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860 mila euro per la manutenzione di nidi, scuole di infanzia ed elementari, tra cui giardini, arredi esterni e efficientamento energetico


A Rimini nidi comunali gratis per il 75% degli iscritti


30 Maggio 2023 / Redazione

Questa mattina la vicesindaca con delega alle politiche educative del Comune di Rimini, Chiara Bellini, ha presentato un bilancio dell’anno educativo 22/23, facendo il punto sull’esito delle novità introdotte – come i nidi gratuiti – e sulle prospettive future, a partire dai tre nuovi poli educativi in via di affidamento con i fondi pnrr, l’outdoor education e il diritto allo studio.

Nidi gratuiti e accessibili. 600 le famiglie coinvolte ad un anno dalla sperimentazione riminese, con un aumento nella copertura dal 28% al 31%.

Quello che si avvia alla sua conclusione è stato il primo anno educativo con l’introduzione della gratuità del nido per le famiglie con redditi medio bassi, e cioè con un ISEE sotto i 26 mila euro. Una riforma già definita “coraggiosa e di sistema”, innovativa nella sostanza e nel metodo, perché coinvolge  il sistema pubblico e privato. Il piano, progettato su base triennale, ha visto il suo avvio proprio nell’anno scolastico 2022/2023. Come noto, per i nidi comunali in gestione diretta e per i nidi affidati in convenzione (in gestione all’ASP Valloni Marecchia) è stato previsto l’azzeramento della retta mensile al di sotto di una determinata soglia ISEE, per poi applicare una riduzione progressiva a seconda della fascia di Isee in cui si rientra anche per le altre famiglie. La riduzione delle rette ha riguardato anche i nidi privati autorizzati presenti sul territorio comunale. Come è andata?

impatto nidi gratuiti:

  • Nei nidi a titolarità pubblica le famiglie che hanno usufruito della gratuità sono state il 75% degli iscritti;
  • Nei nidi privati circa il 50% delle famiglie ha usufruito degli abbattimenti tariffari finanziati con i fondi comunali (che, insieme al bonus INPS, hanno inciso in maniera significativa sulla riduzione dell’impatto economico a carico delle famiglie);
  • In termini assoluti le famiglie riminesi interessate dalla politica sono state più di 600.

Attraverso l’investimento sulla leva economica dell’accesso, l’Amministrazione comunale ha permesso a più famiglie riminesi di usufruire dei servizi dei nidi. Questo ha  avuto come ulteriore effetto quello di avvicinare Rimini alla media di copertura richiesta dall’Unione Europea entro il 2027, vediamo come.

Impatto incremento posti nido. Il dato di partenza dell’anno educativo 2022 era di una copertura rispetto alla popolazione 3-36 mesi  del 28,8% (ma non dimentichiamo che il dato storico di partenza era addirittura dell’11,9%, nel 2002) a fronte di un obiettivo europeo-nazionale di una copertura del 33% da raggiungere entro il 2027.  In corso d’anno sono stati attivati i seguenti posti aggiuntivi:

  • 8 posti pubblici di lattanti con i fondi statali per i servizi essenziali
  • 14 posti pubblici in convenzione utilizzando risorse del Fondo Sociale Europeo
  • Circa 40 posti in più sostenuti nei nidi privati come impatto indiretto della politica di abbattimento delle tariffe per effetto dell’espansione della ricettività massima, mediante l’istituto dell’overbooking previsto dalla legge regionale che consente di incrementare il numero dei posti fino ad un massimo del 15% dei parametri

In sintesi, l’incremento di posti ottenuto nel corso dell’anno educativo  2022-2023 è di circa 60 posti che in termini relativi ha un’incidenza di oltre 2 punti percentuali sulla ricettività e quindi ha consentito, nei fatti, di passare dal 28,8% a circa il 31% di copertura.

PNRR, da noi si fa. Tre nuovi poli educativi per superare la soglia europea del 33%, domani la conclusione della procedura di gara con apertura delle buste 

L’ulteriore spinta per arrivare a centrare, e superare, la soglia europea di copertura richiesta del 33% arriverà a Rimini dall’investimento in tre nuovi poli educativi finanziati con i fondi del PNRR; già domani, alla conclusione della procedura di gara, verranno aperte le buste con le offerte economiche pervenute. Tre nuovi poli educativi che hanno ottenuto i finanziamenti PNRR per più di 7 milioni euro; si tratta de “Il Pollicino” al Parco Pertini a Marebello, il nuovo nido “Girotondo” che sarà realizzato in via Codazzi (negli spazi della ex scuola Montessori) e la ricostruzione dell’asilo nido Peter Pan a Viserba. Tutte le nuove strutture scolastiche saranno realizzate adottando le ultime e più avanzate tecnologie costruttive, modello che l’Amministrazione sta perseguendo per ogni nuova costruzione. 

Lo spazio come progetto educativo, Rimini polo nazionale dell’outdoor education

I nuovi nidi, oltreché rispettare gli standard più aggiornati della sicurezza sismica sono stati pensati in modo che abbiano un impatto ambientale minimo (c.d. NZEB – Nearly Zero Energy Building) e con una particolare attenzione agli spazi esterni che sono e saranno di fatto spazi da utilizzare appieno per l’attività educativa e didattica con tutta una serie di potenzialità ed opportunità a partire dal benessere delle  bambine e dei bambini. In questo Rimini mette a frutto l’esperienza dei nidi e delle scuole comunali ormai di lungo corso e  la formazione continua del personale educativo ed insegnante e la continua tensione del Coordinamento Pedagogico comunale e territoriale sulla ricerca ed innovazione nell’educazione all’aperto (c.d. outdoor education), ricerca che vede come prossimo traguardo lo scambio internazionale con l’Università di Stirling (Scozia) previsto per il prossimo mese di ottobre.

