regionale, poi in tutta Italia fino ad arrivare in Svizzera e negli Stati Uniti, dal Michigan fino alla California, dove nel 2014 la sua Che bel mestiere fare il giardiniere è stata rappresentata presso l’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles.

Ci spostiamo poi nel cosiddetto “triangolo del dittongo”, in quel di Bordonchio, con il quarto premio, quello alla poesia dialettale, che verrà conferito al bellariese Lorenzo Scarponi. Dopo aver frequentato seminari con Ivano Marescotti, laboratori teatrali con Gianluca Reggiani, anche lui con la sua scrittura dialettale e la recitazione, ha fatto incetta di riconoscimenti e premi; è autore di libri di poesie premiate in vari concorsi nazionali: Faenza, Bologna, Falconara Marittima, Somma Lombardo, Riva del Po, Jesi, Venezia, Roma, Cattolica, Modena, Forlì, San Clemente; è vincitore del premio nazionale “Salva la tua lingua loc”le” con il libro edito “Gnént”, e del premio nazionale “L’arte in versi” con poesia singola “Senza ‘vdòit”; è stato anche invitato a rappresentare la Romagna nella giornata nazionale del dialetto a Falconara e recentemente ha ricevuto il premio Panzini a Bellaria Igea Marina per “Bellaria Igea Marina e la sua storia”.

Lorenzo Scarponi.

Il premio per la Zirudela va a Mauro Vanuccci, (nell’immagine in apertura) che mastica dialetto da quando è nato nella sua casa di campagna tra Rimini e Coriano e che ha ispirato anche uno dei suoi monologhi, “Settembre del ‘44”, scritto a testimonianza del passaggio del fronte durante la Seconda Guerra Mondiale, portato in vari teatri di Rimini e provincia. Mauro, grazie all’esperienza come attore teatrale, durata poco più di un decennio, si è poi lanciato in un percorso artistico da solista con grande consenso di pubblico. Prima le parrocchie, poi le piazze, i teatri importanti, le scuole e le case di riposo, hanno accolto con entusiasmo i suoi racconti in versi romagnoli. Dal 2003 poi arriva la consacrazione al Concorso di poesia e zirudela romagnola Giustiniano Villa di San Clemente dove è stato 3 volte vincitore, nel 2003, 2005 e 2013, per la sezione Zirudela. Dalla piccola parrocchia di campagna è arrivato anche ad aprire sul palco del Teatro Galli il Sigismondo d’oro 2023.

Oltre ai premiati, tanti i protagonisti della scena popolare che si alterneranno sul palco con le loro esibizioni, accompagnati anche dalle note di alcuni dei grandi interpreti della scena musicale legata al liscio, come Davide Salvi, fisarmonicista di fama nazionale. In collegamento, per un saluto al pubblico, anche Moreno il Biondo, in ritiro con la Nazionale Cantanti a Coverciano.

Tra le storiche compagnie teatrali della provincia di Rimini a salire sul palco alcuni protagonisti di “La Nova Cumpagnia de Borg”, gli “Jarmidied”, “I senza prescia” e poi risate con Nevio Bedin e Umberto Carlini, premiato anno scorso per la sezione “Zirudela“.

La nova Cumpagnia de borg ©Riccardo Gallini /GRPhoto

Emozioni, musica, poesia e sketch per una serata all’insegna della tradizione e dell’allegria, nel ricordo del grande Guido Lucchini che ha saputo interpretare la vita e il sentire riminese. Un omaggio al grande autore sarà fatto anche dal figlio Daniele, impegnato nel portare avanti la memoria del babbo. Presenta Francesca Magnoni con il supporto ironico di Bruno Pari e Miro Tamburini, regia di Marco Colonna.

La serata, a ingresso libero con prenotazione, ha già registrato il tutto esaurito a due settimane dalla data ma tutto il pubblico dei riminesi e non solo potrà vederla venerdì 22 marzo alle 21.30 su Icaro TV, canale 18 per l’Emilia-Romagna e in streaming su www.icaroplay.it.