“La convinzione che la cucina tradizionale risalga alla famosa ‘notte dei tempi’ , e che i suoi piatti trasmessi fedelmente da madre in figlia siano giunti inalterati fino a noi, non ha la minima base storica”.
Piero Meldini
Così scriveva il mio Maestro in tempi ormai lontani, ed io a Piero devo molto. Anche Rimini, ma sapete com’è …
La città dei Malatesta, livello sempre in basso.
Adesso Fellini va a scheggia, ma dopo aver vinto due Oscar, ancora nel Borgo qualcuno gli chiedeva: Ma te, sa fet a Roma??
Tornando a bomba, da tempo immemorabile (sono più attempato del dottor Gianni Morolli), ho difeso la cucina nazional-popolare e non ho mai frequentato i locali dove per mangiare occorre un mutuo, e per bere una cambiale.
Mi piace la tagliatella rugosa e storta, la seppia con fagioli, la Piada con gli scarpigni, la pasta battuta con le cozze, un buon bicchiere di Sangiovese delle nostre colline, e se proprio devo fare lo “sborone”, una Rebola targata Rimini, l’unico bianco Doc della nostra Provincia.
Rurali sempre.
Enrico Santini