HomeLA LETTERA“A Rimini la pista ciclabile del Marecchia finisce in un pertugio pericoloso” – VIDEO

"Basterebbe poco per farla arrivare al ponte sul deviatore Ausa"


“A Rimini la pista ciclabile del Marecchia finisce in un pertugio pericoloso” – VIDEO


5 Gennaio 2024 / Redazione

”Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita”

Trovandosi a pedalare lungo la pista ciclabile del Marecchia (riva dx Verucchio-Rimini, poco prima di entrare nella città di Rimini, viene veramente da pensare che Dante sia passato di qua ed abbia trovato ispirazione per comporre questi famosi versi!! ….

Ad onor del vero la selva di canne che questa estate in maniera anche pericolosa, riduceva visibilità e strada prima del sottopasso della statale, ora è stata (finalmente) eliminata, ma proseguendo alcune centinaia di metri direzione mare ti ritrovi sulla sponda a monte dell’Ausa e qui pensi davvero che la diritta via è smarrita!!!

Se non ci fosse da piangere ci sarebbe da ridere, ma da ridere davvero c’è ben poco per una situazione assurda e paradossale (che si protrae da anni!!) che si palesa di fronte al malcapitato ciclista che volesse entrare nella Città di Rimini.

Senza alcun precedente preavviso ti ritrovi con la strada bianca finita e per andare sull’altra sponda ed arrivare in città, hai due possibilità: o ti butti nell’alveo dell’Ausa (cosa pericolosa e giustamente vietata da un cartello di divieto di transito) o prosegui su di un sentiero tracciato dal passaggio dei ciclisti per arrivare a quella che sarebbe la più intelligente e banale soluzione e cioè passare sul ponte che ti trovi davanti….

Facile da dirsi (c’è l’infrastruttura: il ponte), ma difficile (e pericoloso!!) da farsi (manca il raccordo per arrivarci sopra)!!…ed allora se non ti vuoi buttare nel fiume devi buttarti nel dirupo e cioè scendere per diversi metri per arrivare in un tugurio sotto al ponte e transitare per decine di metri in uno stretto passaggio con ai lati recinzioni e ferri pericolosi…si pensi ad anziani e bambini che devono affrontare questa situazione, magari con terreno bagnato e scivoloso….

La situazione perdura da anni senza che nessuno di competenza (Provincia o Comune ??), si sia preoccupato di risolverla.

La cosa è veramente assurda ed inaccettabile anche perché, essendoci l’infrastruttura (Ponte), con poche migliaia di euro investiti per far arrivare la pista fino al ponte, alzare con un po’ di terra il livello fino al ponte stesso e tagliare qualche metro di ringhiera si consentirebbe a tutti (cicloturisti e cittadini) coloro che arrivano da monte di transitare in sicurezza sul ponte ed arrivare nel centro ed al mare di Rimini.

Quello che sorprende, una volta passato il ponte, è che sull’altro lato, da tempo, è stato fatto questo identico tipo di collegamento pista-ponte, mentre il lato monte dell’Ausa è abbandonato a se stesso e all’improvvisazione, come se la Città ed i suoi abitanti ciclisti fossero interessati al solo circuito urbano.

E’ una situazione assurda e pericolosa, da sanare e mettere in sicurezza al più presto possibile, sia per salvaguardare l’immagine di Rimini e della sua Provincia, sia per evitare che qualcuno si faccia male…

Abbiamo uno spettacolare percorso ciclistico che per oltre 50 Km collega il mare ai monti (Rimini- Novafeltria ed oltre) che, specialmente se adeguatamente promosso e manutenuto, avrebbe una grande valenza turistica (uno per tutti, vedere cosa fanno “e guadagnano” in Alto Adige con il
cicloturismo!!!)

Per fare questo bisogna però finalmente e definitivamente decidere cosa farne di questo tracciato e cioè se elevarlo al rango di pista ciclabile o lasciarlo così (poco manutenuto e privo di segnaletica di accesso) per consentire ancora di entrarvi con fucili in spalla….

Se si pensa davvero alla Bicicletta come opportunità, una Città ed una Provincia come Rimini che tra pochi mesi ospiterà il Tour de France, il più grande evento ciclistico mondiale, non può permettersi di avere ancora queste deplorevoli ed ambigue situazioni.

Giorgio Sapigni