Poli educativi che vedranno dunque gli spazi esterni sempre più protagonisti nello sviluppo delle scelte educative, facendo diventare Rimini uno dei riferimenti nazionali dell’outdoor education.  Una direzione testimoniata non solo da specifici investimenti di edilizia scolastica, ma anche dalla presenza di strutture di ricerca all’avanguardia, come Il Centro di ricerca sull’Educazione e la Formazione Esperienziale e Outdoor – CEFEO dell’Università di Bologna, incardinato nel Qu.vi (Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita) e con sede proprio a Rimini. Più in generale, non si tratta solo di valorizzare l’aspetto ambientale e teorico, ma anche di indagare le dinamiche educative quotidiane, grazie al grande lavoro applicativo, di ricerca e di rete portato avanti dal Coordinamento pedagogico territoriale.

860 mila euro per la manutenzione di nidi, scuole di infanzia ed elementari, tra cui giardini, arredi esterni e efficientamento energetico

Non si agirà solo nelle strutture nuove ma, sfruttando i mesi estivi, si interverrà anche per migliorare le scuole già esistenti, con un intervento complessivo di 860 mila euro in più di venti edifici distribuiti su tutto il territorio comunale. Non si  tratterà solamente di lavori di manutenzione programmata (infissi, coperture, antisismica…) ma anche di interventi sugli spazi esterni, come gli arredi e i gazebo per la outdoor education, e l’efficientamento energetico.

Centri estivi 2023/2024. 

Anche quest’anno Rimini continuerà nella direzione di integrare con posti pubblici l’offerta dei centri estivi territoriali. Questo per cercare di sostenere anche quelle famiglie che non trovano risposte in un servizio che, storicamente, è organizzato principalmente dalle associazione e dai soggetti del terzo settore locale. Negli ultimi anni l’Amministrazione comunale ha integrato l’offerta con alcuni servizi pubblici nelle fasce d’età meno presidiate dal privato sociale o che presentano criticità e bisogni particolari. Nel dettaglio il Comune integrerà per la prossima estate l’offerta privata con l’organizzazione di un nido estivo per  73 posti e un servizio per l’infanzia 3-6 anni con circa 200 posti. Si tratta di servizi rispettivamente pensati per dare una risposta a coloro che non riescono a trovare un posto nei nidi privati e per garantire l’accoglienza dei minori diversamente abili da parte di personale di sicura competenza.

Inclusivi anche in estate, con un investimento di 890 mila euro e 44 mila ore di supporto educativo

Un ambito dove il Comune interviene con grandi investimenti è il sostegno alle famiglie riminesi con figli  diversamente abili dagli 0 ai 19 anni; un ambito considerato prioritario per l’Amministrazione comunale per garantire che nessuna persona svantaggiata resti fuori. Si tratta di un investimento di cui lo scorso anno hanno beneficiato oltre 250 persone per una spesa complessiva di circa 890 mila euro, corrispondenti a circa  44.000 ore di supporto educativo. Impegno che è sicuramente primario in termini di intensità e spesa fra i comuni capoluogo della nostra Regione ed anche a livello nazionale, per quello che da sempre consideriamo non tanto una scelta politica o amministrativa, ma una vera e propria misura di civiltà.

Progetto di conciliazione vita – lavoro

Ci sarà tempo fino al 17 giugno per presentare la domanda di contributo per la frequentazione dei centri estivi prevista dal progetto conciliazione vita-lavoro finanziato dalla Regione Emilia-Romagna con risorse che, per il territorio di Nel Distretto di Rimini (comprendente i Comuni di Rimini, Bellaria Igea Marina, Santarcangelo di Romagna, Poggio Torriana, Verucchio, San Leo, Talamello, Novafeltria, Maiolo, Pennabilli, Sant’Agata Feltria, Casteldelci), per l’anno 2023è di 357 mila euro, per un contributo massimo fino a 300 euro a famiglia. La domanda va presentata in modalità online, per informazione e supporto: Ufficio Diritto allo studio,via Ducale 7(0541 704756- 704752 – 793897- 704211).

A margine della conferenza stampa la vicesindaca del Comune di Rimini, Chiara Bellini, è voluta intervenire anche rispetto al tema del disagio scolastico e sui possibili interventi. “La scuola di ogni ordine e grado – è stato il commento della vicesindaca Bellini – deve poter essere anche un luogo del benessere, dove le ragazze e i ragazzi si sentano anche ascoltati e non solo giudicati. Educare e non solo istruire, significa accogliere e rispettare le singolarità di ognuno, valorizzandole. Benissimo gli sportelli psicologici, che anche noi supportiamo, ma l’obbiettivo deve tendere,  a mio modo di vedere, ad una riforma complessiva che veda anche il diritto ad essere fragili tra quelli che la scuola deve poter garantire. Per questo serve tornare all’ascolto, sia delle sofferenze crescenti dei ragazzi, sia delle esperienze, dei punti di vista dei docenti, delle famiglie, di chi ogni giorno vive queste esperienze. Stiamo lavorando per poter avviare proprio da Rimini una riflessione, di carattere nazionale, su queste tematiche con professionisti, docenti universitari, pedagogisti, dirigenti e insegnanti, portando anche l’attenzione su alcune interessanti sperimentazioni locali”.