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La presidente di "Rompi il silenzio" alla Camminata degli uomini: "La violenza non accenna a diminuire"


A Rimini quest’anno già 49 donne con 30 minori in case rifugio a indirizzo segreto


17 Ottobre 2024 / Redazione

A Rimini il problema della violenza sulle donne non accenna a diminuire. La presidente dell’associazione Rompi il silenzio che gestisce sette case rifugio a indirizzo segreto, Roberta Calderisi, partecipa questa mattina al Senato alla presentazione, organizzata dal parlamentare riminese del Movimento 5 Stelle Marco Croatti, della Camminata degli uomini contro la violenza che si tiene per l’8 marzo. A Rimini nel 2023 il Centro ha accolto complessivamente 328 donne, 39 nelle case rifugio con 44 bambini. Quest’anno “siamo già a 302 donne accolte e 49 ospitate nelle case rifugio con 30 minori”. Si tratta, sottolinea, di una “piaga sociale e di un problema culturale degli uomini”.

E occorre puntare in particolare sulla formazione, non solo degli uomini, anche degli operatori, dei giornalisti, dei giudici, delle donne alle prese con processi e percorsi per una nuova autonomia. Come evidenzia la presidente dell’Assemblea legislativa regionale, collegata da remoto, Emma Petitti, “possiamo combattere la violenza di genere se si stringiamo e portiamo un contributi dai vari livelli”. La Regione, prosegue, “ha provato a sopperire ai fondi nazionali con misure costanti e strutturate”. In tutto sono 11 i Centri uomo anti violenza e la legge quadro del 2014 è “uno strumento da attivare sempre di più”. La violenza sulle donne, conclude, “non è mai un fatto privato, riguarda un’intera comunità, farsene carico serve a responsabilizzare”. E occorre “”tenere alta l’attenzione con i diritti minati dalla cultura di destra”.

Rimini dà l’esempio con la Camminata degli uomini durante il quale, spiega il coreografo Claudio Gasparotto del Movimento centrale Rimini, i partecipanti sono invitati a danzare e a “una preghiera laica in tre gesti”: indicare il cielo che rappresenta il maschile, indicare la terra che rappresenta il femminile e mettersi le mani sul vuote. “La violenza- termina- è la rappresentazione idiota dell’incompetenza umana. Dipende da noi disarmare il maschile e consentire al femminile di esprimersi”.

(Agenzia DIRE)